Cultura
Diritti
26 aprile 2017
16:26

#medtown, Bugli: "Alla complessità non si può rispondere con la banalità"

FIRENZE - Al via tra poco più di una settimana "Mediterraneo Downtown": il 5,6 e 7 maggio 2017. Il festival che dopo l'anteprima dello scorso novembre invaderà per tre giorni il centro il centro storico di Prato – non a caso una città dell'entroterra anzichè della costa, per far capire fin da qui che quel che succede nel Mediterraneo interessa tutti – è stato presentata stamani, mercoledì 26 aprile, a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati. La Regione Toscana è tra i promotori, assieme a Cospe, Libera, Comune di Prato, Amnesty international le Legambiente. 

#medtown, il Mediterraneo si incontra e si racconta a Prato per tre giorni

La necessità di approfondire
"Quel che succede  sulle coste che si affacciano su questo mare è qualcosa che di complesso è importante, che riguarda la vita di tutti e l'epoca che viviamo, con i suoi nodi da sciogliere ma anche tante opportunità. Economiche pure – ha sottolineato l'assessore alla presidenza della Toscana, Vittorio Bugli - Di fronte alla complessità, a partire dal fenomeno dell'immigrazione che interessa oltre 65 milioni di rifugiati e sfollati nel mondo,  non si può rispondere con la banalità, con uno slogan facile oppure cavarsela con una battuta nel salotto di uno studio televisivo. C'è bisogno di approfondire: prima di tutto ascoltare, con molta modestia, e poi pensare con quale pezzo di un mosaico più vasto contribuire. Questo deve essere l'approccio dell'istituzione ed è quello che proviamo a fare con Mediterraneo downtown e una città , Prato, che su questo tema ha voglia di impegnarsi". "Un modo – conclude – per stare davvero nella modernità".


Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Prato, Matteo Biffoni. "Su materie così complesse non si può far finta di niente -  ha detto - . E' come un temporale: non si ferma e arriva. Certe dinamiche disegneranno le nostre città di domani, dove ci sarà bisogno di integrazione e controllo, di dialogo e moderazione. Capirle è il primo passo".

Tre giorni per persone curiose
"Un festival con esperti (per fuggire dalla banalità, appunto ndr) ma che si compone di eventi che non vogliono parlare ad esperti ed addetti ai lavori ma semplicemente a persone curiose".  Fabio Laurenti, direttore di Mediterrano Downtown, ha sintetizzato in questo modo la tre giorni pratese alle porte: un festival dal programma decisamente corposo, gemellato con il festival dei diritti umani di Milano e il Sabir Fest di Messina, il quale si propone di volgere lo sguardo laddove spesso i media non accendono i loro riflettori o declinare in modo originale temi già ampiamente trattati.  Con linguaggi diversi anche, e non solo con incontri o talkshow.  Gli obiettivi sono tanti. Il primo è colmare un deficit di informazione e portare a Prato "tutte le sponde del Mediterraneo: non solo quella sud, anche quelle est e ovest e italiane pure".  Il secondo, confessa sempre Laurenti, è farne anche un luogo di elaborazione e non solo di riflessione, con uno spazio forum che probabilmente sarà inaugurato a partire dall'edizione 2018.

"Saranno tre giorni – ha spiegato don Bigalli dell'associazione Libera, tra i promotori del festival  - dove affronteremo i problemi del Mediterraneo ma anche proveremo a raccontare e far emergere le storie e la parte più bella, assieme a tutte le potenzialità positive".

"Mediterraneo Downtown è un'importante occasione per approfondire questioni cruciali spesso analizzate con superficialità se non con un approccio "orientalista" che trascura la ricchezza, i fermenti, le rivendicazioni e le lotte di popoli che condividono con noi uno spazio comune" ha scritto nel suo messaggio Riccardo Noury, portavoce di Amnesty international Italia.

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