Territorio e Paesaggio
24 febbraio 2011
13:27

'Rigenerare' le città: problemi (di tutti) che diventano progetti (per tutti)

FIRENZE - Il degrado di un quartiere può sembrare un problema solo locale. Come il recupero,  in una scala più ampia, di intere aree già urbanizzate.  "Ed invece no: sono problemi, di tutti, che possono diventare progetti (per tutti)" dice Oriol Nello, docente all'Università di Barcellona e per dieci anni responsabile del territorio nella Generalitad della Catalunya, il livello amministrativo che corrisponde  alla Regione in Italia. Il degrado di un quartiere, il recupero di una parte della città che ha smarrito la sua anima o la riqualificazione di aree dismesse, tutta da ripensare, "è un problema strutturale" ribadisce Nello, che poi spiega quello che in Catalogna la Regione negli ultimi anni ha fatto per aiutare i Comuni. Ed è un po' questo il cuore del seminario che stamani ha portato una cinquantina di esperti, amministratori ed addetti ai lavori a confrontarsi nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati: una giornata di studio organizzata dall'assessore all'urbanistica e alla pianificazione territoriale della Toscana, Anna Marson.

In quindici anni la Catalogna è passata da 6,2 a 7,6 milioni di abitanti. Un milione di abitanti in più, per lo più immigrati e stranieri. Ebbene, la prima lezione che arriva dalla Spagna è: serve una prospettiva regionale ed un intervento, da parte della Regione, che sia magari preventivo, mai eccezionale, generale ed indefinito nel tempo. Seconda lezione: occorre privilegiare le situazioni di maggior degrado, ma premiare (e pesare) anche i progetti di maggior qualità. Terza lezione: c'è bisogno di interventi trasversali, urbanistici ma anche sociali, chiaramente, di un ruolo guida affidato al Comune ma anche di un coordinamento tra i diversi livelli amministrativi.

Il seminario ("Esperienze innovative di rigenerazione urbana") si era aperto stamani con l'intervento del professor Cervellati, con un'ampia panoramica sulla problematica della 'rigenerazione urbana' in Italia. Daniela Gasparini, sindaco di Cinisello Balsamo alle porte di Milano, città di immigrati fin dagli anni Sessanta ed ex città industriale, ha portato l'esempio del recupero del quartiere della Crocetta, accennando all'importanza della progettazione partecipata, dell'urbanistica negoziata, spiegando come l'edilizia convenzionata può sostituire l'edilizia popolare o come il territorio, in una fase post-industriale, diventi luogo di socializzazione al posto delle grandi fabbriche che non ci sono più. E quindi sul territorio occorre investire. Sempre il sindaco della città lombarda ha parlato di semplificazione, della necessità di imparare a "governare con scale diverse", ma anche della necessità comunque di un "decisore" e di "tempi certi".

Il seminario ha raccontato stamani anche le più recenti esperienze di riqualificazione urbana condotte in Emilia Romagna, con l'intervento di Michele Zanelli. Quindi è stata la volta de ll'Ile de France, la regione di Parigi – regione vasta e complessa ma anche area industriale - e di Jean Pierre Palisse, tra i direttore dell'Iau.Idf, ente pubblico che è consulente della regione francese per quanto riguarda i temi urbanistici.  Sono stati citati anche i casi di  Trento e Zurigo. Lo ha fatto Francesco Berni, funzionario della Regione Toscana, come esempi di modelli progettuali dinamici e versatili (nel caso della città svizzera, soprattutto) e per sottolineare come di interventi condotti su singoli quartieri può beneficiare un intero contesto urbano, il cui tessuto sfilacciato o diviso viene, grazie a quelli interventi, magari ricucito.

Nel pomeriggio il seminario riprenderà attorno alle 15 e si concluderà con una tavola rotonda sulle innovazioni possibili. Si confronteranno l'assessore all'urbanistica e pianificazione territoriale della Regione Toscana Anna Marson,  il presidente della VI Commissione in Consiglio regionale Vincenzo Ceccarelli, Massimo Ghiloni per l'Ance (l'associazione dei costruttori edili ndr), il presidente della provincia di Grosseto e delegato dell'Upi Toscana Leonardo Marras, il professor Pierluigi Cervellati e il coordinatore della Federazione degli Ordini Architetti della Toscana Elvio Cecchini.

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