Cultura
19 ottobre 2017
10:16

A Follonica la fabbrica racconta storie e diventa un progetto sugli archivi

FIRENZE Una fabbrica pu diventare uno scrigno di storie e una casa della memoria. E' quello che accadr il 20 e 21 ottobre a Follonica, che oggi conosciuta soprattutto come una localit balneare del grossetano ma che fino agli anni Sessanta del Novecento aveva due fonderie attive al centro della citt . Ed l , nello spazio Ilva recuperato a giardini, sale polivalenti ed un museo - il museo Magma sulla lavorazione del ferro, appunto che si svolger "Fabbricastorie", una due giorni di incontri organizzati da Magma Follonica in collaborazione con Irta Leonardo nell'ambito del progetto di censimento e valorizzazione degli archivi del mondo dell'impresa e del lavoro in Toscana, finanziato dalla Regione.

"La cornice di riferimento l'accordo, valido tre anni, per la valorizzazione del patrimonio archivistico (e il suo coordinamento) firmato nel 2016 dalla Regione con il Ministero dei beni culturali e la Soprintendenza toscana" spiega la vice presidente della Toscana ed assessore alla cultura Monica Barni, durante la presentazione oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze dell'evento. L'accordo sugli archivi era stato illustrato al Salone del libro di Torino a maggio e tanto interesse suscit allora tra gli addetti ai lavori.

"La valorizzazione degli archivi d'impresa e del lavoro, assieme al censimento degli archivi dello spettacolo e dell'arte contemporanea dice ancora Barni - sono una delle novit assolute rispetto all'intesa del triennio precedente". E proprio su questo progetto prevista una collaborazione con il comune di Follonica, che ha a sua volta firmato una convenzione di tre anni (e ricever 60 mila euro di contributi) per la strutturazione di un archivio multimediale, locale e del comprensorio, che racconti la siderurgia e la rete del ferro, ma anche per creare una rete condivisa di realt e archivi simili a quello del centro di documentazione del museo Magma e studiare, assieme al mondo dell'impresa, pure le migrazioni e i processi demografici che ne hanno accompagnato lo sviluppo.

Assieme ai documenti e le tanti fonti orali - importantissime, storie di carbonai e di migranti - sono state raccolte anche fotografie. Il museo Magma gi ne possedeva 250 e al momento ne sono state acquisite e organizzate altre mille provenienti da archivi privati e familiari. Parallelamente sono stati organizzate proiezioni, mostre e incontri per approfondire la conoscenza e valorizzare la "rete del ferro" italiana e europea. E' stata avviata anche un'attivit di riordino dell'archivio della Guardia forestale.

Il perch di Follonica presto spiegato. Nella citt grossetana la lavorazione del ferro di casa fin dal Cinquecento, quando gli Appiani, signori di Piombino, fecero costruire una ferriera. Il culmine fu raggiunto nel diciannovesimo secolo, epoca in cui Leopoldo II di Lorena ampli e ristruttur gli impianti che gi esistevano; e fu allora che nacque una nuova fonderia, progettata e realizzata assieme a nuove strade e abitazioni: un piccola Ilva, abbandonata negli anni Sessanta ma risorta dalle ceneri negli ultimi anni, con il contributo anche della Regione e reinventatasi come un museo futuribile e uno spazio ricreativo, culturale ma anche dedito alla ricerca. Uno spazio che recupera la capacit di ricordare, che poi il tema anche della due giorni del 20 e 21 ottobre. "Un unico filo narrativo - sintetizza Barbara Catalani, assessore alla cultura di Follonica - che viaggia per tempi e spazi diversi, dal golfo di Baratti, la Val di Cornia e la siderurgia etrusca fino all'Austria, passando la Val di Trompia a Brescia e la montagna pistoiese, da dove arrivarono a met dell'Ottocento molti operai". Tutti uniti dalla lavorarazione della ghisa.

Un tema caro anche alla Soprintendenza archivistica e bibliografica toscana, che sull'archelogia industriale e del lavoro e delle imprese pi in generale, anche agricole, come ricorda per l'ente Luca Faldi, ha gi effettuato alcuni interventi mirati. A partire dall'amiatino, con la raccolta di documenti e attraverso interviste video preziose memorie orali. 

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