Ambiente
12 settembre 2018
14:31

Acqua, Rossi: "Lavoriamo per una grande holding pubblica"

FIRENZE Prefigurare un nuovo assetto pubblico dell'acqua con la realizzazione entro il 2034 di una grande holding pubblica, alla quale parteciperanno le altre societ toscane tutte pubbliche. Un'operazione da concertare con i sindaci, che permetter di avere pi risorse da investire e dar la risposta sulla quale i cittadini si sono gi espressi nettamente con il referendum.

E' la proposta del presidente Enrico Rossi che stamani in Consiglio regionale ha illustrato la comunicazione della Giunta sul servizio idrico in Toscana. "Il Consiglio regionale ha sottolineato - ha l'opportunit insieme ai sindaci, che hanno un ruolo fondamentale, di regolare un processo di ripubblicizzazione dell'acqua per il quale i cittadini si erano gi espressi in larghissima maggioranza nel 2011".

"Si tratta di gestire il percorso e la Regione Toscana intende sostenerlo, per quanto di sua competenza", ha aggiunto Rossi. "Ripubblicizzare necessario perch c' il sentimento diffuso che l'acqua un bene comune e, se governato dal pubblico, ci possono essere pi garanzie di lungimiranza. E poi perch i cittadini sono stufi di sapere che un pezzo delle loro tariffe finiscono a Roma, perch magari Acea partecipa alle societ miste, o vanno nelle aziende di Caltagirone. I cittadini chiedono invece che le tariffe siano impiegate per far fronte a quel tema delicatissimo che la manutenzione. La creazione di una holding permetterebbe un'operazione di equilibrio".

Le sette societ hanno fatto molto, si sono strutturate, ha detto Rossi. "Rispetteremo entro il 2022 l'obiettivo della depurazione come ci stato imposto dall'Unione Europea e questo ha voluto dire concentrare le risorse sui depuratori anzich sulle manutenzioni. Se dunque l'assemblea regionale dei sindaci, seguendo le indicazioni della legislazione vigente (che prevede che la societ pubblica che supera il 25% della popolazione in ambito regionale rilevi le altre societ ), accoglier ci che i sindaci dei Comuni serviti da Publiacqua hanno gi deciso all'unanimit di passare a una societ interamente pubblica, il passo successivo sar che entro il 2034, anno in cui scade l'ultima concessione per Gaia, Publiacqua avr assorbito tutti le societ e sar effettivamente il nuovo gestore unico".

Una volta perseguito dunque l'obiettivo della nuova gestione con una societ a completa partecipazione pubblica dei Comuni toscani, si tratter , ha spiegato Rossi, di individuare un soggetto nanziario, anch'esso di estrazione pubblica (ad esempio collegato a Cassa Depositi e Prestiti o alla Bei), che possa sostenere il notevole sforzo finanziario necessario a liquidare i partner privati attuali e a realizzare i nuovi investimenti programmati dall'Ait, l'Autorit idrica toscana (gli investimenti previsti dal 2018 al termine delle singole concessioni ammontano a circa 2,2 miliardi di euro).

Quindi, sar necessario riallineare le scadenze delle concessioni esistenti, con l'obiettivo di stabilizzare le tariffe per i cittadini, senza interrompere il processo di realizzazione degli importanti investimenti programmati.

Ribadendo l'importante ruolo di concertazione che la Regione adesso pu assumere per favorire il processo, Rossi ha concluso che "la Regione dar tutto il supporto legislativo, tecnico ed operativo a due condizioni: primo, che proseguano da parte delle aziende gli sforzi di ef cientamento del sistema, riducendo i costi di gestione e abbattendo in modo consistente le perdite idriche delle nostre reti, in modo da favorire la definitiva stabilizzazione delle tariffe. Secondo, che le risorse derivanti ai Comuni dal servizio idrico integrato, ovvero i canoni di concessione (che complessivamente ammontano a circa 24 milioni annui, al netto del rimborso dei mutui) e gli utili societari (pari anch'essi a circa 24 milioni annui, di cui il 60-65% distribuito ai soci pubblici delle aziende digestione) siano destinate al sostegno finanziario del processo sopra descritto e non siano pi distolti dal settore dei servizi idrici".