Agroalimentare
12 settembre 2019
14:20

Agrobiodiversità, ad Alberese (Gr) la terza mostra mercato del coltivatore custode

FIRENZE - Le varietà a rischio estinzione possono rappresentare una occasione di sviluppo per gli agricoltori custodi e per l'agricoltura toscana: è su questo presupposto che in questo fine settimana la Tenuta di Alberese (Grosseto) ospiterà la "Terza mostra mercato del coltivatore custode e dell'agrobiodiversità". L'iniziativa si svilupperà negli spazi del Granaio Lorenese e in quelli esterni : alla mostra mercato (che verrà inaugurata domani, venerdì 13 settembre, alle 16.30) si aggiungeranno  incontri, seminari e anche un concerto. 

Sono oltre 753 su un totale di 879 le varietà di frutta, ortaggi, cereali, foraggi "autoctoni" e di razze animali della Toscana che rischiavano di scomparire e che sono state mantenute in vita grazie al sistema di salvaguardia della biodiversità agricola della Regione Toscana basato sulla sapiente azione dei coltivatori custodi e sulla "Banca del germoplasma".  Attraverso la mostra mercato si vuole sensibilizzare la comunità a sostenere produzioni agrarie e alimentari di qualità e a valorizzare le produzioni locali, riconoscendo ai coltivatori custodi una importante funzione di creatori del paesaggio toscano, di custodi di sapori e saperi, di cultura e patrimonio identitario, anche in un contesto generale di sostenibilità agroambientale e lotta ai cambiamenti climatici.

"La salvaguardia delle varietà di frutta, ortaggi, cereali, foraggi e delle razze animali è uno dei fondamenti delle politiche agricole della Regione Toscana – ha evidenziato l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi". "Proteggere dal rischio di estinzione e valorizzare questo patrimonio di biodiversità -.ha aggiunto - è elemento irrinunciabile della strategia regionale volta a garantire l'identità di un territorio, la sua cultura rurale, il lavoro degli agricoltori che ci vivono e delle loro comunità. La Regione Toscana, attraverso Terre Regionali Toscane, cerca di favorire azioni per reimmettere queste varietà, o almeno alcune di queste, in un circuito produttivo. 
La mostra è una occasione unica per conoscere e apprezzare le risorse genetiche locali attraverso il racconto dei protagonisti, per tessere relazioni con le contadine e i contadini, per apprezzare il loro lavoro, impegno ed entusiasmo".

La mostra mercato
La mostra mercato, organizzata da Terre regionali toscane, vedrà la presenza di alcuni custodi che esporranno e venderanno i prodotti appartenenti al patrimonio genetico autoctono della Regione Toscana. L'evento intende potenziare e valorizzare la loro attività e i loro prodotti, al fine di scongiurare il rischio di estinzione delle varietà locali che conservano. Oltre ai Custodi, alcune sezioni della Banca Regionale del Germoplasma allestiranno una mostra pomologica di frutti antichi della Garfagnana e del Casentino.
La visita alla "Mostra Mercato del Coltivatore Custode" è libera e gratuita così come alcuni eventi collaterali che l'accompagneranno.
Venerdì 13 (ore 14.30) sono in programma un seminario, "I progetti di caratterizzazione delle nuove varietà autoctone toscane"" e  un concerto (ore 21) di Musica & Immagini della Jazz Workshop Orchestra, diretta dal Maestro Michele Makarovic.
Sabato 14 avrà luogo una Dimostrazione pratica del lavoro tradizionale dei Butteri alle ore 10 e nella stessa giornata ma alle ore 19, ci sarà un incontro con l'architetto Pietro Pettini dedicato alla Storia della Tenuta di Alberese.
Nella giornata di domenica, oltre alla mostra, sarà possibile visitare la Selleria dove verranno descritti gli strumenti e le tecniche di allevamento allo stato brado sia di cavalli che di bovini di razza maremmana, anche queste iscritte al repertorio regionale toscano.
La mostra terminerà nel pomeriggio di domenica alle 17.

Che cos'è l'agrobiodiversità
L' agrobiodiversità è un sottoinsieme del più grande tema della "biodiversità" e riguarda in modo specifico le varietà vegetali e le razze animali, coltivate o allevate e il territorio ad esse legato. Questo tema è venuto alla ribalta perché la diversità della natura coltivata o allevata è stata messa a rischio dall'industrializzazione dell'agricoltura. La spinta alla massima produttività delle colture ha infatti richiesto la selezione e la diffusione di cultivar uniformi e standardizzate sia a livello delle sementi che del loro metodo di coltivazione.
Il lavoro su questo tema è cominciato in Toscana nel 1997, con una specifica legge regionale (la L.R. 50/97) sulla tutela delle risorse genetiche autoctone locali, che nel 2004, è stata modificata e sostituita dalla LR 64/2004 su "Tutela e valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale", legge per la quale la Regione Toscana  ha ricevuto nel 2010 una Menzione d'Onore dal World Future Council (fondazione impegnata sul fronte dell'individuazione e sostegno alle migliori politiche sostenibili e rispettose dei diritti universali).

La Toscana e la conservazione delle sue risorse genetiche
Attualmente sono iscritte al repertorio della Regione Toscana 879 risorse genetiche: 580 di specie legnose e da frutto, 136 erbacee, 114 specie ornamentali e da fiore, 25 di interesse forestale. Infine 24 sono le risorse genetiche animali. Di queste 879 ben 753 sono considerate a rischio di estinzione.
Per mantenerle in vita la Regione da oltre 20 anni esiste una rete di protezione formata da oltre 200 coltivatori custodi, il cui impegno consiste nel mantenimento in purezza di queste varietà nel territorio tipico di produzione e da alcuni nodi di riferimento, le cosiddette banche del germoplasma: sono ben 9 in Toscana e in queste si garantisce la conservazione di tutte le varietà.