Cultura
30 novembre 2016
18:25

Alluvione di Firenze, Rossi e Grieco alla mostra che chiude le celebrazioni

FIRENZE Si chiude il mese dedicato ai 50 anni dall'alluvione di Firenze, e si apre Firenze 1966 2016. La bellezza salvata, la mostra curata da Cristina Acidini e Elena Capretti fra gli ambienti monumentali di Palazzo Medici Riccardi, che fa il punto sull'immenso danno subito, sull'enorme lavoro svolto, sulle conoscenze e sulle competenze acquisite, su quanto resta da fare. Del cataclisma che devast il patrimonio di chiese, musei e istituti culturali a Firenze e in Toscana, la mostra assume il valore di un bilancio, facendo il punto del percorso compiuto, con il distacco e l'obiettivit concessi dal tempo trascorso.

Oggi pomeriggio il presidente Enrico Rossi, che del Comitato Firenze 2016 co-presidente, ha partecipato all'inaugurazione della mostra, in Palazzo Medici Riccardi. "Ci onora aver dato, come Regione, un contributo a questa mostra - ha detto - Grazie a quanti ci hanno lavorato. Questa mostra ha il pregio di mettere in evidenza un lavoro non conosciuto fino in fondo e non abbastanza apprezzato dall'opinione pubblica. Un lavoro oscuro, fatto nell'ombra, nei laboratori. Poter vedere i risultati di questo lavoro motivo di grande interesse per il mondo della cultura, del lavoro, delle istituzioni".

"E il lavoro di recupero va ancora avanti - ha proseguito Rossi - Con un lavoro conquantennale si recuperato e restituito alla bellezza e alla godibilit di tutti un patrimonio importante. Ex malo bonum. Un'immane tragedia, una grande perdita, hanno poi dato un contributo straordinario alla ricerca, alla formazione. L'Opificio delle Pietre Dure ha contribuito a far diventare la Toscana il distretto nazionale del restauro. C' un'attenzione nuova anche da parte del Ministero, e come Regione Toscana siamo disposti a riprendere questo tema del distretto del restauro. Oggi ci sono le condizioni per ripartire e consolidare Firenze come citt del restauro".

"Il fatto che gli uomini riescano a risanare le ferite inferte alla bellezza dalla natura e anche dall'incuria - ha concluso Enrico Rossi - ci fa sperare bene anche per il futuro. Il lavoro di restauro una disciplina, una religione. Qulacosa si sta muovendo anche per riparare gli argini - ha sottolineato - Il lavoro per mettere in sicurezza la Toscana un po' come il lavoro di restauro, ogni anno un passo avanti, e nell'arco di 10-15 anni la situazione pu cambiare notevolmente".

Promossa da Regione Toscana, Firenze Citt Metropolitana, Comune di Firenze e Comitato Firenze 2016, con i fondamentali contributi dell'Opificio delle Pietre Dure e dell'Universit di Firenze, prodotta e organizzata da MetaMorfosi con la collaborazione di Opera Laboratori Fiorentini Civita, La bellezza salvata mette a disposizione quanto fatto e quanto resta da fare. Un monito perch nessuno dimentichi e un messaggio di questa esperienza per chi non la visse, giovani e  giovanissimi di oggi.

Proprio a loro in particolare si rivolta l'assessora all'istruzione e formazione Cristina Grieco durante la conferenza stampa di presentazione di stamani: "Questa bella mostra, che la Regione orgogliosa di avere contribuito a realizzare, l'occasione per tanti di poter osservare da vicino quanto uno sforzo titanico venuto da tutto il mondo fu messo in atto per salvare il patrimonio di una delle riconosciute capitali della cultura. Come giusto, si fa vedere anche quanto resta da fare, perch il disastro fu talmente immane, e tanto fu colpito di un tesoro immenso, che ci resta sulle spalle un compito grande e impegnativo da terminare".

"La Regione far ogni sforzo per portare quante pi studenti possibile a visitare questo imperdibile appuntamento ha aggiunto Grieco perch ritengo che La bellezza salvata porti in s un messaggio che va decifrato alle giovani generazioni, mentre tanto parliamo di sbocchi scolastici e future professioni; che parla di possibilit e di impegni professionali ancora vivi nel settore del recupero artistico e museale. Un messaggio che va sviluppato, concretizzato in politiche di orientamento professionale capaci di essere convincenti e invitare a scelte che poi per devono trovare risposte certo cariche di passione, ma anche di soddisfazioni capaci di soddisfare i bisogni  di vita".

La mostra si presenta come un itinerario articolato fra alcuni dei luoghi pi colpiti dall'alluvione del '66 (musei, collezioni, biblioteche, archivi, luoghi di culto), e si snoda l dove aveva sede nel 1966 il Museo Mediceo, letteralmente annientato dall'acqua, proponendo una selezione di opere che unisce la qualit artistica all'interesse storico e documentario. Per rappresentare al meglio le varie tecniche e tipologie, sono state scelte circa 150 opere, fra dipinti, sculture, libri, documenti, oggetti d'arte applicata, strumenti musicali e scientifici, accompagnate da fotografie storiche e alcuni video che documentano i danni e gli interventi di recupero.