Economia
22 aprile 2011
12:05

Ammortizzatori, la mobilità in deroga nell'accordo tra Regione e parti sociali

FIRENZE – C'è anche la mobilità in deroga per i lavoratori licenziati nell'accordo firmato oggi fra Regione e parti sociali sugli ammortizzatori sociali per i lavoratori di aziende che non possono usufruire della normativa ordinaria o che hanno esaurito il periodo consentito dalla legge. E' questa la principale novità fra gli interventi che saranno attivati, in Toscana, a partire dal primo maggio 2011, grazie all'accordo quadro proposto dall'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini e firmato oggi dalla Regione e da tutte le sigle toscane sindacali e di categoria: Cia, Cna, Coldiretti, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria, Confturismo, Lega Coop, Cgil, Cisl, Uil.

L'accordo disciplina l'erogazione della cassa integrazione e della mobilità in deroga per gli anni 2011 e 2012.Per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga, l'accordo ribadisce sostanzialmente quanto previsto dalla precedente intesa, compresa la possibilità di concedere gli ammortizzatori sociali anche agli apprendisti licenziati. La mobilità in deroga, che non era prevista nelle precedenti intese, è una indennità a sostegno del reddito dei lavoratori licenziati. La Regione ha deciso di estenderla anche agli apprendisti licenziati, ai lavoratori che hanno esaurito mobilità o disoccupazione ordinaria nel corso del biennio 2011-2012 e che maturino il diritto alla pensione nei 12 mesi successivi e, ancora, ai lavoratori che dipendono da imprese che hanno chiuso e per le quali sono in corso progetti di reindustrializzazione. Possono accedere alla mobilità in deroga anche i lavoratori licenziati che erano stati assunti con contratti a tempo determinato o di somministrazione.

"L'accordo di oggi con le parti sociali - spiega l'assessore Simoncini - si inserisce nel quadro dell'intesa siglata mercoledì scorso fra Stato e Regioni e arricchisce il panorama degli strumenti di cui la Toscana dispone per supportare la tenuta sociale, in una fase in cui ancora non si intravede una via d'uscita dalla crisi". Purtroppo, anche se qualche segnale di miglioramento c'è, - aggiunge l'assessore - non si prevede a breve un'inversione di tendenza che possa riportare l'occupazione ai livelli precedenti. E' perciò indispensabile, mentre premiamo l'acceleratore sugli interventi per lo sviluppo, continuare a sostenere l'occupazione. In questo nuovo accordo abbiamo inserito misure specifiche per i soggetti più deboli del mercato del lavoro e per quelli che hanno perduto il lavoro alla viglia della pensione".

Come funziona

A gestire la mobilità in deroga sarà, come per la cassa, direttamente la Regione. L'intervento, come specifica l'intesa, può applicarsi a coloro che abbiano un'anzianità di almeno 12 mesi. I lavoratori a tempo determinato o in somministrazione devono, inoltre, documentare un'anzianità complessiva, con qualunque tipo di contratto subordinato o parasubordinato, non inferiore a 36 mesi. Il trattamento per apprendisti, tempi determinati e lavoratori in somministrazione sarà autorizzato dalla Regione in via sperimentale per quattro mesi. Per le altre tipologie contrattuali la durata massima prevista è di 12 mesi.

I controlli

Fra le altre novità dell'accordo, c'è anche la decisione di rafforzare i controlli sull'utilizzo della Cigs, anche introducendo vincoli più stretti rispetto alle domande da parte delle aziende, che dovranno dimostrare di avervi effettivamente fatto ricorso nella misura richiesta. Per questo è stata stipulata una convenzione con l'ispettorato del lavoro.

Cassa in deroga: i numeri

Dal 4 maggio 2009 al 19 aprile 2011 sono state autorizzate dalla Regione 21.076 domande di cassa integrazione in deroga (pari al 92% delle domande pervenute che in tutto sono state 22.158 per 38.936 lavoratori coinvolti), delle quali 8.556 relative al 2009, 10.348 relative al 2010 e 2.172 relative al 2011. Le aziende coinvolte sono 6.464. La maggior parte delle domande proviene da aziende con sede nella provincia di Prato (29%) e Firenze (22,2%). Seguono Arezzo (13,8%), Pistoia (11%), Pisa (11%).