Ambiente
Territorio e Paesaggio
30 novembre 2011
13:52

Aree a rischio esondazioni, con le nuove norme bloccate le edificazioni

FIRENZE - I recenti tragici eventi che hanno colpito duramente il territorio toscano hanno acuito l'urgenza di nuove disposizioni in materia di governo del territorio e di difesa del suolo per una maggiore sicurezza dal rischio idraulico.

In particolare, viste le caratteristiche degli eventi meteorologici che colpiscono con sempre maggiore frequenza il territorio regionale amplificandone le condizioni di fragilit , la Regione ritiene indispensabile adeguare le vigenti disposizioni in materia di governo del territorio e di difesa del suolo per individuare metodologie di analisi e valutazione relative alla sicurezza idrogeologica rispetto a tali fenomeni, nonch criteri per la verifica di efficacia degli interventi connessi e, nell'ambito dell'approvazione delle nuove disposizioni, dettare norme che consentano di soddisfare da un lato le esigenze di massima sicurezza per le costruzioni e dall'altro di assicurare il mantenimento, la gestione e la riqualificazione ambientale delle aree di pertinenza fluviale.

Queste le basi delle norme contenute negli articoli 137 e 138 della proposta di legge finanziaria per il 2012, approvate di recente dalla Giunta regionale e inoltrate al Consiglio.

Eccole nel dettaglio:

in base alle nuove disposizioni per l'edilizia nelle aree a rischio idrogeologico sono vietate (art.138 della pdl finanziaria, "Tutela dei corsi d'acqua"), nuove edificazioni o trasformazioni morfologiche negli alvei, nelle golene, sugli argini e nelle fasce laterali per una larghezza di dieci metri dall'esterno dell'argine.

Vietati anche i "tombamenti" dei corsi d'acqua, vale a dire qualsiasi intervento di copertura di fiumi e torrenti, cos come interventi che comportino il restringimento o la rettificazione dell'alveo, impermeabilizzazioni del fondo nonch trasformazioni che possono ostacolare il deflusso delle acque.

Il divieto non si applica a ponti o passerelle purch questi non interferiscano con esigenze di regimazione idraulica, ampliamento e manutenzione del corso d'acqua e non ostacolino il deflusso delle acque in caso di esondazione. Quanto a opere sotterranee, va prima valutata la loro compatibilit con le opere idrauliche esistenti, nonch la stabilit del fondo e delle sponde.

Nelle aree classificate "a pericolosit idraulica molto elevata" (art.138) - si tratta di una superficie complessiva di 973 km quadrati (che riguarda 263 su 287 Comuni toscani), pari al 4% circa del territorio regionale e al 7% delle zone pianeggianti - consentita esclusivamente la realizzazione di infrastrutture di tipo lineare non diversamente localizzabili, a condizione che sia garantita la realizzazione, preventiva o contestuale, di interventi di messa in sicurezza senza aggravare la pericolosit idraulica a monte e a valle.

Nelle aree edificate sono consentiti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e gli interventi di restauro e risanamento conservativo.

Gli interventi di ampliamento e di ristrutturazione edilizia sono consentiti solo a condizione che il progettista garantisca l'assenza o l'eliminazione di pericolo per le persone e i beni, anche tramite sistemi di autosicurezza. Va anche garantito che l'intervento non determini aumento dei rischi e delle pericolosit a monte e a valle.

Con l'articolo 139 si modifica invece la legge regionale in materia di bonifica, al fine di prevedere procedure pi rapide per l'erogazione di finanziamenti da destinare alla realizzazione di interventi urgenti per la funzionalit delle opere di bonifica a seguito del verificarsi di eventi imprevedibili.

La mappa del rischio idrogeologico in Toscana