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14 gennaio 2012
9:39

Aulla, Rossi: 'Per le imprese danneggiate presto una iniezione di liquidità e di fiducia'

AULLA – E' servita a fare il punto della situazione, a raccogliere sollecitazioni, a chiarire diversi aspetti dell'operazione rimborsi ai privati e alle imprese e a cercare insieme le soluzioni migliori, l'assemblea che le autorità comunali e provinciali hanno organizzato ieri sera a Aulla, invitando il presidente Enrico Rossi al contatto diretto con gli operatori economici danneggiati dall'alluvione.

Sala consiliare gremita, in Comune, con tanta gente in piedi e con l'urgenza di tante domande di chiarimento e richieste. Una fra tutte: far presto con I finanziamenti per ridare subito ossigeno alle imprese e al commercio. "Grazie al sacrificio di tutti i toscani, ai quali abbiamo chiesto di pagare l'accisa sulla benzina, e ai fondi regionali e statali abbiamo a disposizione circa 100 milioni – ha detto tra l'altro il presidente Rossi - In primo luogo la Regione ha anticipato dal proprio bilancio i 55 milioni che stimiamo di poter incassare nel corso del 2012 con l'accisa. Poi abbiamo firmato convenzioni con le banche per l'agevolazione dei prestiti, con garanzia fino all'80% e lo slittamento di 12-18 mesi del rimborso del capitale, accollandoci gli interessi. Se ci fossero ritardi nell'erogazione, come qualcuno segnala, interverremo. A partire da martedì l'ufficio di Fidi Toscana riaprirà ad Aulla, rivolgetevi ai nostri funzionari. Partiamo da quello che abbiamo a disposizione, che non è banale: a me urge spenderlo presto e bene. Se ci riusciamo sarà non solo una iniezione di liquidità ma anche di fiducia per la ripresa di tutta la zona".

Il presidente Rossi era accompagnato dalla responsabile della Protezione civile regionale Maria Sargentini, dalla reponsabile del settore regionale per le politiche di sostegno alle imprese Simonetta Baldi e dal direttore di Fidi Toscana Giovanni Ricciardi. Proprio Ricciardi ha ricordato che su 54 pratiche avviate da Fidi, 30 sono state già approvate, le altre in fase di delibera. Tempi medi, ha detto, che non avevamo mai assicurato in nessuna altra occasione.

Il presidente Rossi ha proseguito ricordando i termini dell'ordinanza che firmerà lunedì prossimo, per poi inviarla alla Corte dei Conti, e che regola i contributi ai privati per la auto danneggiate e alle attività produttive e commerciali. Nel primo caso si stima una spesa di circa 4 milioni di euro, e i criteri stabiliti prevedono rimborsi anche per le vetture valutate sotto i 500 euro, con un rimborso del 75% fino a 2000 euro. Non sarà possibile invece, per le attuali norme intervenire nel caso in cui il propritario abbia venduto (e non rottamato o riparato) l'auto danneggiata.

Per le imprese sono stati accantonati 15 milioni di euro. Il rimborso per impianti e attrezzature potrà arrivare fino a un massimo del 75% e per le scorte fino a un massimo del 30%.Ci sono 2 mesi di tempo per presentazione domande, più vanno calcolati i tempi dell'istruttoria, non meno di 90 giorni. "Se riuscissimo a cominciare a liquidare a luglio – ha proseguito Rossi - sarebbe un bel risultato. Ferma restando la possibilità di chiedere subito una anticipazione fino al 50% con fideiussione".

"Nelle prossime settimane – ha detto il presidente Rossi - avremo altre riunioni, a Mulazzo, Pontremoli e ancora ad Aulla per fare il punto sugli interventi di carattere generale. Abbiamo chiesto alla Toscana, e il consiglio regionale ci ha appoggiato all'unanimità, un sacrificio di solidarietà notevole di questi tempi, ma altrimenti non avremmo avuto queste risorse. O facevamo così o dovevamo adattarci a spendere meno senza assicurare rimborsi e interventi di ripristino. Dopo l'alluvione del Veneto lo stato si è tirato fuori dal sostenere queste emergenze e ha lasciato l'onere sulle spalle delle Regioni, a loro volta soggette a tagli".

"Devo però anche aggiungere – ha concluso il presidente Rossi - qualcoaa di cui mi sono immediatamente accorto sorvolando la Lunigiana i primi giorni dell'emergenza. Prima degli anni 70 si sapeva dove costruire, dopo abbiamo perso la strada giusta, si è costruito dove era bene non farlo. Di fronte a questo fatto evidente e alla necessità di aver dovuto chiedere ai toscani un sacrificio con l'accisa abbiamo detto "d'ora in poi mai più" e abbiamo approvato un atto importante e unico nel panorama nazionale: in Toscana non si costruisce più nelle aree ad alto rischio idraulico. Quindi gestione il più possibile rapida e rigorosa dell'emergenza e prevenzione e gestione del rischio idraulico: per questi due aspetti, a partire dalla Lunigiana, vogliamo essere di esempio".