Economia
Lavoro
14 settembre 2018
18:13

Bekaert, Rossi: "Quando è in ballo il futuro di 318 lavoratori alla diplomazia preferisco la trasparenza"

FIRENZE - "Quando è in ballo il futuro di 318 lavoratori alla diplomazia preferisco la trasparenza. Stamani con Pirelli contatti non ci sono stati perché abbiamo trovato la porta sbarrata, noi assieme ai lavoratori della Bekaert; confermo tuttavia che l'azienda aveva trovato modo di farmi sapere di non potermi ricevere stamani a causa della mia partecipazione all'iniziativa dei lavoratori e che sarebbe stata disponibile a farlo nei giorni successivi su mia richiesta, cosa che farò con determinazione e rispetto". Lo ha detto il presidente della Toscana Enrico Rossi al termine della visita alla sede della multinazionale a Milano Bicocca.

"Confermo inoltre che, come ho detto stamani davanti ai lavoratori, oltre ad auspicare la risoluzione dei problemi della Bekaert, l'azienda Pirelli dovrebbe sentirsi almeno moralmente impegnata a dare un contributo per trovare una soluzione che consenta di occupare i lavoratori e reindustrializzare la fabbrica. Anche se non c'è titolo giuridico per chiamare in causa Pirelli esiste pur sempre la responsabilità morale e sociale dell'impresa che a quanto ci risulta è stato un valore fondamentale per fondatori della grande azienda, al cui valore hanno contribuito per tanti anche i lavoratori di Figline. Auspichiamo che queste buone ragioni possano indurre l'azienda ad accogliere la nostra richiesta di incontro".

Rossi sul tema, ha infine ricordato - ribadendole - le parole dell'ex ministro allo sviluppo economico Carlo Calenda, espresse lo scorso giugno: "Non siamo solo di fronte a una delocalizzazione, ma a un modo di operarla che non mostra alcun rispetto per gli operai, per la storia della fabbrica, per il paese che la ospita. Il Governo deve reagire immediatamente chiamando in causa la Pirelli, che ha ceduto la fabbrica tre anni fa e che ha con la Bekaert un contratto di fornitura che arriva al 2020 [...] Per prima cosa la Pirelli  deve imporre alla Bekaert un vincolo sul contratto di fornitura. Finché esiste la produzione deve essere fatta in Italia; Invitalia deve attivare il fondo anti-delocalizzazioni (200 mil. di dotazione) facendo un accordo con Bekaert. Se entro il 2020 non verrà trovato un meccanismo di reindustrializzazione Invitalia potrà intervenire rilevando la fabbrica (con dote da parte del cessionario) e procedere direttamente alla ricerca di un partner".

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