Infrastrutture e mobilità
30 maggio 2018
20:14

Biglietto bus, Ceccarelli replica a Stella: se fosse per il tuo partito il servizio pubblico non esisterebbe più

FIRENZE - "Se fosse per la parte politica che rappresenta, l'aumento del biglietto del bus sarebbe in corso da almeno sette anni. Con i tagli praticati da Berlusconi, mi chiedo anche se oggi avremmo ancora un servizio pubblico. Da che pulpito, dunque, arriva questa predica?" Si apre così la replica dell'assessore regionale a trasporti e infrastrutture Vincenzo Ceccarelli alle dichiarazioni di Marco Stella, vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana e coordinatore fiorentino di Forza Italia, sull'aumento del costo del biglietto del bus, che scatterà dal prossimo 1 luglio.

"Vorrei ricordare – spiega l'assessore - che il governo Berlusconi già nel 2011 tagliò del 30% il fondo di sostegno al trasporto pubblico locale. All'epoca la Toscana frugò nel proprio bilancio e ci mise 100 milioni per salvare i servizi. Un intervento che poi è diventato strutturale e che la Regione ha  replicato ogni anno. Mi chiedo dunque come Stella possa ergersi a paladino del servizio che il suo partito voleva di fatto smantellare."

Ceccarelli entra poi nel merito dell'aumento. "Questo adeguamento del biglietto è parte di un'intesa siglata nel 2012 e connessa  agli investimenti e alla qualificazione del servizio a cui  avrebbero portato le previsioni previste nel capitolato della gara sul tpl. Non è stato ancora possibile avere l'esito della gara, ma nel contratto-ponte recentemente approvato vengono anticipati alcuni di questi interventi: sono previsti 400 nuovi mezzi, e alcuni di questi sono già in servizio, sono in corso notevoli investimenti sulle tecnologie,  sul sistema informativo. Di qui la decisione, con il voto unanime della conferenza di cui fanno parte tutte le città e le province toscane, di dare operatività a quanto stabilito nel 2012".

"Per quanto riguarda le persone meno abbienti, richiamate nell'intervento di Stella, come principali  vittime del provvedimento – evidenzia Ceccarelli – esse saranno in realtà le più tutelate: è infatti  prevista, attraverso la presentazione di un Isee al di sotto dei 36.000 euro, che non vi sia alcun aumento, anzi, in alcuni casi è previsto che vi sia anche una riduzione del costo dell'abbonamento".  

Infine - conclude Ceccarelli - ricordo che per decisione del governo di centrosinistra nella legge di stabilità è stata prevista anche la possibilità di detrarre il 19% del costo degli abbonamenti.".