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15 novembre 2019
14:11

Bookcity, Barni: "Il Patto toscano per la lettura, così gettiamo semi di cittadinanza attiva"

FIRENZE - "La volontà di seminare e la forza della rete. Questo l'obiettivo del "Patto toscano per la lettura. Qualcuno ha detto che seminare è molto più che una speranza, è una garanzia. La nostra politica di promozione alla lettura ha proprio questo fine: lasciare un seme perché la pratica di leggere diventi un'abitudine sociale quotidiana, fondamentale per l'esercizio di un cittadinanza attiva e responsabile. Non si fa da soli, lo sforzo e l'impegno sono coordinati e sono di tutte le istituzioni e i soggetti pubblici e privati, rappresentativi di associazioni, reti e sistemi della filiera del libro e della lettura. Ma solo in questo modo possiamo raggiungere risultati".

Lo ha detto la vicepresidente Monica Barni intervenendo stamani alla prima "Convention nazionale dei Patti locali per lettura" che si è svolta nell'ambito del progetto "Città che legge" organizzato dal Centro per i libro e la lettura al Bookcity di Milano.

"Il patto toscano", recentemente istituzionalizzato con una delibera da parte della Regione Toscana ha già 60 soggetti aderenti ed è aperti a nuovi sottoscrittori. La proposta: ampliare la base dei lettori in un contesto cooperativo e collaborativo a partire dalle biblioteche pubbliche e dalla bibliodiversità. La sfida è stata lanciata ed è stata anche accolta. Intanto sono già stati istituiti 5 gruppi di lavoro tematici che a marzo 2020 presenteranno una proposta di progettualità condivisa da sviluppare nei prossimi due anni.

Poi ci sono le azioni complementari, come la campagna di invito alla lettura, "Se leggi colori la tua vita", che è abbinata anche a un concorso rivolto al biennio delle scuole secondarie di secondo grado per realizzare un soggetto di storia a fumetti (www.seleggicolorilatuavita.it).

Da questo anno scolastico inoltre viene promossa una nuova strategia educativa, "LEGGERE: FORTE!", formando gli insegnanti di tutte le scuole toscane, a partire dai nidi, per leggere ad alta voce in classe e constatare come questa pratica migliori le competenze scolastiche e quelle di vita".

"Ho accolto dunque con molto piacere e gratificazione l'invito che mi è stato rivolto dal Centro per il libro e la lettura - ha concuso Barni - . Un invito che, oltre che un onore, reputo un riconoscimento al lavoro svolto che, sia chiaro, ha davanti una strada ancora lunga, ma che mi auguro abbia potuto seminare appuno, per dirla con Dostoevskij, un seme che gettiamo nell'animo di un uomo semplice ed esso non morirà, ma vivrà nella sua anima per tutta la vita".