Casa
Sociale
23 ottobre 2014
15:56

Casa, Saccardi: "Più equità nell'assegnazione degli alloggi Erp"

FIRENZE – Modifiche importanti ai principi della legge 96 del '96, quella che regola assegnazione, gestione e determinazione del canone di locazione degli alloggi Erp, ma anche avvio della rilevazione del patrimonio abitativo invenduto da destinare ad alloggi popolari e riorganizzazione dei Lode. Vari i punti toccati dalla vicepresidente Stefania Saccardi intervenuta oggi a conclusione del convegno, organizzato dalla Regione in collaborazione con l'Osservatorio Sociale Regionale, per approfondire i temi del III Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana.

"La legge 96 – ha spiegato – è vecchia, risale a quasi vent'anni fa. I bisogni sono cambiati e la politica, in campo sociale, deve utilizzare le poche risorse disponibili per aiutare chi ha davvero bisogno e premiare le persone responsabili. Quindi tanti principi di questa legge vanno modificati. A partire dal canone minimo, che va innalzato per permettere almeno di coprire le spese amministrative. Introduciamo anche più flessibilità, permettendo agli inquilini che sono in grado di farlo di effettuare interventi di ristrutturazione, sempre nel rispetto delle procedure".

Il principio di equità è stato più volte invocato. "Rivediamo – ha proseguito la Saccardi - anche i canoni di accesso. Il criterio deve essere l'Isee perchè non si possono non considerare i depositi bancari. Chi ha mezzo milione in banca o una casa al mare non può accedere ad un alloggio Erp. Premiamo la storicità di residenza: quindi chi vive da almeno 5 anni in un territorio, a prescindere dalla nazionalità E rivediamo il sistema dei punteggi per l'inserimento in graduatoria: chi ha in casa una persona disabile o un anziano non autosufficiente merita più tutela".

Infine, oltre a esprimere disaccordo sulla proposta del ministro Lupi di vendere all'asta gli alloggi Erp anche ai non affittuari, la vicepresidente ha ribadito il piano di utilizzare l'invenduto per ottenere nuovi alloggi popolari ("non possiamo continuare a consumare altro suolo per costruirne nuovi, va contro quello che è il principio di fondo delle politiche regionali. Si stima ci siano in Toscana qualcosa come 8 mila alloggi che non hanno trovato collocazione sul mercato: acquistare l'invenduto sarebbe anche un modo per dare respiro a tante aziende. Adesso ci aspettiamo che i Lode, i gestori del patrimonio edilizio pubblico, ci indichino entro il termine del 30 gennaio prossimo, qual è la disponibilità di alloggi immediatamente utilizzabili e che quindi devono avere determinate caratteristiche") ed ha accolto la proposta di una riorganizzazione dei Lode stessi ("sulla falsariga di quanto annunciato per le Asl? Ritengo sia un discorso da affrontare ma mettendolo però tra gli obiettivi della prossima legislatura").

Riguardo all'avvio della rilevazione sull'invenduto, stimato in 8 mila unità immobiliari, i Lode hanno ricevuto una scheda in cui, oltre ad esporre un'analisi preliminare del territorio di riferimento (composizione della popolazione e del disagio abitativo, interventi di edilizia sociale in atto e presunti tempi di messa in disponibilità per l'assegnazione, analisi del mercato immobiliare locale), dovranno indicare, una volta verificata la disponibilità dei proprietari, l'ubicazione degli alloggi con le caratteristiche per essere immediatamente utilizzati: intero fabbricato o porzione con autonomia funzionale e autonomamente gestibile, fabbricato ultimato e immediatamente utilizzabile, nuovo, o integralmente recuperato, fabbricato da ultimare (massimo 6 mesi per l'ultimazione), regolarità edilizia ed urbanistica, in caso di ipoteche, mutui o altro, necessaria l'estinzione entro la data di acquisto. I gestori avranno tempo per completare la rilevazione fino al 30 gennaio 2015.