Infrastrutture e mobilità
31 maggio 2011
9:43

Caso Ataf, Ceccobao su Repubblica: 'I tagli li abbiamo evitati noi'

FIRENZE - L'assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao risponde alle domande della giornalista di Repubblica Firenze Ilaria Ciuti sul "caso Ataf" e sulla presunta penalizzazione da parte della Regione dell'azienda di trasporti fiorentina. I tagli al trasporto pubblico locale li ha fatti il governo, non la Regione che al contrario ha messo oltre 190 milioni di euro tratti dal suo bilancio - precisa l'assessore - e Firenze non stata sacrificata . Sulla privatizzazione Ataf, poi, l'assessore chiaro: "Non mi scandalizza, ma avrei coinvolto i lavoratori e i sindacati .

Segue il testo dell'intervista rilasciata a Repubblica Firenze:

Ataf, Regione sotto accusa

"MA I TAGLI LI ABBIAMO EVITATI NOI"

"Altro che tagliare ingiustificatamente risorse all'Ataf. Noi le risorse perii trasporto pubblico toscano le abbiamo tirate fuori dal nostro bilancio, dopo i tagli del governo . L'assessore ai trasporti della Toscana, Luca Ceccobao, di fronte alle ripetute proteste di Firenze, rivendica il ruolo della Regione: Abbiamo tagliato meno delle altre Regioni .

Ma di pi al trasporto fiorentino? Anche domenica scorsa, in un'intervista al nostro giornale, il sindaco Renzi sostiene che avete penalizzato l'Ataf pi di altre aziende meno virtuose.

Si dice di tutto. E' necessario fare un'operazione di verit nei confronti dei cittadini. Il governo ha tagliato al Tpl (il trasporto pubblico locale) toscan o 160 milioni. Ha an che fatto il gioco delle tre carte promettendo di rendere risorse che ancora non abbiamo visto e che comunque verrebbero tolte all'acquisto ditreni regionali che sono gi in uno stato deplorevole .

Dunque nessuna responsabilit da parte vostra?

LaRegione vittima, non carnefice. N sono responsabili i Comuni e le Province. Lo il governo. Dopo i tagli, la Regione riuscita a trovare 188 milioni per il Tpl dal proprio bilancio, ma dalla spesa storica sono continuati a mancare 24 milioni. Allora, oltre ai 188, abbiamo trovato altri 4 milioni, ma il 2,5% dei primi 188 lo abbiamo ripartito secondo il criterio che premia le aziende pi virtuose. Ataf ha costi troppo elevati per rientrarci .

Allora vero che il costo del lavoro Ataf va abbassato?

Alt. Se i costi sono troppo alti non dipende in nessun caso solo dal lavoro. Ci sono molte altre voci che vanno considerate. Non si pu scaricare tutto sui lavoratori. Troppo facile .

Ma torniamo a quel 2,5% dato alle aziende pi virtuose.

Non toccato a Ataf ma neanche a altre aziende. E noi abbiamo dato risposta al loro grido di dolore. Per gli ulteriori 4 milioni trovati abbiamo deciso di distribuirne una parte in proporzione al numero di viaggiatori trasportati, cos la Provincia di Firenze avr un terzo della somma. Per concludere, siamo riusciti a contenere il taglio entro il 10%, meno delle altre Regioni. Non capisco perch fare una battaglia di retroguardia contro la Regione e non, insieme, contro il governo .

E della privatizzazione di Ataf contro cui combattono autisti e sindacati cosa pensa?

La scelta dei Comuni soci di Ataf, ma non mi scandalizza. Non stupisce che ci si voglia rafforzare in un momento di difficolt .

I sindacati dell'Ataf protestano perch laprivatizzazioneviene fatta dopo la divisione diAtaf in due: l'azienda dei patrimonio e quella dei servizi.

E' normale che si voglia salvaguardare il patrimonio, n eccezionale: si fa. E' un'altra la questione che mi preoccupa .

Allora non va tutto bene?

Non mi sembra una buona idea, da parte dell'amministrazione e di Ataf, non volerne parlare a fondo e chiaramente con i lavoratori e i sindacati. Sono coinvolti e interessati, perch devono manifestare sotto Palazzo Vecchio per ottenere un incontro? Non mi scandalizzerebbe per niente, al contrario, che venissero chiamati per essere informati a dovere e per dare contributi. Per assumere insieme la sfida di rafforzare il trasporto pubblico con forze nuove e fresche facendo risparmiare i cittadini ma anche senza colpire, nella riorganizzazione, i lavoratori .

Ilaria Ciuti

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