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29 giugno 2014
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Che tempo farà? Visita al Lamma dove si elabora il meteo toscano

Alzi la mano chi, nelle ultime due settimane, ha guardato le previsioni del tempo. Una sbirciatina anche veloce, giusto per decidere magari la gita al mare o fuori porta, un pranzo in giardino con amici e parenti o un pic-nic in campagna. In molti probabilmente confesseranno di averlo fatto, perché le previsioni meteo oramai ci appartengono e ci seguono ovunque. Oltre che su giornali e in televisione, scorrono sugli schermi di tablet e cellulari. Con un click le possiamo restringere a pochi chilometri quadrati. E se poi non sempre alla fine proprio c'azzeccano, poco importa: salvo qualche maledizione o rammarico. L'abitudine a guardarle rimane e non ne possiamo proprio fare a meno.

>>> Il sito del LaMMA

Il LaMMA di Sesto Fiorentino

Se tutti sanno dove le previsioni del tempo si leggono, in pochi magari conoscono come funzionano e chi ci lavora. Molti forse neppure sanno che in Toscana le previsioni del tempo le fa la Regione: o meglio un consorzio pubblico, il LaMMA, che per due terzi fa capo alla Regione (che mette i soldi per i progetti) e per un terzo al CNR, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che fornisce il personale, la sede e paga pure le spese di condominio. Una manciata di stanze in due corridoi all'interno di un palazzo nel polo scientifico universitario a Sesto Fiorentino, periferia urbana dove ancora può capitare di veder pascolare qualche pecora. Sul serio.

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"Tutto è iniziato nel 1997" racconta Bernardo Gozzini, direttore ed amministratore del consorzio. Il 12 aprile 1997 nasce il LaMMA: l'inaugura il presidente della Toscana Vannino Chiti. "Qualche anno prima l'Europa aveva dato vita ad un programma spaziale lanciando in orbita alcuni satelliti per il monitoraggio ambientale – racconta il direttore -. L'idea fu di creare una struttura a terra per elaborare quei dati e fornire tutta una serie di servizi: un progetto finanziato con fondi europei. Per qualche tempo fu perseguita la strada di una spa, poi fu scelta la forma del consorzio". La prima sede fu a Campi Bisenzio, poi dal 2003 il LaMMA si è trasferito a Sesto. Ci sono anche due uffici distaccati a Livorno, per le previsioni meteo marine, e a Grosseto, dove si studiano l'erosione delle coste e le risorse idriche. Gozzini, climatologo con un passato da borsista, guida il LaMMA dal 2013 e con lui lavorano tredici ricercatori assegnati dal CNR per progetti speciali, diciotto dipendenti del consorzio, anche loro quasi tutti ricercatori, e venti precari. Una squadra di circa cinquanta persone attiva notte e giorno, domeniche e feste comprese. Un vero centro di eccellenza.

In televisione e anche in radio, oltre che sul web

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Questione di pubblica sicurezza

Perché un ente pubblico spenda risorse per il meteo è intuitivo. Sapere che tempo farà non aiuta solo a capire come vestirsi o se organizzare una gita nel fine settimana, che è l'aspetto più effimero. Diventa invece una questione di pubblica sicurezza perché le allerte meteo aiutano a proteggere la vita delle persone e i loro beni. Sono importanti poi per l'economia: per l'agricoltura ad esempio, per cui vengono elaborati bollettini sulla siccità e previsioni stagionali specifiche. Sono un valido aiuto per chi deve spegnere gli incendi nei boschi o evitare che si inneschino. Sono essenziali in operazioni come quelle della rimozione della nave da crociera Costa Concordia naufragata all'isola del Giglio: la Titan Micoperi ha affidato le previsioni al LaMMA e da quasi due anni un previsore del consorzio è lì notte e giorno, con turni di due settimane, a scrutare radar, immagini del satellite e moto ondoso, pronto a riferire ogni pomeriggio in inglese sull'evoluzione del tempo. "Un'esperienza – raccontano - non indifferente". In otto si sono alternati per tutto questo periodo.

La neve la più difficile da prevedere

Ne è passata di acqua sotto i ponti da quando, quasi duemilasettecento anni fa, i Babilonesi iniziarono a predire il tempo dalla forma delle nuvole o dal tramonto la sera. Anni e secoli di osservazioni diventati ' 'modelli' sedimentati in detti popolari. "Rosso di sera bel tempo si spera" dicevano i contadini non troppi anni fa. Ma è solo con l'invenzione del telegrafo e la possibilità di trasmettere informazioni quasi in tempo reale e a grande distanza, alla fine della prima metà dell'Ottocento, ,che inizia l'era moderna delle previsione meteorologiche. Oggi ci sono satelliti e computer, radar della pioggia, palloni sonda lanciati in aria, stazioni a terra, boe intelligenti e apparecchiature sulle navi in mare. I calcoli li fanno le macchine, grazie a modelli sempre più precisi che simulano la possibile evoluzione in atmosfera in base alle informazioni orografiche dei territori.

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Tutti pazzi per il meteo

Che quella per il meteo stia diventando una passione e un hobby per molti è innegabile. "Su facebook ci scrivono davvero in tanti - raccontano Valentina Grasso e Federica Zabini, che al Lamma si occupano di comunicazione –: giovani e meno giovani". D'estate grandi e piccini partecipano numerosi alla giornate della scienza. In duemila hanno risposto ad un questionario on line sulla percezioni delle informazioni meteo. Un test di alfabetizzazione, ma anche un riscontro sulla propria capcapacità di farsi comprendere. Per migliorare. Tra mille e le mille e cinquecento studenti ogni anno, dalle scuole elementari alle superiori, visitano il LaMMA a Sesto Fiorentino, imparano l'abc del meteo, perché piove o c'è il sole: si cimentano anche in qualche piccolo esperimento e i più grandi simulano addirittura una diretta video, come quelle del telegiornale. "E le richieste – confidano sempre Valentina e Federica – sono più numerose delle visite che riusciamo ad organizzare".

Non solo meteo

 

http://vimeo.com/moogaloop.swf?clip_id=79208161&force_embed=1&server=vimeo.com&show_title=1&show_byline=1&show_portrait=1&color=00adef&fullscreen=1&autoplay=0&loop=0La parte meteorologica rimane il cuore del LaMMA. Ma nella fucina di Sesto non si elaborano solo previsioni e si fa molto di più. Il LaMMA è infatti un laboratorio di ricerca sull'ambiente, sul clima e sul territorio. Si studia la qualità dell'aria e l'andamento delle stagioni. C'è che si occupa di mappe e cartografie digitali ad alto dettaglio spaziale, carte elaborate e sofisticate,  utilizzabili per più applicazioni. "Siamo stati coinvolti anche nell'elaborazione della carte geologica della Toscana" racconta Lorenzo Bottai che è il responsabile del SIT, ovvero i servizi informativi per il territorio. Al LaMMA elaborano carte tematiche che consentono di navigare nello spazio ma anche nel tempo e che sono consultabili sul geoportale della Toscana. Ci sono cartografie che misurano il consumo del suolo e il suo uso, altre la pedologia (ovvero le caratteristiche e 'vocazione' dei terreni).Si realizzano anche banche dati sui beni monumentali e paesaggistici. Si sviluppano mappe sul rischio di incendi boschivi.

Tutto un settore è dedicato poi al mare. Lo dirige Carlo Brandini: progetti locali ma anche europei, fianco a fianco con ricercatori e studiosi spagnoli, tedeschi, italiani e inglesi. Come COSMEMOS, che per rendere più affidabili le previsioni in mare (dove installare una stazione di rilevamento è più complicato) punta ad una raccolta condivisa di dati attraverso apparecchiature ospitate sulle navi che vi circolano. Oppure un progetto di radar particolari per il rilevamento moto ondoso e il monitoraggio dell'ambiente marino: in tutta Italia ce n'era solo uno a Napoli e a breve la Regione Toscana, con il supporto tecnico del LaMMA, ne acquisterà due. E poi ancora droni 'ecologici' ed autonomi 'a caccia' di micro-plastica e boe intelligenti pilotabili a distanza e che si immergono e riemergono con cadenze periodiche. Per misurare la salinità delle acque e molto altro.

Bel tempo si spera

Al termine della visita non potevamo non chiedere che estate ci attende. Era inevitabile, troppa la curiosità (anche, lo confessiamo, interessata). Il LaMMA ha da pochi giorni pubblicato il rapporto sulla primavera appena terminata (quella 2014 ndr), che in Toscana è stata meno piovosa della media degli ultimi trent'anni di riferimento. "Sarà un'estate più fresca rispetto al caldo dell'anno scorso, il 2013" dicono. Un estate con giorni di sole ed altri in cui il sole picchierà di meno, raffrescati magari da qualche pioggia. Ma di più non si sbilanciano.

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