Cultura
9 febbraio 2011
18:00

Cinema, Scaletti: 'Piena trasparenza e legittimità per la legge di riforma'

FIRENZE - L'assessore regionale alla cultura è intervenuta oggi pomeriggio sulla riforma della legge sul cinema."Al fine di chiarire e ribadire la giustezza dell'operato della Giunta mi sento in dovere di precisare che spesso leggi e regolamenti attuativi hanno percorsi paralleli, proprio per permetterne la modulazione contestuale. Vengono proposti entrambi dalla Giunta al Consiglio, nel rispetto dei reciproci ruoli. Anche in questo caso, la proposta di legge di ripristino delle distanze e la parte del  regolamento di attuazione che disciplina nel dettaglio tale parametro ai fini del rilascio dell'autorizzazione all'esercizio cinematografico, hanno seguito, in sede di valutazione e approvazione da parte della giunta, un percorso parallelo."

"La bozza iniziale di regolamento contenente le distanze tra i cinema - ha continuato l'assessore -, è stato infatti presentato agli assessori alla cultura delle Province e dei Comuni capoluogo il 5 novembre. E' stato poi iscritto il 18 novembre per la seduta del Comitato tecnico di direzione del 25 novembre. E' andato quindi al tavolo di concertazione istituzionale il 6 dicembre e al tavolo di concertazione generale il 9 dicembre. A metà dicembre, dietro mia indicazione, il testo è stato illustrato nel dettaglio dal coordinatore di area per la cultura al presidente della commissione cultura Nicola Danti. Solo dopo questi indispensabili passaggi, peraltro compiuti in assoluta trasparenza, è stato iscritto il 21 dicembre per la seduta della Giunta del 28 dicembre."

"La proposta di regolamento era dunque di dominio pubblico fin dalla fine di novembre - ha affermato Cristina Scaletti -, come pubblica era la proposta di modifica della L.R 21/2010 approvata dalla Giunta regionale nella seduta del 20 dicembre, quindi prima dell'approvazione del regolamento di attuazione, e successivamente trasmessa al Consiglio. E' quindi del tutto evidente che non sussiste alcun profilo di illegittimità, dal momento che si tratta di una proposta di regolamento prodotta dalla giunta che attende il parere del Consiglio per tornare poi alla giunta per la sua approvazione definitiva."

"Ovviamente se non esiste la volontà di agire come già fatto in altri casi di iter normativo, ovvero consentendo ad una proposta di legge e al relativo regolamento di attuazione di 'muoversi' in parallelo nel loro percorso di approvazione prima da parte della Giunta e successivamente da parte del Consiglio, il risultato che di fatto si produce è che il regolamento, nella sua approvazione definitiva, dovrà essere stralciato delle parti non supportate dalla legge. L'assessore regionale alla cultura ha poi ribadito "La mia totale disponibilità ad essere presente, per confrontarmi con le Commissioni, al fine di avviare la procedura di esame della proposta di legge e di velocizzare l'iter di approvazione del regolamento, con l'unica eccezione del giorno 17 febbraio in cui sarò a Milano per un incontro ormai in agenda da tempo con il vicepresidente della Commissione europea. Credo che, a questo punto, bisognererebbe davvero interrogarsi nel merito delle questioni: si condivide e si apprezza la giustezza di una norma, proposta dalla Giunta Regionale, la cui assenza rischia in concreto di impattare pesantemente sull'assetto culturale della nostra regione?