Salute
Sociale
13 ottobre 2017
14:24

Conferenza regionale disabilità, l'accessibilità declinata in tutti i settori

FIRENZE - Conferenza regionale sulla disabilità, edizione numero tre. L'appuntamento, divenuto ormai fondamentale per fare il punto sui diritti e sulle politiche per l'autonomia e l'accessibilità delle persone con disabilità nella nostra regione, si tiene anche quest'anno per due giorni - 13 e 14 ottobre - nella sede di Spazio Reale a San Donnino (Campi Bisenzio).

Mai come in questi anni è stato così forte l'impegno della Regione verso il sostegno ai diritti e all'inclusione delle persone con disabilità, il Fondo Vita Indipendente, il progetto POR FSE sull'accompagnamento a lavoro, il Fondo per le disabilità gravissime, l'Adattamento Domestico, il Dopo di Noi, l'attività del Centro per l'Accessibilità (CRID),  il Testo Unico sulla disabilità e tante altre misure hanno contribuito a migliorare la situazione, ma tanto è ancora il lavoro da fare.

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Quest'anno la Conferenza si apre ai grandi temi dell'accessibilità alla cultura, al paesaggio, al turismo, allo sport, al diritto allo studio, al mondo del lavoro; quindi con uno sguardo ai progressi compiuti dalla nostra regione nella cultura dell'accessibilità nelle città e nel territorio, all'inclusione, cercando di far emergere quanto lavoro è stato fatto e quanto è ancora da fare. E' il segnale di una concreta maturazione delle politiche per i diritti e per l'inclusione della Regione Toscana, che sancisce e conferma la ricchezza e solidità di un insieme di politiche a sostegno dei diritti e della cultura dell'accessibilità.

Questi i temi della Conferenza:

Sport per tutti. In Toscana si può parlare di almeno 30.000 persone con disabilità che praticano regolarmente un'attività fisica o sportiva (Osservatorio Sociale Regionale, 2016). L'ultima rilevazione condotta dal Comitato Regionale Toscana del CIP, completata a giugno 2016, registra inoltre un totale di 606 atleti con disabilità tesserati per società sportive affiliate alle diverse Federazioni sportive olimpiche o paralimpiche. Negli ultimi anni si è notevolmente rafforzata la sinergia esistente tra Regione Toscana e CIP, con la messa a sistema di progetti che rappresentano buone pratiche a livello nazionale. Tra questi, è sicuramente da citare il progetto SportHabile, sviluppato a partire dal 2009-2010, nato dalla collaborazione tra CIP, Regione Toscana, Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI), la Federazione delle Associazioni Nazionali dei Disabili (FAND) e la Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap (FISH).

ADA – Adattamento Domestico per l'Autonomia. ADA (Adattamento Domestico Autonomia personale) è un progetto  della Regione Toscana per fornire sostegno e orientamento alle persone con disabilità grave, al fine di individuare le migliori soluzioni per una maggiore autonomia presso la propria abitazione.  La metodologia e gli strumenti di indagine sono stati sviluppati e progressivamente perfezionati dall'Università di Firenze (Unità di ricerca FAL-"Florence Accessibility Lab" del DIDA-Dipartimento di Architettura), mentre per le tecnologie assistive e domotiche ci si è avvalsi del supporto di personale esperto del  CNR-Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa.

Cultura accessibile – Cultura dell'accessibilità. L'accessibilità è uno dei principi generali della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità. In particolare, l'articolo 30 della Convenzione ONU invita a "dare alle persone con disabilità l'opportunità di sviluppare e realizzare il loro potenziale creativo, artistico e intellettuale, non solo a proprio vantaggio, ma anche per l'arricchimento della società". Partendo dalla considerazione fondamentale che la cultura è un diritto, la Regione Toscana s'interroga su come declinare il principio dell'accessibilità nelle politiche culturali, avviando una riflessione sui progetti in corso nei settori dello spettacolo, dei musei, delle biblioteche e archivi. 
Spettacolo. Attraverso esperienze di teatro sociale, i progetti regionali in corso promuovono il palcoscenico come un luogo di relazione e di contatto per le persone con disabilità. Il teatro permette un coinvolgimento della cittadinanza: mettere in scena uno spettacolo comporta, infatti, un rapporto diretto con il pubblico e una partecipazione attiva della rete familiare, della comunità e delle Amministrazioni locali.
Musei. L'accessibilità è un tema che riporta alla valorizzazione in tutti i suoi aspetti. I Musei toscani considerano l'accessibilità un dovere per il museo ma anche un diritto per il pubblico. Ogni tipologia di pubblico deve poter entrare in un museo ed essere messa in condizione di fruire e godere della sua collezione. Da molti anni nei musei sono attivi programmi per le persone con disabilità e molti musei riconosciuti di rilevanza regionale lavorano per un superamento delle barriere fisiche, sensoriali, cognitive e culturali: si sono dotati infatti di percorsi tattili per persone non vedenti, apparati audiovisivi con sottotitoli per non udenti e propongono programmi speciali per persone con demenza e i loro caregiver.  Sono attivi, inoltre, progetti per ragazzi con autismo. I diversi progetti hanno facilitato contatti e collaborazioni positive con le associazioni di persone con disabilità e con le strutture assistenziali sul territorio.

Diritto allo studio – Università inclusiva

L'integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un aspetto importante del sistema educativo toscano. I dati del MIUR segnalano un aumento costante nel tempo degli studenti con disabilità e con diagnosi di DSA nelle Università, sia in Toscana che in Italia.
La Regione Toscana è attiva da anni attraverso il Diritto allo Studio Universitario nella realizzazione di servizi e interventi di sostegno allo studio universitario per gli studenti con disabilità iscritti ai corsi di laurea, dottorato di ricerca e scuole di specializzazione delle Università del territorio. La Regione sta inoltre sviluppando linee progettuali specifiche per l'orientamento in ingresso alle Università, con una speciale attenzione agli studenti con disabilità.
L'Osservatorio Sociale della Regione Toscana dal 2017 raccoglie i dati relativi agli studenti con disabilità nelle Università toscane, nell'ottica di analizzare alcuni processi e questioni aperte, come il tema delle performance degli studenti con disabilità e la complessa questione dell'inserimento lavorativo dei laureati con disabilità.
Nell'anno accademico 2015/16 gli iscritti con disabilità all'Università di Firenze sono stati 388, all'Università di Siena 133, all'Università di Pisa 657, per un totale di 1.178 studenti, considerando le tre Università. Analizzando i dati dei tre Atenei, la maggior parte degli studenti con disabilità conclude il percorso universitario.  Per fornire un esempio nel dettaglio: considerando il totale degli iscritti, sia con disabilità sia con DSA (disturbi specifici di apprendimento) nell'anno 2015/2016 dell'Università di Pisa, il 45% ha una disabilità motoria, il 3% una disabilità visiva, il 3% una disabilità uditiva, il 31% altre forme di invalidità, come problematiche di tipo oncologico, il 18% una diagnosi di DSA.

Turismo accessibile in Toscana. La Regione Toscana ha introdotto nella legge regionale 86/2016 - Testo unico del sistema turistico regionale e norme pertinenti del Regolamento di attuazione un articolo specifico che richiama il tema dell'accessibilità: l'articolo 2 "Turismo accessibile". Per la prima volta la legislazione regionale sul turismo rende obbligatorio per le strutture ricettive fornire informazioni sull'accessibilità. Tale obbligo si inquadra nell'impegno del legislatore regionale affinché sia assicurata alle persone con disabilità motorie, sensoriali e intellettive la fruizione dell'offerta turistica in modo completo e in autonomia.
Secondo la normativa, tutte le strutture ricettive dovranno compilare una scheda informativa relativa all'accessibilità - già elaborata e validata dalla Regione - e rendere visibile le informazioni nei propri siti web.
In questo quadro la Regione Toscana sta predisponendo il regolamento attuativo che prevede alcuni standard da rispettare per le strutture ricettive e gli stabilimenti balneari ed è impegnata nella costruzione di un sistema informatico per la raccolta delle informazioni sull'accessibilità, nell'ottica di mettere a punto, dopo la fase di analisi, politiche attive specifiche sul tema del turismo accessibile.
Infine, la Regione, per garantire il necessario raccordo fra la promozione turistica a livello locale e la politica regionale, ha istituito una cabina di regia del turismo.
Obiettivo trasversale delle politiche regionali in tema di turismo accessibile sarà promuovere la generazione di un prodotto turistico omogeneo, richiamando l'attenzione delle Amministrazioni Locali sul tema dell'accessibilità.

Gli interventi a favore dell'inserimento lavorativo e l'esperienza del F.S.E. In Toscana ci sono circa 40.000 persone con disabilità in stato di disoccupazione, iscritte quindi ai Centri per l'Impiego. Il dato è in progressivo aumento da alcuni anni. I Servizi per il Lavoro gestiscono pratiche e procedure relative alla L. 68/99 sul Collocamento mirato con finanziamenti derivanti dal Fondo regionale per l'occupazione dei disabili ex art.14 della richiamata legge 68. È prevista a breve l'uscita di un bando (per azioni con precisi e determinati standard) di circa 2,7 milioni di euro, per la destinazione delle risorse del Fondo regionale.
I progetti di questo tipo sono oltre 30 sul territorio regionale e stanno coinvolgendo in attività di accompagnamento in azienda (stage, laboratori, formazione) circa 1.500 persone con disabilità, in modo da dare un'opportunità a chi ha serie ed effettive difficoltà ad inserirsi nel mondo del lavoro.

Progetto PASS. Si tratta di un programma regionale che prevede azioni finalizzate a favorire un equo accesso ai servizi sanitari delle persone con disabilità nei diversi ambiti di erogazione delle cure, dalle risposte ambulatoriali, alle prestazioni in regime di ricovero, ai servizi di emergenza-urgenza, in altre parole rende più semplice per i disabili accedere ai servizi sanitari. Fare un prelievo di sangue, una visita specialistica, un accertamento diagnostico, per chi ha una disabilità possono risultare estremamente difficoltose, tanto da determinare un sottoutilizzo dei servizi sanitari. E non a causa delle barriere architettoniche, che pure ci sono, ma per quelle barriere cosiddette "invisibili", legate all'organizzazione dei servizi e alla formazione del personale. Queste barriere invisibili rendono più complicato per i cittadini disabili sottoporsi a visite, esami, terapie. Tanto da scoraggiarli, allontanarli e determinare in molti casi un peggioramento delle loro condizioni di salute. Per andare incontro alle esigenze di salute di questi cittadini e garantire una effettiva equità, la Regione Toscana è stata la prima in Italia a realizzarlo.

Attualmente nella nostra regione, nell'ambito del progetto "POR FSE 2014- 2020 - Servizi di accompagnamento al lavoro di persone disabili e vulnerabili della Regione Toscana", sono in corso numerose esperienze di applicazione di schede di profilazione delle persone con disabilità, per la valutazione dell'occupabilità ai fini dell'inserimento lavorativo nei diversi contesti. Tali schede prevedono l'utilizzo di linguaggio ICF- International Classification of Functionings.

Percorsi sperimentali di autonomia. La sperimentazione dei percorsi di autonomia per disabili adulti, attivati sul territorio regionale, è stata promossa dalla Regione Toscana con la delibera 594 del 2014: si tratta di 26 progetti sperimentali che hanno preso avvio nel luglio 2015 e che sono stati prorogati per l'intero anno 2017 dalla Giunta regionale con delibera 318; questi progetti rappresentano oltre il 70% dei progetti approvati nel 2015, 37 in totale, frutto della progettazione condivisa a livello di Zona-distretto, tra la Conferenza zonale dei Sindaci, Società della Salute, Aziende USL, anche su proposta delle organizzazioni sindacali, dei soggetti del terzo Settore e dei gestori privati e pubblici.
I progetti sperimentali, rappresentano una risposta diversificata rispetto ai bisogni socio assistenziali e riabilitativi per le persone con disabilità e garantiscono interventi integrati con i servizi territoriali.

Donne e disabilità. Le donne con disabilità vivono condizioni di discriminazione a causa del genere e della disabilità, condizioni peculiari di questo specifico gruppo sociale non sperimentate né dagli uomini con disabilità, né dalle donne in generale. Le donne con disabilità, infatti, sperimentano quotidianamente una forma di discriminazione a più fattori: il fatto di essere donne in una società patriarcale, il fatto di essere disabili in una società disablista, il fatto di essere donne disabili. Infatti, il sessismo (termine coniato negli anni '60 del XX sec), il razzismo (l'attuale accezione risale alla metà del XIX sec.) e il disabilismo sono storie di dominio di un gruppo su un altro gruppo, che hanno in comune i meccanismi, i dispositivi, le strutture che reggono i sistemi di svalorizzazione, subordinazione e discriminazione.
È quando questi fattori discriminatori si combinano che danno luogo alla cosiddetta discriminazione multipla. Il rapporto della Commissione Europea del 2007 definisce la discriminazione multipla come una discriminazione non riferibile ad un'unica dimensione, bensì agita da due o più fattori concomitanti.

Toscana: le città accessibili. Questo WS è l'occasione per illustrare e discutere le esperienze toscane, con l'obiettivo di individuare indirizzi e orientamenti per lo sviluppo di politiche regionali inerenti gli interventi per le città accessibili.
Il Progetto Paese Città accessibili a tutti è un programma pluriennale dell'INU che è stato avviato nel 2016 con l'adesione di importanti enti. Tra le diverse iniziative è stata realizzata una raccolta di esperienze configurabili quali buone pratiche che sono state trattate nel WS del 25 maggio. Molte le esperienze nei comuni toscani che saranno presentati nel corso del WS, che rappresentano uno stimolo per perseguire la maggiore efficienza possibile degli interventi inerenti l'accessibilità per tutti. Le esperienze raccolte, circa 70 pubblicate nel sito www.urbanisticainformazioni.it, provengono da settori pubblici e privati, sono dislocate in tutte le regioni italiane e trattano i temi delle barriere architettoniche, sensoriali, percettive e cognitive, nonché le barriere sociali, economiche e culturali che limitano l'accesso delle persone al funzionamento urbano.

Hate speech e disabilità. Pregiudizi e violazione dei diritti. Alle tante forme di discriminazione che affliggono le persone con disabilità, le quali incontrano ostacoli nel mondo del lavoro, della formazione, della mobilità, dell'assistenza e abitazione, vanno aggiunti i reati compiuti nei loro confronti  classificati come "crimini d'odio" qualora siano motivati da pregiudizio e avversione, definizione utilizzata in alcuni Paesi per distinguere, tra i vari reati, quelli commessi contro le persone per motivi di religione, genere, orientamento sessuale, provenienza nazionale e disabilità
Le parole d'odio , "hate speech", nei confronti delle persone con disabilità violano l'articolo 16 della Convenzione ONU 16  (Libertà da sfruttamento, violenza e abuso). L'abuso è infatti definito come "ogni azione, o mancata azione, risultante in una violazione dei diritti umani, delle libertà civili, dell'integrità fisica e mentale, della dignità e del benessere di una persona vulnerabile".

Guarda su Open Toscana il programma e i materiali della Conferenza: http://open.toscana.it/web/toscana-accessibile/conferenza