Economia
Lavoro
11 marzo 2011
15:34

Cooperazione transnazionale e fondi Ue, più spazio alle Regioni

BRUXELLES – "Cooperazione transnazionale ed interregionale nel nuovo periodo di programmazione del Fse" è il titolo del seminario in corso oggi Bruxelles e organizzato da Earlall, (European regions for lifelong learning) presieduta dall'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini. Il seminario, al quale sono stati invitati, oltre ai rappresentanti delle 23 regioni europee che fanno parte di Earlall, esponenti politici e dirigenti della Commissione europea e del Comitato delle regioni - fra i partecipanti il segretario generale del comitato delle Regioni Gerhard Stahl, il direttore della DG Cultura per il lifelong learning Hélène Clark e il collega della DG Lavoro Peter Stub Jorgensen, punta ad estendere il ruolo e la partecipazione delle Regioni alle decisioni che l'Unione europea assumerà rispetto alla cooperazione transnazionale nel quadro della programmazione del nuovo Fondo sociale europeo.

Nel corso del seminario si è avviata la discussione su un documento, che è stato poi condiviso da tutte le regioni presenti. Ad illustrarne le linee di fondo è stato l'assessore Simoncini nella sua introduzione ai lavori del seminario.

L'idea chiave è quella di portare le decisioni che riguardano la programmazione del fondo - il cui ruolo per lo sviluppo e il raggiungimento degli obiettivi Europa 2020 è stato con forza ribadito - sempre più a livello regionale e, in questo contesto, disciplinare anche la materia della cooperazione transnazionale. "Pensiamo che debba essere allargato il numero delle regioni che dispongono di un programma operativo Fse - ha spiegato Simoncini – dando così modo di svilupparsi ad una politica di cooperazione fra Regioni strettamente collegata alle politiche del lavoro e del lifelong learning. Ad oggi sono ancora pochi gli stati membri che affidano la definizione e la gestione di questi strumenti a governi regionali. La cooperazione interregionale su questi temi è essenziale perchè è la risposta politica alle relazioni economiche fra i diversi sistemi produttivi locali e i rispettivi mercati del lavoro".

Simoncini ha quindi sottolineato l'importanza di "Una strategia all'insegna della complementarietà fra risorse e integrazione dei diversi fondi europei, soprattutto in tempi di crisi economica, per dare più efficacia agli interventi per l'occupazione giovanile e alle politiche educative e per superare l'attuale dispersione dei fondi". Tutto questo si dovrà tradurre in interventi e strumenti flessibili, adeguati ai diversi livelli di intervento. "Non ha senso – ha affermato il presidente di Earlall – aspettare il prossimo periodo di programmazione di fondi per rilanciare la transnazionalità. Bisogna creare con urgenza le condizioni per massimizzare i risultati degli investimenti fatti dalle Regioni in tempi brevi, evitando sprechi o dispersione di risorse".

La sessione pomeridiana del seminario è stata dedicata alla diffusione di buone pratiche di azioni transnazionali finanziate con il Fondo sociale europeo da parte di regioni italiane, spagnole, tedesche e svedesi.