FIRENZE. Di seguito pubblichiamo un editoriale dell'assessore Riccardo Nencini. Titolo: "Alla ricerca di strade nuove".

I tempi cambiano e ai tempi nuovi e alle sfide che inesorabilmente portano con s occorre rispondere imboccando a volte strade nuove: strade finora mai battute o di cui l' esplorazione stata sempre rinviata. Oggi pi che ieri servono infatti idee innovative, a volte vere e proprie riforme. Ed quello che stiamo facendo.

Due sono state presentate giusto in questi giorni. In un caso l'idea anzi, la vera e propria riforma gi una proposta di legge e la giunta l'ha gi inviata l'11 giugno in Consiglio regionale per essere discussa. Nell'altro lo diverr entro la fine dell'estate. La prima riguarda il riordino degli enti locali: via alcuni enti, nuova organizzazione per altri. La seconda interessa la cultura o meglio chi finanziaria la cultura, per cui saranno previsti benefici fiscali sulle tasse regionali.

Di mettere mano ai diversi livelli di governo con cui i territori della Toscana sono amministrati si parla da tempo. Il riordino proposto sar una riforma a costo zero, che porter molti benefici in termini di risparmio ed efficienza. In un mondo globalizzato piccolo non pi infatti sempre sinonimo di bello. E i tagli ai conti pubblici dovrebbero spingere a stringere maggiori sinergie. Via dunque le tredici comunit montane e spazio alle Unioni dei Comuni. Ma anche aiuti per i Comuni pi piccoli e per i servizi di prossimit . Se tutti e 135 i Comuni toscani con meno di cinquemila abitanti creassero unioni di Comuni, ad esempio, risparmieremo sei milioni di euro. E addirittura 35 nel caso di fusioni. Per le Province abbiamo invece proposto l'esercizio associato di funzioni: almeno il 5 per cento in meno di spese generali, a regime. Ma il vantaggio maggiore sarebbe quello di governare insieme funzioni fondamentali come le grandi infrastrutture o i rifiuti. Non un obbligo, ma un'opportunit . E un'operazione che andrebbe di pare passo alla valorizzazione dell'area vasta della Toscana centrale, quell'area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia che nei fatti e nei numeri gi esiste e traina l'economia della Regione, producendo il 45% del Pil. Ma che va portata a compimento anche nella sua declinazione istituzionale, in modo che i cittadini, grazie a costi minori e servizi migliori, possano trarne maggiori benefici.

Per aiutare la cultura a crescere e che in Toscana vuol dire anche opportunit economica l'idea invece ancora pi semplice: quasi l'uovo di Colombo. Ma a volte le idee semplici sono le migliori. Ho scritto la proposta di legge assieme all'assessore alla cultura Cristina Scaletti e la presenteremo in giunta prima della fine dell'estate. Lo Stato taglia risorse per la cultura (e non solo). Le manovre del governo stanno lasciando sul campo diverse centinaia di milioni in tutta Italia e la sinergia tra pubblico e privato diventa la via maestra da seguire. La Toscana risponde con uno sconto sulle tasse regionali addizionale Irpef e Irap per chi, privato cittadino o impresa, finanzier magari un festival teatrale o il restauro di un quadro, un palazzo o un'opera d'arte oppure aiuter uno dei tanti enti od associazioni che in Toscana fanno cultura. Accadr dal 2013, l'anno della svolta federalista per le Regioni. Ma in Toscana siamo gi partiti.

Riccardo Nencini

Assessore al rapporto con gli enti locali

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