Istituzioni
5 novembre 2018
18:37

Ecoreati, Bugli: "Formazioni e tecnologia possono aiutare a contrastarli"

FIRENZE - Ecoreati e loro contrasto, grazie anche al deterrente offerto da una legge, la 68 del 2015, che ha previsto per alcune fattispecie sanzioni pesanti e perfino il carcere. Se n' parlato stamani nel corso di un seminario a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze che ha concluso una percorso di formazione, promosso da Legambiente assieme alla Regione e ad Anci Toscana,  a cui hanno partecipato, nelle varie tappe, in pi di duecento: dirigenti e funzionari pubblici per lo pi , ma anche vigili urbani, dipendenti di agenzie come l'Arpat e forze dell'ordine.  

La Toscana sesta in Italia quanto a numero di ecoreati. E non un posizione del tutto rassicurante. Arriva subito dopo le quattro storiche regioni a stabile insediamento mafioso' e dietro il Lazio.  Con 21 casi registrati nel 2017 mantiene una posizione alta anche riguardo ai delitti verso l'ambiente introdotti nel codice  penale tre anni fa, ovvero inquinamento ambientale, impedimento di controllo, omessa bonifica e, pur mai verificatisi finora, disastro ambientale  e traffico ed abbandono di materiale radioattivo.

Il numero dei reati magari figlio, come sottolinea l'assessore alla presidenza Vittorio Bugli, di una "maggiore propensione alla denuncia da parte dei toscani, che un fatto positivo". "Ma non pu diventare una giustificazione" aggiunge.  Ed occorre dunque lavorare su pi fronti. "Sulla formazione anzitutto spiega -  ma anche sulla tecnologia".

Come?  Raccogliendo, ad esempio,  in un database unico tutte le richieste e il rilascio delle autorizzazioni ambientali sulla scorta della procedura che la Regione gi ha messo in piedi per gli appalti pubblici e che si rilevata uno strumento utilissimo agli inquirenti ma anche per la prevenzione. "Due anni fa ricorda Bugli abbiamo ripreso la competenza della gestione delle autorizzazioni ambientali che era stata affidata alle Province. Ci ci ha consentito di dare uniformit di criteri e procedure a tutto il territorio regionale e utilizzando uno stesso software di avere la possibilit   di raccogliere i dati all'interno di un unico archivio telematico". La criminalit , quella abile nell'insinuarsi nei sistemi economici locai, si combatte anche cos . "I grandi problemi si aggrediscono partendo dalle piccole cose ricorda Bugli, intervenendo al seminario  - C' la necessit anzitutto di una professionalit diffusa, che si costruisce con iniziative di formazione come questa. C' bisogno di strumenti, che sono le leggi ma anche la tecnologia. C' bisogno di analisi: noi lo stiamo facendo da da due anni con la scuola Normale di Pisa, a cui abbiamo affidato la stesura di una rapporto sulla criminalit organizzata che avr , nel 2019, un focus specifico sugli ecoreati. Occorre condividere quei dati, che faremo conoscere attraverso un tour nelle dieci province". "Occorre inoltre conclude tenere alta la cultura della legalit . E lo facciamo, ad esempio, attraverso la collaborazione con le associazioni".

"Non tutti gli ecoreati sono commessi dalle mafie -  riflette  Fausto Ferruzza, presidenza regionale di Legambiente - Quello che li accomuna il disprezzo del bene comune. La legge 68 ci offre uno strumento di controffesiva".  "Una legge perfettibile gli fa eco Massimo Giuliani, sindaco di Piombino e responsabile Anci Toscana per l'ambiente ma gi molto potente". Per poi aggiungere: "Contro gli ecoreati, oltre a metodi di contrasto efficaci, servono anche discariche  controllate e impianti di smaltimento sufficienti".