Internazionale
4 aprile 2011
15:25

Enrico Rossi ai leghisti: 'Dovrebbero leggere Braudel'

FIRENZE - "Ai leghisti nostrani mi sento proprio di consigliare un volume, "Memorie del Mediterraneo" di Braudel: anche loro capirebbero che il bisogno della libert insopprimibile in ogni essere umano". Inizia con un richiamo allo storico francese Fernand Braudel, l' intervento di Enrico Rossi, presidente di Regione Toscana, al convegno organizzato dalla stessa Regione e dalla Provincia di Firenze ("Democrazia e cittadinanza mediterranea").

Il giorno dell'iniziativa - ospitata fra gli specchi della sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi e pensata per riflettere sulle nuove strade di cooperazione internazionale fra le sponde nord e quelle sud del Mediterraneo - coincide con "l'accoglienza di un primo gruppo di ospiti tunisini" annunciata dallo stesso Rossi che non entra nel merito ma si sofferma su "ritardo e impreparazione dimostrati anche da molti governi davanti a ci che stava accadendo nell'Africa del Nord".

Sottolineata l'importanza avuta, in queste rivoluzioni, dai nuovi media nonch il carattere pacifico delle rivolte ("vediamo ragazzi che non sono diversi dai nostri"), Rossi ha criticato il ritardo da parte dell'Europa ("ha perso una grande occasione per dimostrare di essere la patria dei diritti e delle democrazia") che ha mostrato due volti: quello militare "per sua natura problematico" e quello di una "politica che respinge".

Per il presidente di Regione Toscana "se qualcuno ha tentato di seccare i pozzi della solidariet , noi vogliamo riaprirli anche per evitare che chi si ribella venga poi sospinto sulle vie del fondamentalismo islamico".

Nel merito del convegno, Rossi ha sottolineato come la Regione Toscana voglia fare del rapporto con l'Africa del Nord un tema fondamentale del suo lavoro ("Non penso solo alla cooperazione umanitaria: vorrei che gli imprenditori potessero trovare un ufficio per pi stabili relazioni economiche e la rivoluzione, in questo, offre grandi opportunit che noi non vogliamo perdere").

Espresso ("con pacatezza ma con fermezza") il rammarico per non sentirsi rappresentati da certe politiche governative sia passate ("rapporti sfrontati ed eccessivi con dittatori") sia attuali, Enrico Rossi ha rivendicato non solo l'importanza di una "politica estera nazionale in cui tutti ci si possa ritrovare" ma anche di nuove politiche cooperative regionali e locali. "Abbiamo il dovere di fare una scelta di governo anche per sapere cosa accade l dove c' il nostro prossimo pi prossimo".

A conclusione intervenuto anche Massimo Toschi, consulente del presidente Rossi nelle politiche di Cooperazione. Citando "il grande discorso di Giorgio La Pira sul Mediterraneo", Toschi ha tenuto a precisare che l'operazione di accoglienza dei giovani tunisini e le nuove politiche di cooperazione internazionale "non vanno iscritte in capitoli di buonismo ma nel novero di una nuova politica fatta di responsabilit , apertura e dialogo perch nel Mediterraneo che si gioca la partita decisiva per il futuro del mondo e noi, Toscana, vogliamo esserci".

Al convegno fiorentino non potuto intervenire l'ambasciatore italiano in Tunisia, Pietro Benassi, impegnato a Tunisi con il presidente del Consiglio. Ha parlato Natalia Quintavalle, direttore centrale al Ministero Affari Esteri per le Nazioni Unite e i Diritti Umani. La ripresa economica - ha detto - necessaria per difendere la rivoluzione "dei gelsomini" ed dunque l'economia che adesso, in Tunisia, va sostenuta. Secondo partner della Tunisia, l'Italia pu fare molto e lo stesso sistema delle Regioni ha importanti occasioni di partenariato: Quintavalle ha citato, in particolare, agricoltura e agroindustria nonch un "ri-orientamento di tutti i fondi europei". A tale proposito ha anche ricordato l'idea, di cui si fa portavoce proprio l'Italia, di una "banca per lo sviluppo del Mediterraneo".

Il convegno quindi ruotato su un confronto fra quattro docenti universitari (Firenze, Siena e Ifrane in Marocco) dedicato proprio all'attualit del dopo "gelsomini" e introdotto da Stefano Fusi, consigliere provinciale di Firenze e coordinatore del "tavolo Mediterraneo" nel sistema toscano di cooperazione internazionale ("Gli enti locali vogliono esseere coinvolti: siamo un elemento decisivo anche per la promozione della democrazia").

Il saluto iniziale ("Bisogna mettere in campo profili concreti di accoglienza, purtroppo l'Europa stenta a farsi punto di riferimento") stato portato da Andrea Barducci, presidente della Provincia di Firenze.