Economia
22 aprile 2014
20:00

Ex Lucchini, sei condizioni per garantire un futuro a Piombino

FIRENZE - Sei impegni per garantire un futuro al polo siderurgico di Piombino, seconda fabbrica d'Italia e tra le pi importanti d'Europa. Li chiede al governo il presidente della Toscana, convinto che con la partita si decida la politica industriale dell'intero paese. E li chiedono anche gli enti locali coinvolti. Sei punti da inserire nell'accordo di programma. Sei richieste chiare che per la Regione aiuteranno a trovare privati disposti ad investire sull'area.
 
Le richieste sono state messe in fila durante la riunione che si svolta oggi a Roma al ministero dello sviluppo economico per definire gli interventi per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino. Con il vice ministro De Vincenti c'erano rappresentanti del ministero della Difesa, Infrastrutture e trasporti, Ambiente, Lavoro e politiche sociali, l'Agenzia per il demanio e quella per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo delle imprese. E c'erano anche il Comune di Piombino, l'Autorit portuale, la Provincia di Livorno e la Regione.
 
Per  firmare il presidente della Toscana chiede impegni precisi: anzitutto chiede di bonificare il sito industriale, in modo che non se ne debba fare carico chi subentrer al commissariamento della Lucchini. Per mettere il sito in sicurezza servono 139 milioni, ricorda, e  che il governo mantenga gli impegni con i 50 milioni promessi -  oltre ad altri dieci per l'Autorit portuale destinati alle aree demaniali del porto - fondamentale. Dal par suo, ribadisce il presidente, la Regione garantir per la riconversione un intervento da 60 milioni che si aggiungono ai 50 gi previsti per l'ampliamento del porto.
 
Al governo la Regione chiede anche un contributo di almeno 30 milioni per il completamento del collegamento stradale tra il porto e la statale 398 e un impegno per consentire ai lavoratori della Lucchini di rimanere, attraverso il contratto di solidariet , nell'azienda ad occuparsi anche della bonifica e dello smantellamento dell'area a caldo. Ci guadagnerebbero gli operai ma anche lo Stato, che risparmierebbe le risorse per la cassa integrazione.
 
La quarta richiesta al ministero della Difesa, affinch utilizzi il porto di Piombino per la rottamazione delle navi militari e dia certezze su fondi e modalit . Al ministero dello Sviluppo economico la Regione chiede invece di mettere a disposizione 20 milioni come agevolazioni agli investimenti produttivi
 
Per dare gambe a tutto questo e far s che quelle gambe corrano velocemente serve naturalmente un'unica cabina di regia e un cronoprogramma dettagliato da definire entro tre mesi dalla firma. E questa la sesta richiesta.