Agroalimentare
Salute
10 agosto 2016
15:23

Fauna selvatica, verso un modello unico regionale di soccorso

FIRENZE - Un modello unico regionale di soccorso della fauna selvatica che dal primo gennaio 2017 dovr quanto pi possibile integrarsi con il soccorso degli animali domestici, e garantire livelli omogenei di intervento su tutto il territorio regionale, pur tenendo conto delle diverse realt locali. In pratica verr istituito un numero unico regionale per le richieste di soccorso.

Questo quanto stabilisce la delibera approvata nell'ultima giunta su iniziativa degli assessori Stefania Saccardi e Marco Remaschi.

"Quello a cui vogliamo arrivare afferma Saccardi - un centralino unico per le segnalazioni e richieste di soccorso, indipendentemente dalla specie oggetto dell'intervento, mentre le procedure dovranno essere modulate secondo le diverse categorie (animali domestici/fauna selvatica). Alle AUSL viene affidata la cabina di regia, e la vigilanza e il monitoraggio sull'efficacia delle misure messe in campo. In particolare al Servizio Veterinario delle Aziende Sanitarie spetta il compito di istruire, tramite ESTAR, le procedure per le gare di affidamento del servizio di soccorso a centri specializzati nel recupero della fauna in difficolt , dotati di veterinari e mezzi idonei".

"La Regione dichiara Remaschi - impegnata nell'articolare un soccorso il pi possibile rispondente alle necessit e alla normativa regionale, che nell'art.38 della legge 3 del 1994 stabilisce che l'amministrazione regionale provveda al ricovero della fauna selvatica in difficolt presso centri specializzati di recupero o servizi veterinari e poi alla sua liberazione, una volta accertata la completa guarigione. Tutto questo implica un forte impegno economico. Per le due prossime annualit 2017 e 2018 - abbiamo infatti stanziato dal bilancio del Piano regionale agricolo forestale 760.000 euro, a fronte di 320.000 per il 2016".

Per tutti i casi di difficolt della fauna sia in ambienti naturali sia, come succede sempre pi spesso, in ambienti antropici, sono stati formulati degli indirizzi operativi uniformi che prevedono per per le tre ASL modalit applicative rispondenti alle singole realt territoriali. E' chiaro che in Maremma o in Casentino le procedure saranno necessariamente diverse rispetto all'area della Citt Metropolitana di Firenze.

Altro obiettivo centrale l'attivit di informazione e sensibilizzazione del pubblico, per divulgare le conoscenze relative a un giusto approccio nei confronti della fauna selvatica ed evitare che siano adottatati comportamenti di soccorso improvvisati che potrebbero rivelarsi inutili, dannosi, o costituire atti illeciti.

Se da una parte soccorrere un animale selvatico in difficolt un gesto di alta sensibilit , dall'altra necessario essere consapevoli che un intervento errato pu pregiudicarne la salute e la successiva possibilit di essere reimmesso allo stato libero. Pertanto la delibera contiene delle linee guida di comportamenti/procedure, destinate agli operatori del settore, per garantire non solo maggiori possibilit di cura e recupero dell'animale soccorso ma anche l'incolumit di chi si trova, spesso suo malgrado, ad intervenire per primo.