Istituzioni
15 marzo 2011
17:41

Federalismo, Rossi: 'Progetto povero in uno Stato a rischio di dismissione'

FIRENZE Non piace affatto il federalismo che si sta costruendo in Italia al presidente della Toscana, Enrico Rossi. E lo dice, approfittando del dialogo pubblico avuto nel pomeriggio con lo storico Paul Ginsborg e la giornalista Sandra Bonsanti al Palaffari di Firenze. Non gli piace, spiega, perch nasce zoppo.

"E' un disegno povero sintetizza - E' un federalismo che solo un decentramento della crisi e che sbagliato accettare in cambio unicamente di qualche tassa pagata in pi ". "Vorrei un federalismo vero aggiunge ma per questo c' bisogno di uno Stato forte e di un parlamento che funzioni. Invece la Lega Nord e Tremonti ci hanno regalato un'Italia senza pi ministeri che funzionano. Sembra un paese in dismissione. Non funziona pi ad esempio il ministero dello sviluppo economico, dove ti ricevono funzionari con chiavi e strumenti spuntati. Evidente, negli ultimi anni, anche il declino del Ministero della sanit . L'unica eccezione forse il ministero dell'economia, che nel tenere i conti in ordine, almeno parzialmente, sembra funzionare".

"Ma in fondo - conclude Rossi, stuzzicato dalla giornalista Sandra Bonsanti - la Lega nasce scissionista. Prodi riusc a bloccare questa tendenza portando l'Italia in Europa. Ma il dna rimane quello. Vuole unicamente che i soldi del nord rimangano al nord. E con l'attuale disegno federalista il rischio che l'Italia venga tenuta assieme dal solo debito pubblico. Che davvero troppo poco".

Dal federalismo al Risorgimento

Poco prima, sempre nella tavola rotonda che ha concluso la prima giornata dell'undicesimo congresso della Legacoop Toscana al Palaffari di Firenze, Rossi aveva parlato dei rischi di un'eccessiva chiusura regionalista e di un ritorno indietro rispetto alla strada fatta in 150 anni. L'intero dialogo tra lo storico Paul Ginsborg e la giornalista Sandra Bonsanti aveva del resto preso le mosse dal tema dell'Unit d'Italia e da una riflessione sul Risorgimento "da celebrare o da criticare": un'ora e mezza di considerazioni sull'identit italiana, le conquiste (ma anche gli errori) fatti in 150 anni di storia.

L'utilit di una retorica positiva sul Risorgimento

"Sono il primo ad essere convinto che il Risorgimento vada valutato in maniera critica e che una certa idea di nazione stata poi la madre del fascismo e nazismo aveva annotato Rossi - Ma occorre anche recuperare una retorica positiva su quello che stato il Risorgimento, perch grazie al Risorgimento che l'Italia si unita ed entrata nella modernit . Senza Risorgimento non ci sarebbero probabilmente stati la stagione delle riforme all'inizio del Novecento, la Resistenza e la Repubblica".

La mancata riforma contro la rendita

A proposito di progetti incompiuti nel secolo e mezzo dall'Unit d'Italia ad oggi Ginsburg ha parlato della crisi recente della democrazia rappresentativa e della riforma mancata della pubblica amministrazione, vissuta come rendita e non con quello spirito di servizio proprio del 'civil servant' di tradizione anglosassone. Rossi ha ricordato invece la mancata riforma del regime dei suoli. "Non siamo stati in grado di combattere la rendita fondiaria fino in fondo ha concluso - e forse quello stato il pi grande fallimento".