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10 novembre 2017
14:43

Festival dell'economia civile, Bugli: "Un modo per rigenerare le comunità"

FIRENZE - Ideare un pranzo con gli scarti alimentari, riqualificare gli spazi di una fabbrica ormai dismessa, promuovere i progetti dei giovani e far loro strada nelle imprese, condividere utensili per ristrutturare casa in cambio di volontariato civico. Sono alcune delle buone pratiche che rimbalzeranno tra uno stand e l'altro della seconda edizione del Festival dell'Economia Civile di Campi Bisenzio, promosso dal Comune di Campi, Legambiente, Scuola di Economia Civile e Anci Toscana, con il patrocinio della Regione Toscana e della Città Metropolitana di Firenze.

Dal 16 al 18 novembre 2017  Campi darà voce alle idee e ai progetti che vogliono cambiare il corso dell'economia tradizionale e virarla verso un percorso più "civile", perché rispettoso dell'ambiente e del territorio, che punti sulla condivisione delle risorse e che sia inclusivo e partecipato.  

"Campi è diventata la prima città italiana a sperimentare l'economia civile, creando un vero e proprio distretto e dandogli corpo e gambe attraverso la sua attività istituzionale - ha detto il sindaco di Campi, Emiliano Fossi -  Nella scorsa edizione del Festival abbiamo messo le basi a qualcosa che sta crescendo, che può davvero cambiare le regole e Campi ne è il laboratorio nazionale. Lavoriamo basandoci su un percorso decisionale che capovolge la prassi, che parte dall'ascolto e coinvolge immediatamente, senza ulteriori passaggi, le amministrazioni. Saranno tre giorni intensi, dove faremo vedere quanto costruito fino ad esso e metteremo altri progetti in cantiere, in un percorso di crescita davvero sostenibile, alla ricerca della felicità pubblica"

"Da tempo con il progetto CollaboraToscana,  di cui presenteremo il libro bianco il 7 dicembre, stiamo seguendo lo sviluppo della cosiddetta economia collaborativa e partecipata, ulteriore sviluppo della sharing economy – sottolinea l'assessore alla presidenza e alla partecipazione della Toscana, Vittorio Bugli – Dalla cooperative di comunità ad associazioni e cittadini che si organizzano, dal carpooling di paese alla presa in carico di parchi o spazi pubblici, siamo infatti convinti che forme di economia e governance basate sulla cogestione e sulla coproduzione possono aiutare lo sviluppo dei territori e costituire una risposta che rigenera le comunità locali con esperienze che hanno buoni effetti economici ma anche sociali". Per far questo, come sta facendo la Regione, è però appunto necessario mettere intorno ad un tavolo i diversi attori. Con una filosofia e un'idea di fondo ma anche concretezza e pronti a sperimentare, come si fa a Campi Bisenzio dove un anno fa è nato il distretto dell'economia civile. 

L'assessore nei tre gioni di Festival parteciperà in particolare all'iniziativa del 16 novembre, dalle 10 alle 13 al foyer del Teatrodante Carlo Monni, dedicata all'esperienza dei Pop-Up toscani, ovvero la riapertura di fondi sfitti e la rivitalizzazione di quartieri abbandonati e tavolta degradati grazie al coinvolgimento dal basso di cittadini e operatori economici. Sarà presente anche alla lectio magistralis di Francesco Morace, il 18 novembre alle 10, dedicata al dialogo con le istituzioni locali.

Teoria e pratica 
Per tre giorni a Campi BIsenzio si parlerà di un modello di sviluppo alternativo, in parte già in atto. Il metodo di lavoro è semplice, basato su quattro tavoli di lavoro: welfare e comunità; rigenerazioni di luoghi e spazi di comunità; nuovi modelli energetici; lavoro, giovani e formazione. Ogni tavolo è coordinato da un soggetto segnalato dal gruppo e partecipano realtà locali e nazionali dei 5 sistemi di riferimento: istituzioni, attori economici, società civile, scuola-università e cittadini.

Ci sarà Francesco Morace, sociologo e presidente Future concept Lab che in una lectio magistralis parlerà della crescita felice. Leonardo Becchetti presenterà il suo manifesto dell'Economia Civile  e tanti ospiti, imprese ed esperti  che approfondiranno aspetti cruciali, come la responsabilità sociale d'impresa. Si presenterà "Job in lab", il progetto realizzato insieme all'Università di Firenze: il Comune di Campi è il primo ente pubblico a fare da connettore tra imprese e giovani, aiutando a far entrare i loro progetti innovativi nelle imprese e a farsi così strada nel mondo del lavoro. 

Una rappresentazione teatrale racconterà, venerdì alle 21, uno dei primi imprenditori italiani a dare un volto sociale all'economia, Adriano Olivetti. Ampio spazio alle attività del Distretto dell'economia civile, con #iltroppobuono. Due i progetti realizzati dall'amministrazione che saranno al centro di incontri e iniziative. "Mani in pasta" contro lo spreco alimentare: 150 bambini delle scuole elementari coinvolte in  un percorso educativo iniziato in classe, creeranno un menù fatto interamente con gli scarti e poi pranzeranno insieme ai loro genitori e insegnanti sul palco del  teatro Carlo Monni. Condivisione e impegno civico si uniscono nel progetto dell'emporio solidale "Fai da noi" realizzato insieme a Leroy Merlin: utensili per ristrutturare o decorare casa a disposizione di tutti, in prestito e gratuiti, in cambio di attività di volontariato socialmente utili come ridipingere magari le panchine in piazza, un patto di cittadinanza attiva a vantaggio dell'intera comunità

La riqualificazione dell'ex tintoria
Tra i progetti più ambizioso del distretto c'è poi la riqualificazione urbana del grande edificio di via Alfieri, una ex tintoria da 15.600 metri quadrati ormai in stato di abbandono che sarà oggetto di un imponente piano di recupero, con  la creazione di spazi residenziali, commerciali e attività a uso pubblico, ma che nel frattempo diventerà il quartier generale del nuovo piano strutturale partecipato del Comune di Campi. Qui l'amministrazione comunale incontrerà i cittadini per stabilire insieme le priorità della Campi del futuro.

Il futuro della Toscana
"La Toscana è sempre di più leader e capofila dell'economia civile" spiega Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana. "Il successo della prima edizione ha superato ogni più roseo aspettativa - dice - e sicuramente quest'anno il Festival sarà ancora più vivo e partecipato. Questo significa che le amministrazione comunali stanno entrando in un'ottica nuova, in un circuito virtuoso che coniuga vari settori delle nostre attività, coinvolge soggetti esterni impeganti nel settore e rielabora il risultato con un modo di lavorare e interpretare il proprio ruolo, che mette al centro l'uomo e i beni comuni". "L'innovazione sociale e le buone pratiche - conclude - sono oramai nell'agenda di moltissimi comuni toscani, ed Anci è al loro fianco per diffonderle e supportarle. Parole come consumo consapevole, sviluppo sostenibile, innovazione giovanile, welfare civico non sono più nei manifesti delle buone intenzioni, ma si declinano nella realtà di ogni giorno. E' la nuova sfida per un'economia possibile, che ci aiuterà a crescere e vivere in comunità più coese e solidali". 

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