Economia
Lavoro
2 dicembre 2011
11:31

Fse, la posizione delle Regioni per il futuro dei programmi 2014-20

FIRENZE Risorse certe e adeguate, possibilit di modulare gli interventi, semplificazione nella gestione, ruolo centrale delle Regioni e degli enti locali nella definizione dei programmi operativi: questi, in sintesi, i punti chiave della posizione espressa dalle Regioni riunite nella IX Commissione della Conferenza delle Regioni a proposito del negoziato per le politiche di coesione, regolamento e Fondo sociale europeo.

"Pur prendendo atto che le proposte avanzate dalla commissione europea costituiscono una buona base per l'avvio del negoziato - spiega l'assessore alle attivit produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini che ha presieduto l'incontro abbiamo ritenuto di dover evidenziare alcuni temi, di primaria importanza perch le risorse del Fondo Sociale Europeo continuano ad essere cruciali per fronteggiare l'attuale fase di crisi, far crescere l'occupazione e rilanciare lo sviluppo".

I punti chiave sui quali le Regioni si sono pronunciate sono sei.

Il primo richiama ad un ruolo forte e deciso del governo nel rivendicare risorse adeguate agli obiettivi di valorizzazione del capitale umano e di crescita dello sviluppo da realizzare attraverso il Fondo Europeo di sviluppo regionale e il Fondo sociale europeo. "Le regioni si precisa nel documento non sono disponibili a sottoscrivere le posizioni tendenti alla riduzione del bilancio euroepo". In particolare per quanto riguarda il Fse, si richiede che la dotazione organica sia basata sulle esigenze degli stati e delle regioni. Al terzo punto una raccomandazione al governo nazionale, cui si chiede un impegno a cofinanziare adeguatamente i programmi.Le Regioni asseecondano la necessit di rigore finanziario voluto dalla CE, ma non accettano l'ipotesi di blocco dei fondi in caso di infrazione del Patto di stabilit che provocherebbe l'esclusione di regioni e territori dai benefici dei fondi strutturali.

Bene, proseguono le Regioni, l'individuazione di pochi obiettivi tematici, ritenuti strategici ma con un'adeguata flessibilit delle linee d'intervento. Attenzione per , avvertono, a non essere troppo rigidi nella definizione dei meccanismi finanziari impedendone la rimodulazione secondo le esigenze e le emergenze che via via possono insorgere a livello locale. Le regioni rivendicano inoltre un ruolo essenziale nel la definizione dei programmi e nel contratto di partenariato, riaffermando la necessit che la politica di coesione debba essere programmata ed attuata al pi appropriato livello territoriale. Si chiede infine di puntare di pi agli obiettivi, piuttosto che sulle procedure burocratiche, con uno sforzo per semplificare la gestione degli interventi cofinanziati grazie ai fondi, migliorandone l'efficacia e riducendo gli oneri a carico dei beneficiari.