Salute
30 novembre 2017
12:46

Giornata mondiale Aids, le iniziative in Toscana, i dati dell'Ars

FIRENZE - Domani, venerd 1 dicembre, la Giornata mondiale per la lotta all'Aids. Ogni azienda sanitaria ha organizzato, per domani o nei giorni successivi, iniziative rivolte ai ragazzi delle scuole. La giornata della Asl Toscana centro si terr domani, 1 dicembre, al cinema La Compagnia, dalle 9.30 alle 12.30. Quella della Asl Toscana nord ovest sar gioved 7 dicembre al cinema Borsalino di Camaiore (stesso orario 9.30-12.30). Quella della Asl Toscana sud est,  stat fissata per il 5 febbraio al cinema Garibaldi di Poggibonsi. Tutti e tre gli eventi prevedono incontri tra esperti e studenti delle scuole secondarie di secondo grado, per fornire informazioni su Hiv e Aids, parlare di prevenzione e dei servizi ai quali i ragazzi possono rivolgersi.

Il test, anonimo e gratuito in tutte le strutture pubbliche

I dati epidemiologici evidenziano che pi della met delle nuove infezioni da Hiv viene diagnosticata in una fase avanzata della malattia, il che comporta una compromissione del sistema immunitario. La maggioranza delle persone che scoprono di essere Hiv positive al momento della diagnosi di Aids risulta aver contratto l'infezione attraverso contatti eterosessuali. Questi dati esprimono una scarsa percezione del rischio da parte della popolazione generale.

L'infezione da Hiv pu essere del tutto asintomatica per molti anni, perci ci che deve condurre una persona ad eseguire il test non   la presenza di sintomi, ma semplicemente la consapevolezza di aver tenuto un comportamento a rischio di contrarla. Scoprire precocemente di aver contratto l'infezione permette di ottenere una migliore risposta alle terapie attraverso le quali oggi possibile bloccare l'evoluzione della malattia; per questo importante fare il test Hiv che consiste in un normale prelievo di sangue. Il test presso le strutture pubbliche gratuito, anonimo e non richiede la prescrizione da parte del medico.

Attualmente l'unica reale protezione per evitare il contagio dal virus Hiv e dalle malattie sessualmente trasmesse basata sull'adozione di comportamenti individuali responsabili e sicuri, che permettono di ridurre fortemente il rischio di trasmissione dell'infezione. E' quindi fondamentale promuovere, attraverso una corretta informazione rivolta a tutta la popolazione, l'adozione di comportamenti sicuri, con lo scopo di ridurre il rischio di trasmissione dell'infezione.

La App I Love Safe Sex

Per dare informazioni corrette e contrastare questo fenomeno, nel 2014, in collaborazione con Fondazione Sistema Toscana e con il supporto delle aziende sanitarie, Regione Toscana ha realizzato un'applicazione scaricabile su Android e iOS e reperibile nel sito regionale sulla piattaforma Open Toscana, intitolata I Love Safe Sex, con l'obiettivo di sensibilizzare i giovani sul tema e fornire informazioni "smart" corrette dedicate. L'applicazione offre informazioni mediche complete sulle malattie sessualmente trasmissibili, indicando per ognuna di queste, quali sono le modalit di trasmissione, i sintomi, la cura e come proteggersi. E' inoltre disponibile un elenco completo e aggiornato dei centri prelievo a cui rivolgersi per fare in forma anonima e gratuita il test HIV.

Complessivamente  sono stati 2.530 i download su smartphone e iphone.

Aids, i dati epidemiologici (fonte Ars, Agenzia Regionale di Sanit )

In Toscana, come nella maggior parte delle regioni italiane, l'incidenza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv presenta un andamento stabile tra il 2009 e il 2016. L'incidenza per area geografica mostra valori pi elevati al Centro, seguita dalle regioni del Nord e infine dal Sud e Isole. La Toscana, secondo gli ultimi dati pubblicati dal Centro Operativo Aids, continua ad avere un tasso di incidenza maggiore rispetto a quello nazionale (7,1 per 100.000 vs 5,7 per 100.000 residenti) e si colloca al terzo posto tra le regioni, preceduta da Marche (7,2 per 100.000) e Lazio (8,5 per 100.000).

Nell'intero periodo sono state notificate in Toscana 2.414 nuove diagnosi di infezione da Hiv (298 con un tasso di notifica di 8,0 per 100.000 residenti nel 2016). L'83,9% dei casi notificati riguarda il genere maschile (rapporto maschi/femmine 5,2:1; incidenza maschi: 13,9 per 100.000; femmine: 2,5 per 100.000).

L'et mediana al momento della diagnosi di infezione di Hiv appare relativamente costante (40 anni per i maschi e 35 anni per le femmine). Le femmine continuano a mantenersi pi giovani dei maschi alla diagnosi: nell'ultimo biennio il 44,1% delle donne ha scoperto la sieropositivit tra i 20 e i 39 anni, nelle et legate alla gravidanza. In entrambi i generi tuttavia la classe pi frequente quella degli over 50, con il 27,9% delle nuove diagnosi, in aumento negli anni (erano il 18% nel biennio 2009-2010). L'et minima, escludendo i casi a trasmissione verticale, di 17 anni. I casi pediatrici, che presentano quasi tutti modalit di trasmissione verticale tra madre e figlio, sono divenuti eventi rari, grazie alla terapia antiretrovirale somministrata alla madre sieropositiva e all'introduzione del test per Hiv tra gli esami previsti nel libretto di gravidanza. Nell'intero periodo di sorveglianza i casi pediatrici sono stati 8. Nessun caso stato segnalato nel 2016.

I pazienti con nazionalit straniera a cui viene diagnosticata una infezione da Hiv sono stati 644 (il 26,8% del totale), con un tasso di notifica pi di tre volte superiore a quello degli italiani.

La maggioranza delle infezioni da HIV attribuibile a contatti sessuali non protetti. I rapporti eterosessuali rappresentano la modalit di trasmissione nettamente pi frequente per le donne (90,8%). Nei maschi il contagio nel 51,6% dei casi omosessuale e nel 35% eterosessuale. Le persone che si sono infettate a causa dell'uso di droghe iniettive sono intorno al 5%.

La modalit di trasmissione eterosessuale la modalit pi frequente per gli ultra cinquantenni. Una quota importante di pazienti si presenta tardi alla prima diagnosi di sieropositivit , evidenziando gi un quadro immunologico compromesso. Una diagnosi tardiva dell'infezione Hiv comporta, oltre ad un conseguente ritardo dell'inizio del percorso terapeutico, una ridotta efficacia della terapia, in quanto pi probabile che il paziente presenti infezioni opportunistiche che rischiano di compromettere l'effetto della terapia. Inoltre nei pazienti con infezione avanzata, il virus tende a replicarsi pi velocemente, determinando un aumento della carica virale e un conseguente rischio di infezione. Un caso di Hiv su 5 gi in Aids conclamato al momento della diagnosi di sieropositivit .

L'andamento dei casi di Aids in Toscana analogo a quello nazionale: si evidenzia un incremento dell'incidenza dall'inizio dell'epidemia sino al 1995, seguito da una rapida diminuzione dal 1996 fino al 2000 e da una successiva costante lieve diminuzione, che si assestata nell'ultimo quinquennio a circa 80 nuovi casi l'anno, 76 nel 2016. L'incidenza per area geografica mostra in Italia la persistenza di un gradiente Nord-Sud nella diffusione della malattia nel nostro Paese, come risulta dall'incidenza che mediamente pi bassa nelle regioni meridionali. La Toscana, secondo gli ultimi dati pubblicati dal Centro Operativo Aids, continua ad avere un tasso di incidenza maggiore rispetto a quello nazionale (1,3 per 100.000 vs 1,9 per 100.000 residenti) e si colloca al quarto posto tra le regioni, preceduta da Liguria, Marche e Umbria (8,0 per 100.000).

In Toscana, dall'inizio dell'epidemia (i casi si registrano dal 1 gennaio 1987, ma casi di Aids ci sono stati anche prima) al 31 dicembre 2016, sono stati notificati 4.747 nuovi casi di Aids, il 78,6% dei quali di genere maschile. I casi pediatrici risultavano 57: 53 casi registrati prima del 2001, 1 nel 2006, 1 nel 2011, 1 nel 2012 ed 1 nel 2015. Ci si ammala di Aids in et sempre pi avanzata: l'et mediana alla diagnosi presenta, nel corso degli anni, un aumento progressivo sia per i maschi che per le femmine, sino a raggiungere 49 anni nei primi e 40 nelle seconde, e mantenendosi sempre pi elevata per i maschi.

L'assestamento delle nuove diagnosi una conseguenza dell'allungamento del tempo di incubazione dell'Aids, dovuto all'effetto della terapia antiretrovirale combinata. A fronte di una stabilizzazione dei casi notificati si contrappone un forte incremento dei casi prevalenti, cio tutti i malati in un dato periodo (1.910 al 31/12/2016), legato all'aumento della sopravvivenza.

Guarda le pagine dedicate alla lotta all'Aids sul sito della Regione