FIRENZE - "Chiamiamolo il Telegrafo" disse Fabbreschi nel 1877. Era un operaio di tipografia e fu lui che lanci la proposta del nome da dare alla nuova testata. A 140 anni esatti da allora mi piace celebrare l'anniversario del Tirreno sottolineando la forza di un operaio che con il suo entusiasmo riusc a convincere tutti della bont della sua idea".
Con queste parole il presidente della Regione Enrico Rossi ha inviato gli auguri a Il Tirreno che ha compiuto 140 anni.
"Dopo un secolo e mezzo di storia che ha cambiato il mondo, in un momento di paure e intolleranze, di profonde fratture sociali e di lacerazioni, di crisi della rappresentanza sociale, di disoccupazione giovanile, fa bene festeggiare un giornale fondato da un garibaldino, con una storia importante e radici che affondano nella democrazia e nei propri territori. Un giornale dove anche io ho lavorato".
Il Tirreno ci racconta ogni giorno la Toscana del mare e della costa da nord a sud da Zeri a Capalbio, la complessit di Livorno, le luci e le ombre delle industrie e del melting pot, del turismo e della cultura, da Prato a Pisa.
Per questo auguro al Tirreno e ai suoi splendidi 140 anni che ogni cittadino, citando il fondatore Bandi - "che non ami vivere col capo dentro il sacco", lo aspetti, si informi e continui a leggere le sue pagine di carta o web che siano, per molto, molto tempo ancora".