Economia
Istituzioni
18 febbraio 2014
17:00

Gli studenti di Cascina a lezione di Toscana dal presidente Rossi

CASCINA (PI) Da signor Rossi a professor Rossi, sia pure per trenta minuti. Tanto durata la "lezione" che il presidente della Regione ha svolto di fronte agli studenti delle ultime classi dell'Istituto Pesenti di Cascina durante il primo degli appuntamenti della tredicesima tappa del suo "Viaggio in Toscana", che lo ha impegnato per l'intera giornata.
 
Accompagnato dall'assessore regionale al bilancio, Vittorio Bugli, dal sindaco di Cascina, Alessio Antonelli, e dalla dirigente scolastica, Carmen Ketty Savino, Rossi ha incontrato gli studenti nella biblioteca d'istituto.
 
Il suo excursus sulla Toscana ha toccato vari aspetti, spaziando dalle opere realizzate dal Granduca Leopoldo, alle attuali eccellenze, dalla moda alla pelle, dalla cantieristica al turismo, senza tacere le criticit come quella rappresentata dal sommerso pratese alla condizione dei lavoratori cinesi.
 
"Un amministratore - ha detto il presidente deve mettere passione nel suo lavoro e avere al centro l'interesse pubblico e non il proprio. Le eccellenze toscane non sono certo merito mio. A me e ad altri spetta per il compito di favorire lo sviluppo di questa regione, di tutelare il suo territorio, di investire, cos come stiamo facendo, nella sanit , nella scuola e nel sociale. Infine, ma non meno importante, dobbiamo fare il possibile per creare lavoro e occupazione, anche se da questo punto di vista servono soprattutto politiche e investimenti nazionali".
 
Terminata l'applaudita introduzione, i ragazzi hanno dato il via al fuoco di fila delle domande, a partire dalla connessione tra alluvioni e eccessive costruzioni.
 
Il presidente ha dato ragione alla studentessa che ha posto la domanda, riconoscendo che si costruito troppo e ha detto che la Regione sta per approvare un legge per tutelare il territorio, cos da fare quella che ha definito "prevenzione primaria". Quanto a quella secondaria ha detto che la Regione ha stanziato 50 milioni di euro nel 2014 per la difesa del suolo, ma che il Governo deve metterne altrettanti mentre ad oggi per la Toscana ne ha stanziati solo 2.
 
Presenza della mafia in Toscana e possibilit di utilizzare i fondi per la cultura sono state le successive domande degli studenti. Alla prima Rossi ha risposto che anche da noi il modo migliore per colpire la mafia sottrarle la ricchezza e ha chiesto che i beni sottratti alla criminalit non siano venduti, ma assegnati a Regione e Comuni perch li utilizzino per fini sociali. Sulla cultura ha detto che la Regione nonostante i pesanti tagli di bilancio non ha tagliato i fondi per la cultura e conta di raccogliere altri finanziamenti europei grazie agli ottimi progetti che in grado di presentare all'Unione.
 
Burocrazia che frena, energie rinnovabili e sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti sono state le ultime tre sollecitazioni dei giovani.
 
"I freni posti dalla burocrazia agli imprenditori ha risposto Enrico Rossi non sono accettabili. Per questo la Regione si sta riprendendo alcune deleghe concesse agli enti locali. Quanto alle energie rinnovabili la nostra caratteristica mondiale la presenza della geotermia rispetto alla quale abbiamo chiuso il ciclo delle concessioni concesse ad Enel per le alte entalpie (temperature) mentre rilasceremo i permessi per la media entalpia, sicuramente meno impattante. Infine sposiamo in pieno la strategia europea 20-20-20, ovvero entro il 2020 -20% di emissioni di gas serra in atmosfera, +20% di utilizzo di energie rinnovabili, +20% di risparmio energetico. Circa le infrastrutture ferroviarie non dismetteremo nessuna linea, ma chiediamo al governo di investire nella rete regionale toscana".
 
Le ultime considerazioni le ha riservate al caso Prato, dove esistono 1 miliardo di "nero" e condizioni di lavoro drammatiche. Per questo la Regione ha assunto 72 ispettori e chiede al Governo un impegno costante e capillare per garantire il ripristino della legalit .