Istituzioni
21 aprile 2018
13:40

I cantieri partiranno in autunno, l’inaugurazione a primavera 2019

FIRENZE - Va avanti il progetto del Memoriale italiano di Auschwitz, opera d'arte collocata nel museo presso l'ex campo di sterminio e poi smantellata, che ha trovato una nuova casa a Firenze e precisamente presso il centro Ex3 nella zona di Gavinana: la giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo che prevede la ristrutturazione degli spazi per renderli capaci di accogliere il Memoriale. Il costo, un milione di euro, è stato finanziato dalla Regione. I lavori cominceranno in autunno, dopo l'espletamento della gara d'appalto, e l'opera sarà inaugurata la prossima primavera. Il Memoriale sarà intanto sottoposto ad un restauro da parte dell'Opificio delle Pietre Dure grazie ad un finanziamento della Fondazione CR Firenze.

"Finalmente – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella – questa straordinaria opera d'arte sta per tornare visibile a tutti, monito contro le atrocità della seconda guerra mondiale e di tutta la barbarie umana. Aver dato il via libera al progetto proprio a pochi giorni dalla Liberazione mi pare un ben segnale e un regalo per la città e per le nuove generazioni. Abbiamo fortemente voluto questo Memoriale a Firenze quando c'era il rischio concreto che finisse smantellato e dimenticato perché la nostra città, medaglia d'oro della Resistenza, è un luogo ideale per parlare di memoria ma anche di futuro, di pace, di vita. Mi auguro che, alla fine dei lavori, vengano a visitarlo non solo cittadini e turisti ma anche tanti giovani: è a loro che consegniamo la nostra eredità più importante, il saper distinguere il bene dal male".

"Anche questa volta dalla Toscana e da Firenze arriva una risposta chiara e forte a chi cerca di cancellare la storia e la memoria della deportazione – hanno ricordato il presidente della Regione Enrico Rossi e la vicepresidente Monica Barni -. Una vicenda nata sotto i peggiori auspici, quando nel 2011 le autorità polacche, a preludio dei più recenti tentativi di negazionismo di Stato, vollero la chiusura del Memoriale italiano di Auschwitz, ha trovato nella nostra terra una soluzione positiva, 'nuova vita'. Nel 2013, quando l'allora presidente dell'Aned Gianfranco Maris ci scrisse chiedendoci di salvare il Memoriale, noi ci dichiarammo disponibili ad accoglierlo. E così abbiamo fatto. La Toscana ha avuto un ruolo importante nella Resistenza e le nostre popolazioni hanno pagato un tributo di sangue altissimo all'occupazione nazifascista. Furono più di 1.800 i deportati toscani nei campi di sterminio. L'apertura del Memoriale a Firenze è un dovere civile e umanitario. Le parole di Primo Levi contro la negligenza e la perdita di memoria sono ancora le migliori: 'Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa, andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi'. Il nostro impegno istituzionale ed economico per tenere viva la memoria si rafforza e cresce. Lavoriamo da molti anni su questo e lo facciamo con iniziative e progetti di ricerca e di cooperazione come il treno della memoria e il meeting del Mandela forum, che sono esperienze straordinarie per migliaia di ragazze e ragazzi toscani. Coltivare una vaccinazione contro la violenza, contro la sopraffazione, è un investimento importantissimo per la Toscana".

"Preservare la memoria di eventi purtroppo anche drammatici e tragici – ha sottolineato il Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze Umberto Tombari – è uno dei doveri fondamentali non solo degli storici di professione, ma di quanti hanno a cuore il benessere della propria comunità e il futuro delle giovani generazioni. Senza il passato, il futuro non può essere costruito su basi solide. Ecco perché la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze ha inteso intervenire in questo restauro. Siamo convinti che, con la collaborazione del Comune e dell'Opificio delle Pietre dure, questo progetto costituisce una nuova dimostrazione della felice sinergia fra pubblico e privato all'insegna della tutela del patrimonio culturale comune e della memoria collettiva. Ci auguriamo che questo luogo possa essere visitato soprattutto dai giovani e assicuriamo anche il nostro impegno perché il Memoriale diventi una occasione di testimonianza, di conoscenza, di incontro, di arricchimento umano e morale''.

La storia del Memoriale

Il Comune di Firenze e la Regione Toscana nell'ottobre del 2014 hanno accolto la proposta dell'Associazione nazionale ex deportati (Aned) di ospitare a Firenze il Memoriale italiano del campo di concentramento di Auschwitz, che per decisione della Direzione del museo polacco non poteva più restare nel luogo per cui era stato concepito. La scelta di accogliere il Memoriale si è basata sulla convinzione del valore storico, culturale, artistico, civile dell'opera e sulla consapevolezza della presenza in Toscana di sensibilità e competenze largamente diffuse sui temi della memoria, espresse negli anni con impegno sia dalle istituzioni che dalla società civile.

Il Ministero dei beni culturali, riconoscendo il valore di assoluto rilievo del Memoriale per la cultura italiana del Novecento e quale testimonianza della deportazione italiana nei campi nazisti, ha curato lo smontaggio ed il trasferimento dell'opera a Firenze. Il percorso di lavoro ha portato quindi alla sottoscrizione il 20 maggio 2015 di un Protocollo d'Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana, Aned e Mibact con il Comune per tutelare e valorizzare il Memoriale nella pluralità dei suoi significati storici, artistici e di memoria civile, restituendolo ad una fruibilità pubblica. L'Aned, proprietario dell'opera, ha stipulato col Comune un contratto d comodato d'uso gratuito.

E' stato costituito un Comitato tecnico scientifico per tracciare i contenuti storico-culturali della ricontestualizzazione del Memoriale e contemporaneamente è stato redatto un progetto di ristrutturazione dell'edificio per la costruzione di un ulteriore piano all'attuale monovolume, per  consentire il posizionamento dell'opera al primo piano. Il progetto esecutivo predisposto a cura dei Servizi Tecnici del Comune è stato finanziato dalla Regione Toscana e conseguentemente è stata di recente approvata e stipulata la convenzione  fra Comune e Regione che consente l'effettiva erogazione dei fondi e l'avvio dei lavori, chiudendo così la prima fare dell'intera operazione.
 

(in collaborazione con Ufficio stampa Comune di Firenze)