23 maggio 2019
13:28

Il passato per illuminare il presente: a Fivizzano inaugurato il museo della cultura della memoria

FIRENZE - Sono passati settantacinque anni, ma la Toscana non dimentica le stragi nazifasciste che si sono succedute sul finire della Seconda Guerra Mondiale: 822 in tutta la regione e qualcosa come quattro mila cinquecento morti. Ben vengano dunque i musei: stamani è stato inaugurato quello della cultura della memoria a San Terenzo Monti nel comune di Fivizzano, in Lunigiana. Ben vengano progetti di ricerca e iniziative con e nelle scuole.

Per la vicepresidente della Toscana, presente al taglio del nastro, la memoria va mantenuta viva ed occorre risvegliare lo spirito critico che è il miglior antidoto all'indifferenza e che solo la conoscenza storica può dare.Il territorio apuano è stato colpito con particolare durezza dalla forze di occupazione naziste e dai loro alleati della Repubblica di Salò: 591 vite perse, soprattutto civili. La provincia di Massa Carrara è stata teatro di cinque tra le quindici stragi nazifasciste più sanguinose e le tre di  San Terenzo Monti, Vinca e San Leonardo al Frigido hanno superato le cento vittime ciascuna.  

La Regione Toscana, ricorda la vice presidente, è stata fra le prime in Italia a costruire politiche sulle memoria: con un'apposita legge, promuovendo alla fine degli anni Novanta un lavoro importantissimo di ricerca che ha poi aperto il campo ad altri studi scientifici in tutta Italia, finanziando un database degli eccidi e un'intera collana di ricerche. E' nata  anche una rete di musei: in Lunigiana quello ad esempio sulla Resistenza di Fosdinovo.

Per la vicepresidente ricordare il passato è importante ed ha un valore anche per il presente, soprattutto in tempi in cui si inneggia pubblicamente  al ventennio fascista e al duce, si fa il saluto romano in pubblico, ci si dimostra "francamente razzisti" come accadeva nel 1938. Cogliere le lezioni della storia e trasmetterle ai giovani è l'intento che la Regione porta avanti con progetti come il Treno della memoria, che conduce ogni due anni più di cinquecento studenti della scuole superiori a vedere il campo di sterminio nazista di Auschwitz (con un lavoro di preparazione che inizia molto prima a scuola) oppure come il più recente viaggio al confine orientale, per capire e ricordare cosa sono state le foibe, ricordando ancora le leggi razziali promulgate ottantuno anni fa proprio in Toscana o la Costituzione, risultato dell'unità antifascista e frutto del sacrificio estremo di molti.

All'inaugurazione del museo della cultura della memoria di Fivizzano, assieme ai rappresentanti di Regione e Comune, sono intervenuti il prefetto di Massa Carrara, il procuratore generale militare presso la Corte militare di appello di Roma e il console della Repubblica federale di Germania.

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