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10 maggio 2011
16:15

L'Europa? Per Rossi è l'unica 'dimensione giusta' per tante emergenze

FIRENZE - L'Europa è la dimensione giusta per risolvere molti dei nostri problemi e coltivare tante opportunità. Ne è convinto il presidente della Toscana Enrico Rossi, che intervenendo all'ultima sessione della conferenza sullo stato dell'Europa, ultimo appuntamento di cinque giorni di festival europeo che hanno animanto da venerdì Firenze, non ha mancato di ricordare come "gli italiani siano da sempre favorevoli all'Unione europea".

Parla nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio. Accanto a lui c'è Josep Borell, presidente dell'Istituto universitario europeo di Fiesole e presidente, nel 2004, del Parlamento Europeo, tra gli organizzatori dell'evento che per Rossi è stata "una manifestazione senza dubbio di successo": da replicare, con la Regione pronta a garantire un sostegno finanziario.

Parla di giovani, parla di sviluppo economico, di immigrazione e di coesione sociale e ribadisce come, per queste ed altre questioni, "l'Europa è l'unica dimensione giusta e l'unica risposta adeguata". Ricorda come l'Unione europea ha saputo reagire alla crisi finanziaria, difendendo e rafforzando l'euro. "Le preoccupazioni non mancano e non si possono sottovalutare – commenta poi, a margine -: Davanti a noi abbiamo un'Europa facile da criticare e difficile da costruire". "Ma nonostante tutto – aggiunge – l'Unione è lo spazio politico nel quale si formulano prospettive d'avvenire e si guarda al futuro, anziché schiacciarsi sul quotidiano".

Certo si può migliorare. "Le politiche di rigore finanziario, importantissime, devono accompagnarsi a politiche di investimento, si sostegno all'occupazione e di coesione. Il rischio, altrimenti, è quello di un effetto recessivo sull'economia e sulla crescita e di acuire diseguaglianze" spiega Rossi. "C'è anche bisogno di politiche innovative – aggiunge – per dare sostegno all'economia sociale e far fronte alla crisi del welfare". "L'Europa - prosegue - deve anche fare più sul fronte dell'immigrazione. Servono politiche comuni e politiche soprattutto non basate sulla paura, che genera sentimenti xenofobi". Ma sono tutte risposte che vanno cercate in Europa e non altrove.

E poi ci sono i giovani. "Rischiano di essere al margine della società e di non poter dare il loro contributo alla crescita, imprigionati in un mondo senza più mobilità sociale. Qualcosa va fatto ed anche per questo – spiega Rossi - la Toscana ha lanciato, in sintonia con la strategia europea e in accordo con le forze sociali e le categorie professionali, un grande programma di sostegno per i giovani".