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25 settembre 2011
9:10

La marcia da Perugia ad Assisi, Rossi: 'Pace è anche accogliere chi emigra'

FIRENZE - Partecipa anche il presidente della Toscana, Enrico Rossi, alla marcia della pace da Perugia ad Assisi che è partita stamani, puntuale, dai giardini del Frontone della città umbra: un'edizione particolare, la diciannovesima, a cinquant'anni esatti dalla prima volta che fu il 24 settembre del 1961. Ad ideare l'iniziativa fu allora Aldo Capitini, che organizzò un corteo non violento per la fratellanza dei popoli. Uno slogan ripreso tale e quale anche quest'anno. Ventiquattro chilometri di pace e fratellanza, che per il presidente toscano vuol dire anche 'saper accogliere' chi emigra nel nostro paese.

"Oggi - sottolinea Enrico Rossi, appena arrivato a Perugia - il nome della pace è 'accoglienza'. Dobbiamo saper accogliere e aiutare a costruire una speranza chi fugge dalla fame, dalla miseria e dalle guerre. Così come hanno fatto con noi tanti popoli nel secolo scorso". "Per noi - aggiunge - il luogo della pace è innanzitutto i Mediterraneo. I bombardamenti decisi soprattutto per il controllo del petrolio, gli squilibri e le ingiustizie in costante crescita, i muri che ergono steccati tra i popoli, come in Palestina, aggravano i problemi. Occorre che l'Italia e l'Europa aiutino popoli e giovani della primavera araba a costruire comunità democratiche". "Per questo - conclude Rossi - oggi partecipo alla marcia della pace insieme a coloro che nella nostra regione hanno saputo accogliere i profughi e a tutti coloro che sono impegnati nella cooperazione nel Mediterraneo".

La marcia si concluderà attorno alle 15 con una grande festa ad Assisi.

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