Salute
19 aprile 2019
17:33

Liste di attesa in sanità, il libro di Tomassini presentato oggi in Regione

FIRENZE - Una rivoluzione copernicana nell'affrontare la questione delle liste di attesa, così il presidente della Regione ha definito il sistema dell'Open access sperimentato da Carlo Tomassini nell'Azienda ospedaliero universitaria pisana, che ha diretto per dieci anni, prima di diventare, da pochi giorni, direttore della Direzione diritti di cittadinanza e coesione sociale. L'esperienza pisana viene raccontata in un libro, "Liste di attesa in sanità. La soluzione dell'Open access", che Carlo Rinaldo Tomassini ha scritto per Il Pensiero Scientifico Editore, e che è stato presentato oggi pomeriggio nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, dall'autore assieme al presidente della Regione e all'assessore al diritto alla salute.

Quello dell'Open access, ha sottolineato Carlo Tomassini, è un modello che funziona ormai da cinque anni, e quindi ormai non può più essere considerato un prototipo. Nell'Aou Pisana ha funzionato, risolvendo il problema delle liste di attesa: si è passati da 7-8 mesi a 3 giorni. Il fatto è, ha detto, che abbiamo percezioni sbagliate che condizionano le nostre decisioni. Abbiamo sempre pensato che quello delle liste di attesa fosse un problema che si poteva risolvere solo con l'aumento delle risorse e dell'offerta. Non è così. Nell'Aou Pisana funziona un'agenda unica, costruita con l'aiuto di tutti gli erogatori, e la prima visita viene fissata nel giro di tre giorni.

Questo libro, ha osservato il presidente, dimostra che esiste un flusso di domanda continuo e prevedibile; può avere dei picchi legati a influenza, epidemie, ma è tendenzialmente costante. L'esperienza che Tomassini ha fatto e che muove questo libro è che se abbiamo un flusso costante di domanda, dobbiamo rendere costante anche la nostra offerta, per dare risposte just in time, soprattutto rispetto alla prima visita, che è quella che più preoccupa i cittadini. Sperimentato nell'Aou Pisana, l'Open access ha dimostrato di funzionare, ha dato buoni risultati. Da un lato si soddisfano i cittadini perché si intercetta la domanda in tempo reale; e poi è anche una risposta che non fa lievitare l'offerta, che si modula e si riorganizza in base alla domanda, ed evita anche il ricorso a una superfetazione esterna del privato. Certo, questo modello non può essere applicato hic et nunc su tutto il territorio regionale, ha chiarito il governatore, perché per realizzarlo è necessario un grande coinvolgimento, sia dei medici prescrittori sia di chi dà le risposte negli ambulatori e negli ospedali.

Anche l'assessore al diritto alla salute ha osservato che è un errore lavorare solo sull'offerta, ma che invece è necessario lavorare su due fronti: domanda e offerta, come in Toscana si sta facendo da qualche anno, con varie delibere. Per esempio, quella che ha separato dal Cup tutta la parte del follow up oncologico, con la creazione degli Aiuto Point, che seguono il paziente oncologico in tutto il percorso. Lo stesso per il settore materno-infantile. Per le urgenze, ha suggerito l'assessore, può funzionare il fast track messo in piedi dalla Asl Toscana centro; per la altre cose, può funzionare l'Open access. Prima ci sarà da smaltire l'arretrato, ha spiegato l'assessore, poi si può provare a dare una risposta con l'adozione del metodo illustrato da Carlo Tomassini. Anche perché quello delle liste di attesa sarà un banco di prova importante alla fine della legislatura, e lo studio e l'esperienza fatta da Carlo Tomassini a Pisa  possono aiutare a dare un grosso contributo.

Presidente e assessore hanno ringraziato Tomassini per questo contributo particolarmente originale, e gli hanno anche dato il benvenuto e hanno formulato i migliori auspici per il suo nuovo incarico di direttore dell'assessorato al diritto alla salute.

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