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16 maggio 2011
10:01

Lotta all'evasione fiscale, anche a scuola con il teatro

FIRENZE - Combattere l'evasione fiscale anche questione di educazione. Perch le tasse le pagano i buoni e bravi cittadini e chi non lo fa non lo . E i cittadini vanno educati, per tempo. A scuola magari.

"Chi non paga la tasse ruba un pezzo di futuro ai giovani: toglie denaro per i loro meriti" sottolinea l'assessore toscano alle finanze, Riccardo Nencini. Da qui l'idea di organizzare un blitz teatrale nelle scuole sull'evasione fiscale: uno spettacolo con il comico campigiano Carlo Monni, messo in scena dallo stabile "Pupi Fresedde teatro di Rifredi" e finanziato direttamente dall'assessorato al bilancio della Regione Toscana.

L'iniziativa, "per parlare ai quindicenni con un linguaggio adatto alla loro et e creativo", stata presentata dall'assessore Riccardo Nencini, nel corso di una conferenza stampa in cui stata illustrata la strategia 2011 di contrasto all'evasione fiscale e all'illegalit economica in Toscana.

Il testo teatrale si chiama "Evasi fiscali", con Carlo Monni e Andrea Bruno Savelli, che ne anche il regista - scritto in collaborazione con Angelo Savelli con la consulenza del tenente della Guardia di Finanza Francesco Lenti - e sar rappresentato all'interno delle scuole. Ci sono gi tre date: il 24 maggio al liceo classico "Michelangiolo" di Firenze, il 25 maggio all'Istituto tecnico commerciale liceo scientifico "Balducci" di Pontassieve e il 26 maggio all'istituto professionale agrario di Firenze.

La storia di Carlo da Carmignano

Di fatto una dialogo a due e la storia presto raccontata. Un tenente della polizia (Andrea Savelli) sta girando per le scuole per spiegare cosa il fisco e l'importanza di pagare le tasse. Mentre i ragazzi e l'insegnante attendono il suo arrivo entra trafelato un evaso (Carlo Monni appunto), vestito da galeotto come in un fumetto, con un pigiama a strisce e una palla legata ad una caviglia con una lunga catena. Racconta che gestiva un'osteria a Carmignano sulle colline medicee di Prato - "dopo Poggio a Caiano ma prima di Buriano, un posto decisamente fuori mano"- , e spiega di esser finito in carcere per una truffa del commercialista fatta a sua insaputa. Quando entra il tenente, Carlo si nasconde tra i ragazzi, spacciandosi per un ripetente un po' cresciuto. E' una gag dietro l'altra. Ma tra una risata e una battuta c' modo anche di insegnare ai ragazzi che senza tasse non potrebbero esserci tanti servizi, che giusto ridurre gli sprechi della pubblica amministrazione ma che non bisogna generalizzare, che la democrazia ha comunque i suoi costi e che se tutti pagassero le tasse forse le tasse potrebbero anche diminuire. Il tenente azzarda anche una spiegazione sociologica per il malcostume, in gran parte italiano, del non pagare le tasse: "Siamo una nazione relativamente giovane, a lungo dominati da questo e da quello e anche dopo l'Unit molti al sud si sono sentiti colonizzati dal nord e molti al nord si sono sentiti sfruttati dal sud. Lo stato per troppi anni stato sentito come un'entit straniera, lontana, nemica e questo ha ritardato e sta ritardando l'affermazione del nostro senso civico".

I cinesi a Prato, le 'cartiere' degli italiani

Durante il blitz teatrale si parla anche dei cinesi e dei capannoni di Prato, "dove boss spregiudicati tengono centinaia di persone a lavorare e dormire, senza carta d'identit , senza pagare contributi, che gi grassa se gli danno un po' di paga sotto pagata, e quando muoiono li fanno sparire nel nulla e li sostituiscono con qualche altro clandestino, che siccome clandestino si ricatta meglio". "Una vera e propria industria dell'evasione si sottolinea -: commerciano senza fatture e a prezzi talmente irrisori che fanno morire le altre aziende". Va detto che non sono solo gli stranieri a comportarsi cos . "Ci sono italiani, con le 'cartiere' ovvero con finte societ , che fanno di tutto per non essere da meno" spiega sempre il tenente ai ragazzi. Ma una realt con cui fare i conti.

Il dono della poesia

Alla fine Carlo l'evaso sar smascherato. Ma non finir in prigione. Il tenente, colpito dall'appeal del galeotto sui giovani e dalla recitazione a memoria di una lunga serie di terzine della Divina Commedia di Dante, lo ingagger infatti proprio per parlare di tasse agli studenti. E la fiction teatrale torna realt .

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