Salute
10 agosto 2017
12:10

Melanomi in aumento, la Toscana istituisce la Rete regionale

FIRENZE - I melanomi (tumori della pelle) sono in aumento, in Toscana come nel resto d'Italia e in tutta Europa. Per dare risposta a questa emergenza sanitaria la Toscana ha istituito, prima regione in Italia, la Rete clinica regionale per il melanoma e i tumori della cute.

"Sappiamo che purtroppo il melanoma una patologia in costante aumento - dice l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - e quindi necessario attrezzarsi sempre meglio e mettere a punto strategie sempre pi efficaci per individuarlo per tempo e intervenire tempestivamente con tutte le terapie necessarie. La Rete regionale per il melanoma e i tumori cutanei un ottimo esempio di risposta del servizio sanitario regionale, a tutto vantaggio dei pazienti".

Melanoma, tumore in aumento

In Europa l'incidenza del melanoma  negli ultimi decenni andata raddoppiandosi ogni 12-15 anni, tanto che oramai si parla di "epidemia di melanoma". Anche in Toscana si registra un aumento, con una stima che passata da un nuovo caso ogni 180 individui negli anni '90 ad un nuovo caso ogni 120 individui attualmente, per un totale di circa 1.000 casi per anno (dati AIRTUM, Registro Toscano Tumori), mentre i pazienti che effettuano biopsia del linfonodo sentinella per melanoma sono circa 350 ogni anno e circa 70-80 quelli sottoposti a linfodenectomia nell'intera regione. 

Il melanoma colpisce frequentemente l'et giovane-adulta, nella fascia di et 20-44 anni il melanoma il secondo tumore come incidenza dopo il tumore della mammella nelle donne e il tumore del testicolo negli uomini, e per questo motivo ritenuto uno dei tumori che determina uno dei valori pi alti di perdita di anni di vita attesa. Ogni anno, in Italia, il melanoma fa registrare circa 1.500 decessi. Nella stragrande maggioranza, circa l'85 per cento dei casi, viene diagnosticato in fase precoce e questo fa aumentare considerevolmente la probabilit di guarigione, si parla infatti di prevenzione primaria, che si esplica attraverso campagne sanitarie che fanno diminuire l'incidenza (molto importante nei bambini), e di prevenzione secondaria con l'incremento proprio della diagnosi precoce che fa diminuire la mortalit specifica e aumentare la sopravvivenza.

La lotta al melanoma

La lotta al melanoma si basa essenzialmente sulla prevenzione, su una diagnosi precoce e il trattamento chirurgico;  l'asportazione di melanomi "sottili" si associa ad un'ottima sopravvivenza, circa il 95% per lesioni <1 mm di spessore, mentre la stessa si riduce al 50-55% per lesioni >4 mm di spessore. Negli ultimi anni sono stati fatti notevoli progressi nel campo della diagnosi precoce grazie alle campagne di informazione e all'ausilio di nuove tecnologie, quali la dermatoscopia, mentre in ambito chirurgico si sono affermate tecniche maggiormente conservative a livello della lesione primaria e dei linfonodi regionali con la biopsia del linfonodo sentinella.

Nelle forme avanzate la svolta avvenuta con l'avvento  delle nuove terapie target a bersaglio molecolare e dell'immunoterapia, la sopravvivenza dei malati con malattia metastatica passata dal 5 al 20-25 per cento dopo 3 anni e, in alcuni casi, oggi pu arrivare fino a 10 anni.

La rete clinica regionale per il melanoma e i tumori della cute

La rete regionale costituita da tre poli, rappresentati da una Melanoma Unit per ciascuna Area Vasta nella quale vengono integrate le strutture dell'Azienda USL con quelle dell'Azienda ospedaliero universitaria, in raccordo con Ispo. Ciascuna Unit formata da un team multiprofessionale,  del quale fanno parte professionisti della AUSL  e della AOU, composto oltre che dai dermatologi da  oncologi, chirurghi plastici, radiologi, radioterapisti, medici nucleari, genetisti, anatomopatologi, psicologi e riabilitatori. Sono gi attive la Melanoma Unit dell'Area vasta Centro coordinata dal dottor Lorenzo Borgognoni e la Melanoma Unit dell'Area Vasta Nord Ovest la cui responsabilit stata affidata al dottor Giovanni Bagnoni ed in via di costituzione la Unit dell'Area Vasta Sud Est.

Investimento sulla prevenzione, metodiche innovative per la diagnosi, terapie avanzate, stretta collaborazione tra i professionisti, integrazione operativa con le universita' e i centri di ricerca regionali per sviluppare la ricerca del settore sono i punti di forza che caratterizzano la Rete regionale.

Obiettivo primario dell'istituzione della Rete quello di offrire ai pazienti il massimo delle potenzialit diagnostiche e terapeutiche, in un percorso che mette in forte connessione gli ambulatori territoriali per la prevenzione e la prima diagnosi, con i servizi ospedalieri a cui verranno inviati i casi che necessitano di ulteriore approfondimento con tecniche diagnostiche di ultima generazione e l'esecuzione di intervento chirurgico per l'asportazione e la ricostruzione.
Alla rete dedicata al melanoma, nell'ambito del sistema ITT, viene affidato il compito di:

- ottimizzare la gestione del percorso di diagnosi e cura del melanoma e dei tumori della cute definendo esattamente il ruolo che ogni singolo servizio chiamato a svolgere, con
 un conseguente miglioramento del coordinamento dell'assistenza e assicurando ai cittadini le migliori competenze;
- rendere maggiormente fruibili ambiti iper-specialistici, aumentando cos gli standard di assistenza erogati e garantendo una maggiore equit di accesso alle cure.

"Il sistema a rete definito da ITT - dice ancora Stefania Saccardi - si consolidato nel corso degli anni con la diffusione di un modello organizzativo comune e di procedure condivise, con importanti risultati in termini di offerta omogenea e di qualit verificata. Questo modello regionale integrato per il melanoma un ulteriore passo avanti nella costruzione di reti oncologiche per patologia, che consentono di curare al meglio anche i casi oncologici complessi".

"Per alcune patologie tumorali - chiarisce Gianni Amunni, direttore di ITT e ISPO - opportuno individuare percorsi affidati a strutture nelle quali concentrare la casistica, e quindi anche l'expertise di professonisti e l'innovazione tecnologica".

Promuovere la ricerca

La Rete regionale per il melanoma e i tumori della cute ha anche il compito di promuovere la ricerca, in collaborazione con l'Universit e i Centri di Ricerca Toscani. A tal scopo gi stata formalizzata una collaborazione con il CNR di Pisa per un'attivit di ricerca traslazionale, che ha l'obiettivo finale di velocizzare le applicazioni cliniche di nuovi biomarcatori di malattia e di risposta terapeutica, migliorare la caratterizzazione genetica della neoplasia per il trattamento personalizzato, sviluppare e testare tecniche di imaging  avanzato per la diagnostica precoce e tecniche innovative di rilascio mirato e controllato di farmaci per accrescere la loro efficacia terapeutica, riducendone al tempo stesso gli effetti tossici. La ricerca per la medicina traslazionale e personalizzata permetter di valutare e suggerire modifiche nello stile di vita, nella dieta, nei farmaci (farmacogenomica e farmacoprevenzione), a tal fine gi stato avviato un progetto che coinvolge l'Istituto di Fisiologia Clinica del CNR e la Melanoma Unit Area Vasta NO.

Prevenire il melanoma, i consigli degli esperti

Cosa ci dicono gli esperti per prevenire la comparsa del melanoma: almeno una volta l'anno le persone dovrebbero farsi controllare da un dermatologo esperto. Il consiglio quello di sottoporre ad uno specialista tutto ci che sulla pelle muta velocemente o appare all'improvviso. La prevenzione primaria abbatte il rischio: necessario esporsi ai raggi del sole con le dovute regole, aumentando di giorno in giorno i minuti, per permettere lo sviluppo graduale dello schermo cutaneo di melanina che un meccanismo di difesa dell'organismo. Il problema principale rappresentato dai raggi ultravioletti, i cosiddetti Uvb che agiscono, in particolare, fra le ore 11 e le 16 e che sono meno penetranti ma pi energetici di altri tipi di raggi e agiscono soprattutto sullo strato intermedio fra superficie della pelle e sottocute, dove si trovano i melanociti che, se eccessivamente stimolati, possono subire alterazioni della loro attivit che possono portare alla comparsa di lesioni anche dopo molti anni. Sotto i tre anni i bambini non andrebbero mai esposti al sole in maniera diretta, una scottatura grave da piccoli raddoppia la possibilit di sviluppare un tumore cutaneo in et matura. Le ricerche dimostrano che una serie di accortezze e l'uso regolare di un protettivo solare riducono fino al 78% l'insorgenza di alcuni particolari tumori della pelle. Salvo rare eccezioni, gli indumenti chiari non intercettano i raggi pi pericolosi per la pelle, tant' vero che le popolazioni che vivono nel deserto hanno da sempre utilizzato abiti scuri. Recentemente alcuni paesi, come l'Australia, hanno addirittura messo in commercio indumenti con un "indice di protezione solare" certificato.