22 gennaio 2019
11:00

Memoriale

Il Memoriale italiano ad Auschwitz non c'è più . Se n'è andato nel 2015, sfrattato perché considerato dalla nuova direzione del museo troppo opera d'arte e poco monumento documentale, non in linea con gli altri memoriali ed allestimenti. Qualcuno convinto che il problema vero fosse per un altro, la presenza di qualche simbolo di partito di troppo (soprattutto una falce e martello).

E' stato inscatolato e la Toscana e Firenze hanno deciso di accoglierlo. Il restauro quasi completato e  stanno andando avanti i lavori nella sua nuova casa, lo spazio ex Ex3 del quartiere Gavinana a Firenze, centro per l'arte contemporanea aperto nel 2009, inutilizzato dal 2012 e destinato a diventare polo della memoria.  Uno spazio dedicato non solo alla Shoah ma a tutti gli stermini.  Uno spicchio di città che sembra disegnato apposta, con la piazza Gino Bartali, popolare ciclista e indimenticato campione ma anche "Giusto tra le nazioni": lui che grazie ai documenti nascosti nel telaio della bicicletta e scorrazzando da una parte all'altra della Toscana contribuì a salvare molte vite di ebrei.

L'obiettivo dichiarato dell'ideatore del memoriale, Lodovico Belgiojoso, deportato nei campi di sterminio, era quello di ricreare allusivamente l'incubo del deportato - uno spazio ossessivo, tra luci e ombre e 'finestre' aperte sugli altri blocchi del campo ma anche raccontare fascismo e nazismo, la Resistenza pure, con colori non ripetuti casualmente: il bero, il bianco, il rosso, il giallo.

Il Memoriale degli italiani ad Auschwitz fu inaugurato il 13 aprile 1980: un allestimento dove la testimonianza passava attraverso il lavoro artistico e l'arte si faceva carico dell'impegno di testimoniare. Fu realizzato grazie ad una progettazione collettiva e corale a cui contribuirono lo studio architettonico milanese BBPR (Banfi, Belgiojoso, Peressutti e Rogers), lo scrittore Primo Levi, il pittore e maestro Mario "Pupino" Samon , Nelo Risi e il compositore Luigi Nono che concesse l'utilizzo del suo brano "Ricorda cosa ti hanno fatto ad Auschwitz" per farne la colonna sonora.