Istituzioni
24 maggio 2019
11:36

Nel 1993 la strage dei Georgofili, la Toscana non dimentica: le iniziative del 26 maggio

FIRENZE - La Toscana ricorda quella bomba, sotto la storica Torre de' Pulci, messa dalla mafia a Firenze ventisei anni fa. Lo fa convinta e decisa nel tenere viva, pubblicamente, la memoria di quell'attentato e delle sue vittime innocenti. L'appuntamento è domenica 26 maggio, fin dalla mattina.

Persero la vita in cinque in quella notte tra il 26 e il 27 maggio del 1993: Angela Fiume e Fabrizio Nencioni, le loro figlie Nadia e Caterina di nove anni e due mesi, lo studente di architettura Dario Capolicchio di Sarzana. Ma la bomba provocò anche quarantuno feriti, sventrò la torre dove ha sede l'Accademia dei Georgofili, causò ingenti danni al museo degli Uffizi, a Palazzo Vecchio, alla chiesa di S. Stefano, al Ponte Vecchio e alle abitazioni tutt'attorno, lasciando moltissime famiglie senza un tetto. A ordinare la strage, come altre bombe che esplosero nello stesso anno a Roma e Milano, fu Cosa Nostra, che voleva così condizionare il funzionamento degli istituti democratici e lo svolgimento della vita civile del paese. A Firenze, come nel resto d'Italia, la risposta fu compatta e la condanna ferma e senza possibilità di appello.

La Regione Toscana è stata anche parte civile nei processi. Conserva nel suo Centro Cultura Legalità Democratica gli atti di quei dibattimenti, donati l'anno scorso dall'associazione "Tra i famliari della strage di via dei Georgofili": 35 faldoni, lì assieme a tanti altri documenti sulla storia del terrorismo e delle stragi nell'Italia del Dopoguerra, con fondi donati da magistrati, giornalisti e avvocati. Ha promosso infine nel 2006 una legge con interventi a favore delle vittime del terrorismo e della criminalità organizzata.

La due giorni in ricordo dei Georgofili, promossa dalla Regione e dall'associazione "Tra i familiari delle vittime" con il patrocinio del Comune di Firenze e in collaborazione con il Ministero dell'istruzione e la Città metropolitana, inizierà la domenica mattina, 26 maggio, alle 11. Nella sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della giunta regionale, il liceo scientifico "Leonardo da Vinci" di Firenze presenterà un documentario sulla strage realizzato dai ragazzi. La cerimonia, come ogni anno, è preceduta e si accompagna infatti ad iniziative nelle scuole e il liceo cittadino è uno degli istituti che hanno partecipato. Alle 16.30 sarà la volta del convegno "Antimafia, antiterrorismo". A far gli onori di casa sarà l'assessore alla legalità e alla presidenza della Regione. Interverranno, tra gli altri, Giovanna Maggiani Chelli dell'associazione "Tra i familiari delle vittime", il provveditore per Toscana e Umbria dell'amministrazione penitenziaria Antonio Fullone, il procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli, la prefetta di Firenze Laura Lega, l'avvocato di parte civile al processo "Stragi 1993" Danilo Ammannato.

Alle 21 sarà il momento della commemorazione vera e propria: in piazza della Signoria (o in Palazzo Vecchio in caso di pioggia). I ragazzi ancora del Liceo Leonardo da Vinci si esibiranno in una performance musicale, quindi il saluto delle istituzioni,l'intervento dell'associazione "Tra i familiari" e la messa in scena dei "Pagliacci" di Leoncavallo. Alle una di notte un corteo formato dai gonfaloni del Comune di Firenze, della Città metropolitana e della Regione Toscana, con i labari delle associazioni di Volontariato, si muoverà per andare a deporre una corona di alloro sul luogo dell'attentato, nell'ora esatta in cui la bomba esplose.

La mattina dopo, il lunedì alle 8.30, il gonfalone della Città di Firenze renderà omaggio alla famiglia Nencioni nel cimitero della Romola, frazione del comune di San Casciano in Val di Pesa. Erano originari di quel paese e lì sono sepolti. Mezzora dopo, alle 9, un cuscino di rose sarà deposto sulle tomba di Dario Capolicchio nel cimitero di Sarzanello a Sarzana, in Liguria.


On line sul sito della Regione il programma dettagliato.