Istituzioni
Sociale
Diritti
25 ottobre 2011
17:29

Nencini: 'La doppia preferenza di genere può aumentare la presenza delle donne in politica'

FIRENZE - Inizia con un ricordo familiare il saluto dell'assessore regionale, on. Riccardo Nencini, al convegno su "Le donne e la Costituzione" promosso dall'associazione Fidapa e dall'istituto Mircea Eliade. E' il ricordo di "nonna Giulia, che affermò con tenacia i propri diritti – ha detto Nencini alla platea femminile della sala delle feste di palazzo Bastogi - rifiutando il matrimonio combinato dal padre che la cacciò di casa per molti mesi ma poi si piegò al suo carattere ferrigno. E lei si sposò poi con l'uomo da lei scelto. Era il 1918 in una società patriarcale e strutturata gerarchicamente, come la mezzadria. Perché fosse riconosciuto alle donne il diritto di voto bisognava aspettare il 1946".

"Vedere la Costituzione italiana in un'ottica femminile è un tema interessante – ha detto poi l'assessore al bilancio e rapporti istituzionali che ha anche la delega alla promozione dei diritti umani – Anche se non sempre considerato un fronte protagonista, è difficile pensare al quinquennio 43-48, gli anni della Resistenza, della Liberazione, della Costituzione repubblicana, della ricostruzione e poi del boom economico senza una presenza forte delle donne. La Resistenza non ci sarebbe stata senza il loro contributo determinante, fin da giovanissime. La ragazza di Bube (la cui vicenda fu rievocata da Carlo Cassola e interpretata sullo schermo da Claudia Cardinale) aveva 16 anni".

L'assessore Nencini si è poi interrogato sugli strumenti possibili per consolidare e ampliare i diritti delle donne in una società post-patriarcale, come l'ha definita Nelly Ippolito, viceprefetto di Firenze che ha aperto il convegno. "Un ruolo importante per rimediare a un gap di partenza che c'è stato lo hanno gli Statuti regionali – ha detto - Come lo ha una Carta come quella di Nizza, che riconosce diritti oggi considerati indispensabili, ma che nel '48 non lo erano. E dunque fa da pendant alla Costituzione. Per incentivare la presenza delle donne nella politica, si potrebbe poi estendere anche alle altre regioni il meccanismo della doppia preferenza di genere, una maschile e una femminile, introdotta nelle ultime elezioni regionali in Campania".