Cultura
31 gennaio 2011
18:46

No alla chiusura del cinema Variety

FIRENZE - "Sembra impossibile arrestare questa deriva di chiusure di sale cinematografiche cittadine, un colpo terribile alla circuitazione della cultura nelle nostre citt . Ormai stiamo perdendo il conto, un conto che pagheremo caro, soprattutto pagheranno caro i nostri figli se non invertiamo la tendenza". Lo scrive l'assessore regionale alla cultura Cristina Scaletti nel messaggio di adesione che ha inviato agli organizzatori, Cgil-Camera del lavoro, Cgil-Slc, Arci fiorentina, della manifestazione di stasera contro la chiusura del cinema Variety di Firenze.

"Quella del Variety una vicenda esemplare per molti aspetti: un cinema, un cinema che funziona, che guadagna, che rende vivo un quartiere periferico, viene sacrificato agli appetiti speculativi della propriet del terreno anche a scapito dei gestori del cinema per niente contenti di andarsene. E' vero, per ora l'operazione urbanistica stata fermata dal diniego del Comune di Firenze sulla modifica di destinazione d'uso dell'area da commerciale ad uso abitativo. Ma nel frattempo - continua Scaletti- il cinema ha chiuso, rester un edificio abbandonato, vuoto e probabilmente in rapido degrado. Cos sar facile tornare alla carica, magari chiedere qualche firma a cittadini disgustati dalla tristezza di una bella area abbandonata, e forzare a quel punto la volont politica di resistere all'assalto. Voil , gli appartamenti sono gi l ".

"Questo il punto, siamo noi cittadini a dovere reagire, a dovere esigere che i nostri non diventino tutti quartieri dormitorio; che per quanto le nuove tecnologie siano belle, non vogliamo guardare solo tv e dvd o lo schermo di un computer; che vogliamo anche stare con gli altri, che ci fa piacere ridere o piangere insieme, e sentire i loro sentimenti accanto ai nostri. La Regione non demorde - conclude l'assessore -, continueremo la battaglia per l'espressione di tutte le forme di divulgazione della cultura, e il cinema cultura: difenderemo i cineclub, difenderemo le sale cittadine. Difenderemo il diritto d'impresa come quello di associarsi per mostrare quello che altri canali non fanno vedere. Saremo la bandiera del pluralismo, di quello vero, quello che fa democrazia autentica, non quella del solo denaro. E chiediamo alla propriet delle sale Variety di non demordere, di essere pronta a tornare se i cittadini e le loro istituzioni sapranno fare una lotta che ottenga un successo: quello di far vergognare un pochino chi pensa che altre, inutili case, abbiano pi valore di un luogo che si riconosce come tale attraverso la capacit di rappresentare".