23 gennaio 2017
13:56

Partito il treno della memoria, tra diciannove ore in Polonia

Partito il treno della memoria, tra diciannove ore in Polonia

FIRENZE - Il treno per Auschwitz, il decimo treno della memoria da quando nel 2002 la Regione Toscana ha iniziato ad organizzarlo, è partito. Alle 12.53, con un ritardo di poco meno di un'ora. Un treno lungo sedici vagoni e carico di 501 studenti (e 60 insegnanti) da 59 diverse scuole superiori di tutte e dieci le province della Toscana, sessanta studenti universitari dei tre atenei di Firenze, Pisa e Siena oltre a diversi rappresentanti istituzionali e di associazioni. In tutto, compreso il personale di supporto e una squadra medica e sanitaria della Misericordia di Rifredi, 750 persone. L'arrivo in Polonia previsto per le 7.30 di martedì 24 gennaio, quasi diciannove ore di viaggio, per poi muoversi all'inverso nel pomeriggio del 26 gennaio.

"Sarà un viaggio lungo e lento, punto finale di un percorso completo" ha ricordato la vice presidente della Toscana Monica Barni, salutando i ragazzi. I primi sono partiti quasi all'alba, per essere entro le dieci a Firenze. "Per me è la prima volta sottolinea la vice presidente, che assieme all'assessore Cristina Grieco e una delegazione del Consiglio regionale accompagnerà i ragazzi per tutto il viaggio - e quindi anche per me sarà un'esperienza forte della memoria. Vogliamo tutti tornare più consapevoli, il che è necessario oggi più che mai perché le immagini dell'orrore ci circondano. Un orrore diverso ma sempre in agguato per la violenza e le discriminazioni".

Il viaggio della memoria inizia subito. Dalle tre del pomeriggio studenti e docenti incontreranno nel vagone ristorante esperti e rappresentanti della Comunità ebraica e di Aned, l'associazione degli ex deportati, di Anei (ex internati), di Anpi (partigiani) e delle associazioni Rom e Sinti e Azione Gay e Lesbica per ripercorrere le tappe della Shoah e conoscere le vicende di persecuzione e deportazione che colpirono "oppositori politici", "zingari", internati militari italiani e omosessuali. Sarà l'occasione anche per approfondire i fatti legati alla lotta di liberazione nazionale. I laboratori in treno, cinque all'andata e cinque al ritorno, quarantacinque minuti la durata di ciascuno e un'ottantina di studenti prenotati per ogni appuntamento, sono stati tenuti a battesimo nell'ultima edizione del treno, nel 2015, ed anche stavolta riproposti.

Sul treno sono saliti con i ragazzi, come testimoni dell'Olocausto, le sorelle Andra e Tatiana Bucci, le gemelline scampate a Birkenau e al dottor Mengel, affezionate al viaggio della memoria toscano, e Gilberto Salomoni, deportato a Buchenwald a sedici anni, nuovo invece all'iniziativa della Regione. Marcello Martini e Vera Michelin Salomon, altri due deportati, aspetteranno invece i ragazzi direttamente a Cracovia.