21 gennaio 2015
16:59

Per vivere questa esperienza

"Per favore, comportatevi appropriatamente, rispettando la memoria di chi qui ha sofferto ed è morto".  Non sembra che ci sia bisogno di questa raccomandazione per i ragazzi e le ragazze toscane che ora, in quest'altra giornata fredda, stanno aspettando all'ingresso di Auschwitz.

La coda è lunga e ci sarà da attendere molto: proprio in questi giorrni sono scattate le nuove misure di sicurezza decise qualche mese fa, bisogna passare i metal-detector, lasciare nelle apposite vaschette chiavi e cellulari, rinunciare a borse e zaini. Più o meno come in un aeroporto e non sembra vero che ci possa rendersi necessario anche per un posto come questo.

Ma la fila dei ragazzi non solo paziente. II silenzio non è solo la conseguenza delle poche ore di sonno e della sveglia prima delle sei, dopo una giornata faticosa come quella di ieri. Piuttosto il silenzio di chi sa che sta per vivere un'esperienza importante. Un'esperienza che non solo è capitata. Che è stata cercata e meritata.

Non è stato facile scegliere gli studenti per questo Treno della Memoria. E' stato un lavoro lungo, iniziato tempo fa. Prima in realtà sono stati scelti gli insegnanti: 75 in tutta la Toscana che, per formare i loro ragazzi, sono stati a loro volta formati, con cinque giorni di "summer school"

Con loro sono state scelte le scuole. E dentro le scuole i ragazzi e le ragazze che, nell'ambito di un percorso di lavoro sulle tematiche della memoria, hanno dato il meglio di sè per capacità, motivazioni, sensibilità.

Certo anche altri che avrebbero meritato questo viaggio non sono oggi con i loro compagni ad Auschwitz. Certo non sarebbero bastati nemmeno altri tre treni come quello organizzato in questi giorni dalla Regione Toscana. Qualche scuola alla fine ha dovuto procedere anche a un sorteggio.


Ma pure così, non è un caso ritrovarsi questa mattina ai cancelli di Auschwitz, in attesa di un'esperienza che potrà cambiare la vita.