Lavoro
Salute
10 luglio 2018
13:42

Piano lavoro sicuro, prorogato fino a fine 2020, con oltre 10 milioni

FIRENZE - Prorogato fino al 31 dicembre 2020 il Piano straordinario lavoro sicuro, varato dalla giunta nel gennaio 2014, in seguito alla tragedia accaduta il 1 dicembre 2013 in un'azienda del macrolotto di Prato, in cui persero la vita sette lavoratori di origine cinese. La proroga stata decisa dalla giunta, con una delibera approvata nel corso di una delle ultime sedute. L'investimento dal 2018 al 2020 sar di oltre 10 milioni.

Il Piano straordinario lavoro sicuro era stato varato nel gennaio 2014, con scadenza il 31 marzo 2017. Gi a fine 2016 era emersa la necessit di dare continuit al Piano e proseguire con i controlli e le azioni messe in atto. La fase 2 ha avuto inizio nel maggio 2017, con scadenza il 31 marzo 2019. La delibera di recente approvata lo proroga di ulteriori 21 mesi, fino al 31 dicembre 2020.

Il Piano straordinario lavoro sicuro aveva fatto seguito all'impegno assunto dalla Regione Toscana in seguito, appunto, alla tragedia del macrolotto di Prato del 1 dicembre 2013. Un episodio gravissimo, in un contesto imprenditoriale caratterizzato da un diffuso profilo di illegalit a partire dalle carenze per la sicurezza dei lavoratori collegate a ricorrenti situazioni di promiscuit tra ambienti di vita e di lavoro, con intere famiglie che dormivano e mangiavano accanto al posto di lavoro. Occorreva quindi mettere in campo un'azione straordinaria, capace di innescare rapidamente un processo di progressiva legalizzazione, partendo dal tema cruciale della sicurezza nell'area centrale della  Toscana  dove  si  concentra  la  gran  parte  di  queste  aziende  (l'88,9%  delle  imprese  a conduzione cinese presenti in Toscana nel 2014, corrispondenti in base al censimento condotto tramite le Camere di Commercio a 7.700, di cui 4.000 nel territorio pratese, 2.100 in quello fiorentino, 1.300 nell'empolese, 300 nel pistoiese).

"Dopo il rogo di Teresa Moda del 2013  abbiamo voluto affrontare in maniera decisa la situazione di illegalit di molte imprese, soprattutto nella zona di Prato - dice il presidente Enrico Rossi - Abbiamo assunto operatori qualificati, fatto controlli a tappeto, e siglato un'intesa con la Prefetture di Firenze, Prato e Pistoia per il coordinamento delle attivit di controllo svolte dalle Asl con quella delle foze dell'ordine e di tutti gli altri soggetti che hanno competenza in materia di controllo nei luoghi di lavoro. E' stata un'azione congiunta, una sinergia che ha dato buoni risultati, sia in termini di emersione dal sommerso e dal nero, chiusura delle attivit illegali, superamento delle condizioni di pericolo e insicurezza per i lavoratori, che di sanzioni pagate e nuove entrate per lo Stato - sottolinea Rossi -; processi che stanno avendo un importante effetto di resilienza per l'intero comparto del pronto moda e di consolidamento dell'integrazione e della convivenza della comunit cinese di Prato, della piana e della Toscana centrale. Per questo abbiamo deciso di prorogare il Piano fino alla fine del 2020".

Nella prima fase del progetto, che ha preso il via il 2 settembre 2014 e si conclusa il 31 marzo 2017, sono stati assunti a tempo determinato 74 tecnici della prevenzione (che hanno frequentato appositi corsi di formazione) e sono state controllate 8.257 imprese a conduzione cinese, a fronte delle 7.700 programmate. Nell'aprile 2017 partita la fase 2: dal 1 aprile al 31 dicembre 2017 sono state ispezionate 1.765 imprese. I controlli eseguiti finora hanno mostrato la necessit di proseguire con i controlli, per consolidare i risultati raggiunti.

Il bilancio di questi  primi quattro anni sostanzialmente positivo, emerge senz'altro una significativa tendenza al miglioramento. Tendenza che per appare ancora fragile, perch nella maggior parte dei casi la messa in regola non preventiva, ma conseguente ai controlli, e quindi non si ancora pienamente affermata una vera responsabilizzazione degli addetti, che solo dopo i controlli si mettono in regola, pagando le sanzioni (3.140.000 euro la somma incassata nel 2017).

Da qui la decisione di prorogare la durata del Piano fino al 31 dicembre 2020, anche in coerenza con la conclusione dell'anno solare dell'attuale legislatura, con la durata del Piano strategico regionale 2016-2020 per la sicurezza sul lavoro, e con la durata del protocollo d'intesa tra Regione Toscana e Procure della Repubblica siglato a supporto del Piano lavoro sicuro. In questo periodo sar mantenuta l'intensit di controllo gi prevista per la fase 2.

Il piano finanziario per la copertura dei controlli fino al 31 dicembre 2020 di 10.341.000, di cui: 8.880.000 spese per il personale, 1.281.000 mediazione culturale e linguistica, 180.000 noleggio mezzi di servizio. Al 31 dicembre 2017 nelle casse dalle Asl Toscana centro ci sono ancora 2.688.146 euro; quindi la somma che Regione Toscana metter per concludere il Piano entro il 31 dicembre 2020 di 7.652.854.

Sintesi della fase 1 (2 settembre 2014-31 marzo 2017)

8.257 imprese verificate su 7.700 previste: 2.959 (40,1%) in regola; 4.418 (59,9%) non in regola; 880 non pi attive.

Le principali irregolarit riscontrate: igiene generale (1.713), macchinari (1.612), impianti elettrici (1.469), dormitori (969), cucine (285), bombole a gas (123).

Sintesi della fase 2 (1 aprile-31 dicembre 2017)

1.765 imprese ispezionate (di cui 1.067 a Prato, 407 a Firenze, 242 a Empoli, 49 a Pistoia).

Tra la fase 1 e la fase 2 si sono riscontrati notevoli miglioramenti nelle irregolarit registrate: per esempio, i dormitori abusivi sono passati dal 13 al 6%; gli impianti eloettrici non a norma dal 20 al 5%; le notizie di reato dal 55 al 33%; le chiusure/sequestri dal 6 al 2%.

Le sanzioni riscosse riscossa complessivamente per tutta la durata del Piano straordinario dal 2014 al 2017 ammontano a 13.094.220 euro.

Vai alla campagna della Regione per la sicurezza sul lavoro nelle imprese cinesi

Il Piano per la sicurezza sul lavoro 2016-2020