Cultura
Diritti
7 novembre 2017
18:42

Premio Casalini, domani la cerimonia al carcere Don Bosco di Pisa

FIRENZE Si terr domani, mercoled 8 novembre, la cerimonia del Premio letterario Casalini, intitolato ad Emanuele Casalini, che si svolger quest'anno al carcere Don Bosco di Pisa. Di edizione in edizione la cerimonia si tiene in una casa di reclusione diversa. Lo scorso anno la premiazione si svolse al carcere di Asti.

Emanuele Casalini fu professore di liceo e preside a Piombino e docente volontario di scrittura e letteratura al carcere di Porto Azzurro, dove fu anche animatore del periodico La Grande Promessa, prima rivista carceraria sorta in Italia.
Il Premio letterario Casalini stato fondato nel 2002, poco dopo la scomparsa del professore, dalla San Vincenzo de' Paoli e dall'Unitre di Porto Azzurro che lo stesso Casalini aveva contribuito a fondare. Oggi il Premio letterario promosso dall'Unitre di Porto Azzurro e dall'Unitre di Volterra, dalle case di reclusione di Porto Azzurro e di Volterra, dal Salone internazionale del Libro di Torino e dai Pres di del Libri del Piemonte.

La giuria presieduta da Ernesto Ferrero, gi direttore del Salone torinese. La Regione Toscana patrocina l'iniziativa. Un contributo del presidente Enrico Rossi presente nel volume "L'altra libert ", stampato a cura della Regione, che contiene le poesie ed i racconti scritti dai reclusi premiati o segnalati. L'assessore regionale Cristina Grieco e la vicepresidente Monica Barni hanno seguito da vicino lo sviluppo del Premio letterario Casalini.

Alla cerimonia di premiazione, domani alle 13,30 al Don Bosco di Pisa, assieme ai detenuti, interverranno la vedova Lucia Casalini, il presidente della giuria Ernesto Ferrero, i giurati Fabio Canessa e Pablo Gorini. In rappresentanza della Regione ci sar il dirigente Luca Lischi. Il direttore del carcere Fabio Prestopino far gli onori di casa.
Scopo del premio, fin dalla sua origine, fornire nuovi incentivi ed inedite occasioni di riabilitazione ed elaborazione delle proprie esperienze e dei propri vissuti a chi si trova a vivere l'esperienza della reclusione.