Salute
5 ottobre 2016
14:58

Prima donazione a cuore fermo a Careggi

FIRENZE - Prima donazione a cuore fermo a Careggi. La prima in Toscana e una delle poche in Italia, perch si tratta di una procedura molto complessa e laboriosa. La donazione stata portata a termine sulla base del Programma nazionale di donazione a cuore fermo, avviato da circa due anni da OTT (Organizzazione Toscana Trapianti) con il supporto della Regione Toscana.

"Questo un evento molto importante - dichiara l'assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi - perch apre la strada ad altre donazioni a cuore fermo che potranno essere fatte nell'immediato futuro, aumentando cos la disponibilit di organi da trapiantare. Il mio grazie alla famiglia del donatore, che ha dato il suo assenso alla donazione, e a tutte le quipe di Careggi che sono state impegnate in questo intervento cos delicato e complesso. Ancora una volta, la testimonianza dell'alto livello di professionalit che la sanit toscana sa esprimere".

"Sul Programma nazionale di donazione a cuore fermo - dice Adriano Peris, responsabile Organizzazione Toscana Trapianti - stiamo investendo molto, sia a livello nazionale che in Toscana. E' una procedura molto complessa e laboriosa, che aumenter del 30% la disponibilit di organi come reni e fegato".

"La prima donazione a cuore fermo avvenuta in Toscana - afferma Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro Nazionale Trapianti - il risultato dello sforzo organizzativo avviato in Regione per questo programma. I miei ringraziamenti vanno all'Assessore, al direttore dell'Organizzazione Toscana Trapianti, al Direttore generale e a tutti i medici, infermieri e sanitari dell'Ospedale Careggi che hanno raggiunto questo primo importante traguardo".

Il prelievo di organi stato reso possibile grazie alla disponibilit alla donazione dichiarata dalla  famiglia del donatore, in base alla sua espressione di volont in tal senso. Normalmente la donazione viene effettuata da donatori in morte encefalica (quindi a cuore battente). In questo caso, invece, il cuore del donatore era fermo. Il processo di donazione a cuore fermo, quale procedura clinico chirurgica di alta complessit , richiede un elevatissimo livello di collaborazione tra strutture e discipline diverse: Pronto soccorso, Terapia Intensiva, Cardiologia, Cardiochirurgia, Nefrologia, Urologia del trapianto; percorso presidiato dal Coordinatore locale e, tramite il Centro Regionale Allocazione Organi e Tessuti, dall'organo regionale.

Il tutto stato reso possibile grazie alla volont espressa da un paziente  colpito da arresto cardiaco sul territorio, rianimato e quindi avviato verso un percorso cardiologico diagnostico. Le condizioni cliniche del donatore si sono aggravate nelle ore successive, fino a rendere incompatibile la funzione cardiaca con la sopravvivenza; l'uomo stato sottoposto a trattamento con ECMO (ExtraCorporeal Membrane Oxygenation  - Ossigenazione Extracorporea a Membrana), che non ha comunque potuto evitare la progressione verso il decesso.

Con il coordinamento operativo del Centro Regionale Trapianti e del Centro Nazionale Trapianti  stato avviato il percorso di accertamento di morte cardiaca e di programmazione del prelievo di organi presso la Terapia Intensiva Emergenza e del trauma. Naturalmente la donazione a cuore fermo indicata per tutti gli organi, tranne che per il cuore. In seguito al prelievo effettuato, i reni del donatore sono stati allocati, uno nel circuito regionale, dove sono in corso le operazioni di trapianto presso l'Azienda Careggi, mentre il secondo stato trasferito a Pavia presso il Centro Trapianti del NIT.