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12 luglio 2019
16:19

Reati ambientali, Bugli: "Presto un registro dei controlli sulle aziende"

FIRENZE - La Regione Toscana vuole implementare le informazioni e il coordinamento tra gli enti di controllo in materia ambientale. Lo ha annunciato l'assessore regionale alla legalità Vittorio Bugli, durante la presentazione del rapporto Ecomafie 2019 di Legambiente. "Con il riordino delle funzioni a seguito della legge Delrio, oramai la Regione rilascia quasi tutte le autorizzazioni ambientali alle imprese, cosa che prima avveniva in modo frammentato Provincia per Provincia – ha spiegato Bugli - Siamo così riusciti a costituire un database completo delle autorizzazioni rilasciate. Ora che siamo a regime, abbiamo pensato di aggiungere un elemento in più: cioè arricchire il database con l'esito dei controlli eseguiti dai vari enti sulle singole aziende, e rendere questi dati un patrimonio di informazioni non solo per noi ma anche per gli enti di controllo stessi, per le forze dell'ordine e per quelle inquirenti. A settembre abbiamo previsto una riunione operativa con tutte le istituzioni interessate, con le quali ci stiamo rapportando da tempo su questa idea progettuale, per avere il loro consenso a procedere e concordare le modalità. Partiremo prima con una sperimentazione che riguarderà il settore dei rifiuti".
 
"Abbiamo poi intenzione di continuare con l'attività formativa sui reati ambientali per i dipendenti pubblici - ha proseguito l'assessore - che facciamo da 4 anni con Legambiente e Anci e alla quale partecipano oramai più di 200 persone ogni anno". 
 
La situazione tracciata dal rapporto delinea una Toscana dove si assiste ad un lieve calo dei reati ambientali rispetto agli anni precedenti, ma permane al sesto posto nella classifica tra le regioni. 
 
"In Toscana non ci sono insediamenti fissi e costanti delle mafie ma esse operano nei vari settori e quello dei rifiuti è uno di questi - ha aggiunto Bugli – Teniamo però conto che in questo campo siamo una delle Regioni con più interventi di controllo e denunce: questo è un dato positivo perché dimostra un'attenzione e una sensibilità, ma segnala anche un numero alto di reati".
 
Tra le pratiche virtuose adottate dalla Toscana c'è la assimilazione dei rifiuti speciali non pericolosi con quelli urbani: "E' una delle pratiche ritenute più efficaci – ha spiegato l'assessore - L'assimilazione consente al servizio pubblico la raccolta dei rifiuti speciali non pericolosi prodotti da utenze non domestiche, come attività commerciali, artigianali o manifatturiere, che in altre circostanze sarebbero costrette a rivolgersi al mercato privato. In questo modo viene assoggettato al controllo pubblico una quantità di flussi maggiore, garantendo più trasparenza e tracciabilità".