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12 maggio 2011
8:48

Rossi a Napolitano: 'Solo un paese unito ha un futuro'

FIRENZE - Unit nazionale, federalismo solidale, rispetto per la magistratura e accoglienza fraterna dei migranti e dei profughi: intorno a questi concetti si sviluppato il discorso pronunciato oggi dal presidente Enrico Rossi a Palazzo Vecchio, in occasione della cerimonia per la celebrazione del 150 dell'Unit d'Italia che si svolta a Palazzo Vecchio, a Firenze, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Ecco il testo integrale:

Caro Presidente, oggi la Toscana intera celebra con Lei in modo solenne il 150 della nascita dello Stato Italiano e della sua unit .

L'unit ha il suo sigillo nella Costituzione che all'articolo 5 recita: "La Repubblica una e indivisibile".

La Toscana, come abbiamo potuto ascoltare anche ieri, si sente artefice dell'unit nazionale.

Noi di questa Italia siamo i figli e per questo siamo fieri di chiamarci e di essere chiamati italiani.

In questa terra abbiamo un forte sentimento di appartenenza: l'appartenenza alla nostra contrada, alla nostra citt , alla nostra Regione, ma queste identit non sono in contraddizione con il nostro sentimento di amore per l'Italia e di appartenenza alla comunit nazionale.

Oggi chi alimenta la divisione e il rancore non solo mette a rischio l'unit del Paese ma anche il suo futuro.

Come Lei stesso ha detto non c' alternativa al crescere insieme. Nord e Sud insieme. E in questa prospettiva la Toscana pronta ad impegnarsi con tutte le sue forze, svolgendo il ruolo che le assegnano la sua storia, le sue condizioni politiche, sociali ed economiche e un suo carattere peculiare.

Oggi noi stiamo costruendo una Repubblica Federalista.

Noi vogliamo lavorare ad un federalismo che unisce e non divide, solidale e non egoista, ad un federalismo cooperativo, del coraggio e non nominalista.

Solo un paese unito pu infatti costruire il suo futuro in termini di lavoro, di giustizia, di diritti. In primo luogo per i giovani che hanno il dovere di studiare, ma anche il diritto ad una scuola efficiente ed efficace e ad una prospettiva di vita e di lavoro.

Il nostro Paese pu superare questa crisi, che economica ma anche culturale e morale, solo se la politica abbassa i toni, se ascolta i problemi reali delle persone, solo se non si ferma alle apparenze ma si impegna nell'intelligenza degli eventi, nel confronto serio, nella ricerca di soluzioni condivise.

Abbiamo il dovere, come Lei ci sollecita sempre a fare, di pensare e di praticare un uso nobile della politica come il luogo delle scelte collettive.

Tre giorni fa, nel giorno della memoria delle vittime del terrorismo, Lei, Signor Presidente, ha voluto ricordare i magistrati che hanno dato la vita per difendere la democrazia e l'autonomia dei giudici.

Trent'anni fa il terrorismo stato sconfitto perch il Paese rimasto unito e non stata violata la maest della legge e della Costituzione.

E' una memoria decisiva per noi oggi affinch nel dibattito sulle riforme si evitino critiche violente alla magistratura e non si dimentichi mai di valutare l'impegno e il rischio dei magistrati nelle inchieste che riguardano la criminalit organizzata, il terrorismo e la corruzione politica.

Fratelli d'Italia il titolo del nostro inno.

E' un titolo bello perch senza fraternit non c' unit . La fraternit che canta il nostro inno non esclude ma include. E' una fraternit che ha il volto dei ragazzi tunisini e dei profughi sbarcati a Lampedusa.

Noi li abbiamo accolti con senso di ospitalit sapendo in questo di fare non solo un atto umanitario ma anche di dare un contributo ad una azione di politica internazionale.

Quando si abbattono i muri della paura e del populismo egoista, quando si combatte e si vince il "particolare" sempre presente nella societ italiana e si costruiscono i ponti del dialogo e della pace, della legge e del diritto, l'Italia non solo ritrova la sua unit ma diventa protagonista in Europa, nel Mediterraneo e nel mondo.

Caro Presidente, La ringrazio a nome di tutti i cittadini toscani per questo Suo straordinario magistero della Costituzione e dell'Unit del Paese.

Sia esigente con noi che vogliamo apprendere dalla Sua lezione e dalla Costituzione.

Oggi Lei rappresenta il volto giovane e sereno della politica; per questo tutti le vogliono bene a partire dai ragazzi che oggi sono venuti a incontrarla.

Grazie Presidente

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