Economia
Infrastrutture e mobilità
28 gennaio 2011
17:59

Rossi al QN: 'Il ruolo del Centro per non spezzare l'Italia'

Un vero e proprio programma "per non spezzare l'Italia" e per confermare il ruolo del Centro del paese: questo uno dei temi affrontati dal presidente Enrico Rossi in una intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale. Ecco il testo integrale del colloquio tra Enrico Rossi e il giornalista Sandro Bennucci.

FIRENZE - Presidente Enrico Rossi, come far quell' Italia di mezzo , di cui la Toscana nucleo fondante, a non farsi schiacciare dagli opposti egoismi Nord-Sud?

Prima di rispondere vorrei fotografare la situazione con i dati. E' l'Italia intera che soffre: nell'indice della competitivit scesa al 48' posto, il pi basso tra i paesi del G7, preceduta anche da Lituania, Cile... .

Ma nell'Italia che retrocede, la Toscana pi nei play-out che nei play-off...

Non sempre. Prenda l'export: nell'ultimo anno e mezzo la Toscana ha registrato un pi 14%, dietro al Piemonte (pi 15,5%), ma davanti alla Lombardia (pi 12%). E anche le ore di cassa integrazione sono inferiori a Piemonte, Lombardia, Emilia .

Non la spaventano le cifre Irpet che certificano una crescita tanto bassa?

Stiamo correndo ai ripari. Il piano regionale di sviluppo prevede aiuti all'industria, credito per piccole imprese e artigianato eppoi la grande questione delle infrastrutture. In sostanza, agiremo per sventare il rischio paventato da 'La Nazione': cio che il federalismo si risolva in una contrapposizione fra il Nord secessionista ed egoista e il Sud che non esce dall'assistenzialismo .

Ma il pericolo di perdere il Centro resta reale, non crede?

S e sarebbe drammatico. Svanirebbe l'elemento di mediet che, per le sue caratteristiche, tiene unita l'Italia ed stato il punto di forza dello sviluppo nazionale. Penso al ruolo delle piccole e medie imprese, al turismo, all'agricoltura e al clima forte di coesione sociale che si ritrova nell'Italia di mezzo: che va oltre i partiti e riguarda l'assetto stesso del Paese .

Ma un'Italia, quella di mezzo, poco presente nel dibattito politico e culturale. E' assente perfino in televisione...

E' un oscuramento che fa parte del nostro stile, di chi lavora e non propenso alle smargiassate alla Bossi o al rivendicazionismo di stampo assistenziale che il Mezzogiorno ancora esprime. La nostra l'Italia dei mezzadri che lavorano nell'ombra .

Anche perch ha poco peso politico?

Mah, Bonaiuti portavoce del premier e abbiamo autorevoli toscani nel governo e nel Parlamento. Poi ci sono io... Beh, bisogna impegnarci tutti per contare di pi .

Come si fa a risalire?

Cruciale la scommessa sulle infrastrutture. Come scrive il suo direttore, per andare nelle Marche bisogna passare da Bologna. Manca il collegamento Est-Ovest. La Grosseto-Fano un punto di partenza che consentirebbe il rafforzamento economico della Toscana, dell'Umbria e delle Marche. Penso ai porti, a un aggancio Ancona-Livorno. Il ministro Altero Matteoli sa che il problema esiste. E Tremonti non potr sottrarsi: tutto il Centro deve mobilitarsi per la Due Mari .

Ora mancano 350 milioni per il tratto Grosseto-Siena...

Bisogna coinvolgere le camere di commercio, le banche, le associazioni di categoria. Vogliamo un forte Centro Italia? Dotiamolo di infrastrutture! .

La Toscana aspetta anche di decollare, nel vero senso della parola...

Ho un'idea di polo aeroportuale che non tolga nulla a Pisa, e ne garantisca lo sviluppo, permetta a Firenze di svolgere il suo ruolo e alla Toscana di collocarsi al terzo posto, dopo Milano e Roma. Ma come si fa a non capire questo? Ho promosso in Cina il volo Pisa-Shangai: avrei avuto molta pi forza se avessi potuto presentarmi come terzo polo...Ovvio che i voli intercontinentali devono atterrare a Pisa... .

Parlava di infrastrutture...

S , il dialogo stretto con Matteoli necessario per completare la Tirrenica e per sciogliere altri nodi. Sulla Firenze-Pisa-Livorno il traffico cresce del 3% l'anno. E' satura e senza corsie d'emergenza. E' prevedibile il collasso in pi tratti. Quanto alla Firenze-Siena, si vedono inadeguatezza e pericolosit . E mi domando, con un'arteria cos , come far Siena a diventare capitale della cultura europea nel 2019. Mettere il pedaggio, in queste condizioni, un'offesa agli automobilisti, gi vessati da autovelox che rischiano di rovinare davvero lo stipendio di un lavoratore che usa la macchina .

Chi pagher i lavori?

Diverso, e me ne assumo la responsabilit , sarebbe un project financing che, a lavori fatti, potrebbe ripagarsi con un pedaggio che tuteli residenti e pendolari. Mentre ad Autostrade ho sollecitato la terza corsia sulla Mare, fino a Pistoia e a Montecatini. E ovviamente la terza corsia Barberino-Firenze nord e Firenze sud-Incisa. Ma non tollerer lo scandalo registrato sull'anello Firenze nord-Firenze sud, dove i lavori avviati nel 2003 non sono ancora finiti. Ho sfidato Autostrade a firmare un protocollo dove noi c'impegniamo ad accelerare le concessioni, ma loro dovranno impegnarsi a chiudere le opere in tempi certi e definiti .

Si pente di aver dato il via libera al tunnel ferroviario sotto Firenze?

Le cose erano cos avanti che non si poteva non fare il sottoattraversamento. Ora necessario procedere presto e bene proprio per riassegnare a Firenze e alla Toscana la loro naturale centralit .

Crede che tutto questo possa bastare per dare alla Toscana, e all'Italia di mezzo , il ruolo di cerniera per il Paese?

Mi auguro che il mio programma contribuisca a non far spezzare l'Italia. Altro capitolo riguarda la cultura. Cito un punto: il ruolo della sede Rai di Firenze nel panorama nazionale. Ma questa un'altra storia .

di Sandro Bennucci per il QN del 28 gennaio 2011