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20 luglio 2011
13:59

Rossi: 'La manovra del governo è iniqua e insostenibile: servizi a rischio'

FIRENZE - "Abbiamo fatto i conti e non ci rientriamo". Il presidente Rossi lo ripete più volte riguardo la manovra del governo, nell'incontro di oggi con i giornalisti. "Rischia di diventare implosiva: per la Toscana e l'Italia tutta - spiega meglio - e non possiamo proprio permettercela".

Tagli iniqui

E' un giudizio assolutamente negativo quello che il presidente della Toscana Enrico Rossi dà dalle manovra appena varata dal Parlamento: "una manovra iniqua, che colpisce senza distinzione e che penalizza le fasce più deboli". "Una manovra - aggiunge – che ricade, in un modo per me incomprensibile, su servizi e sanità". Fa un esempio: tagliare 7,5 miliardi alla sanità vorrebbe dire per la Toscana, in due anni, dover fare a meno di 450 milioni. "Con la conseguenza – spiega – di dover o tagliare o sopprimere alcuni servizi: ma rivedere i livelli essenziali di assistenza sarebbe un regresso". Rossi ammette che con questi tagli la Toscana non può fare a meno neppure dei 60 milioni garantiti dal ticket da 10 euro sulla specialistica che il governo ha reintrodotto. Ma su questo la giunta regionale sta cercando una propria strada e avanzerà una proposta tra una quindicina di giorni. Obiettivo: evitare il ticket alle fasce più deboli e "chiedere un contributo di solidarietà a chi guadagna invece di più". Per mantenere la specialistica nel pubblico, spiega sempre Rossi, ma con costi sopportabili da tutti. "Soprattutto – sottolinea il presidente - vogliamo simbolicamente dimostrare che altre scelte erano possibili".

Serve una politica di sviluppo e per i giovani

La manovra rischia di cancellare in Toscana da qui a tre anni 51 mila posti di lavori e l'intera ricchezza prodotta dall'export. Anche per questo Rossi si augura che il governo cada e si possa fare una manovra alternativa. Il presidente toscano vorrebbe che alla politica di rigore nei conti si accompagnasse anche un politica capace di pensare allo sviluppo, al lavoro, ai giovani. Ribadisce che tornare alle urne è l'unica prospettiva seria, perchè "le borse e l'Europa stanno dimostrando in questi giorni che non bastano i numeri ma serve anche una credibilità del governo", che Berlusconi e il suo esecutivo in questo momento non hanno.

Quattro suggerimenti per una manovra diversa

Quindi Rossi lancia qualche suggerimento per una manovra diversa: un contributo straordinario del 10 per cento da far pagare a chi negli anni scorsi ha portato capitali all'estero e poi è stato condonato e tassato con un'aliquota minima, "molto inferiore rispetto a quello che accade nel resto d'Europa", la reintroduzione dell'Ici sulle case lussuose, "il che darebbe sollievo anche alle finanze dei Comuni", un ritocco all'insù per le aliquote Irpef dei redditi più alti anche, qualora se necessario, e una patrimoniale sulle grandi ricchezze. "Anzichè – chiosa - ridurre le detrazioni fiscali a chi guadagna di meno o tagliare la sanità pubblica".

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