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4 novembre 2011
10:26

Rossi: 'Non un mattone nelle zone a rischio'

FIRENZE - "Dobbiamo stabilire vincoli forti. E fin dalla prossima finanziaria fissare un momento in cui in Toscana, tendenzialmente, non si alza un mattone nelle zone a rischio e se lo si fa si assumono responsabilit e precise e oneri in caso di danni. E' un passaggio ineludibile". Cos si espresso il presidente Enrico Rossi nel corso del suo intervento in consiglio regionale affrontando il problema pi complessivo della tutela del territorio e della prevenzione.

"La via che scegliamo oggi con l'introduzione dell'accisa ha proseguito il presidente una strada nuova che ci carica di responsabilit e che ci costringe a rivedere puntualmente le politiche ambientali e urbanistiche. Il governo, lo stato, dopo aver concesso 300 milioni al Veneto e 2 alla Toscana, ha abbandonato il campo e ora siamo noi a chiedere ai cittadini un contributo di solidariet . Quante volte in futuro potremo permetterci di farlo?".

"Per prima cosa quindi ha proseguito Rossi passeremo in rassegna ci che non abbiamo speso. Grazie alla legge 35 stiamo monitorando le opere strategiche e verificando i ritardi per intervenire subito. Ma quella a cui siamo chiamati una svolta culturale. Cosa siamo andati a fare a scuola se poi non sappiamo nemmeno quello che ben sapevano i nostri vecchi, che infatti, come ho visto a Mulazzo, costruivano sulla roccia? Nel 2012 dobbiamo costruire una mappa della Toscana che ci indichi: qui si costruisce, qui non si pu , qui si potrebbe ma costa di pi ed rischioso, e sappia chi lo fa che se ne assume responsabilit e oneri."

"Dobbiamo costruire una strategia rispetto alla ferita che lo sviluppo e l'edificazione hanno inferto alla natura, ragionare in termini di adattamento, di prevenzione. Una strategia che ci consenta di intervenire per attenuare i possibili impatti. Rileggere l'attivit della protezione civile ma anche tutti gli interventi in funzione della attenuazione del rischio complessivo, senza cullare una illusione di sicurezza totale che si scontra tra l'altro con la carenza di finanziamenti".